Noi conchiglie distanti graffiamo il cemento
le onde vibrano su altri oceani a noi proibiti
nemmeno il tempo ci dona una dimora
siamo sul fondo di acquari spogli
il nostro mondo si offusca tra le ditate dei bimbi
su un vetro opaco che distorce la realtà
boccoli rossi disegnano un cuore infantile
ma il rimprovero d’un padre ci priva
di quello squarcio innocente sulla verità
e nella marcia d’un altro pesce
il nostro sogno, in una bolla,
sale in superficie.
Sognando il pacifico
sudiamo fumo
ancorati a una moneta
che proteggiamo.