Con solo un nome

Che posso dirti,madre

se tu aspetti

seduta presso quella soglia

ed il tuo sguardo getti

oltre il presente

senza voler vedere

od ascoltare niente.



Che posso dirti,madre

se non vuoi capire

che quella linea

solo è orizzonte

e mai più prenderà

le amate forme

di chi tu aspetti invano

del cuore tuo partito

armato di una lacrima

e un sorriso

ma che non tornerà.



Che posso dirti,madre

se ora io che

sola son rimasta,

qui,al tuo fianco

sembro di nulla fatta

non esisto

sono per te un’ombra senza volto

e senza voce

anche se sto urlando

che la tua attesa solo di

vento è fatta

mentre io sto qui

in assenza di attesa.



Che posso dirti,madre

che ora qui ti riporti.

Che ti costringa a starmi ad ascoltare

mentre ti dico

che non vedrai tornare

quel figlio perso

nell’immensità del mondo.

Che posso raccontarti:

chi se l’è preso?

il fuoco,il vento,il mare

cosa importa?

Io solo voglio adesso

che su quella porta

tu ti giri a guardarmi

per non sentirmi morta

anch’io

per non sentir la colpa

di essere qui

mentre tu aspetti

e il mio dolore passa

in solitudine

così come il tuo

madre.



Fammi la grazia

soffri con me

e come già una volta

la vita in me riporta

io non son morta

son qui madre

a te accanto

e sono disperata

ma “basta una tua parola

e io sarò salvata”.

Mi hai commosso, tanto, c'è talmente tanto dolore in questi versi e così tanta voglia di essere di nuovo figlia, di essere amata come tale...e quel tuo essere disperata fa molto male. Un bacio.

Lo sconforto trattato con la tua solita dolcezza, un'angoscia che cambia nome con le tue parole, con un solo nome e non il tuo.
Ma quanto amore c'e' in quel restare.
Lo stesso di una madre per i figli, quando riconoscerlo non e' acora arrivato, lo stesso di quando, se ne e' andato.
da abbracciare insieme a te.

Potrebbe essere manifesto per tutti.
Questo dolore attanaglia molti di noi. Un secondo lutto che solo chi lo ha vissuto può risentire dolorosamente. Non basta averla, la mamma, occorre anche non perderla, non perderla tra le vie del suo dolore.
Bravissima, grazie.

clelia

Capolavoro. per me incommentabile: dico solo che manifesta al massimo livello la tua poliedricità artistica. Stop.

sì, rubi, sì
n

Un dolore nel dolore....

____gin

grazie

Perchè ringraziare. Chi deve essere ringraziata sei tu.

_g&f_ ha scritto:

Perchè ringraziare. Chi deve essere ringraziata sei tu.

wow!

un sentire a propagare, di nome in nome, avendo sempre presente da dove proviene. scrittura generosa

E' bellissima. Ma lo sai, devo avertelo già detto...
Un abbraccio, mia cara bambina... Al.

selva ha scritto:

Potrebbe essere manifesto per tutti.
Questo dolore attanaglia molti di noi. Un secondo lutto che solo chi lo ha vissuto può risentire dolorosamente. Non basta averla, la mamma, occorre anche non perderla, non perderla tra le vie del suo dolore.
Bravissima, grazie.

clelia

Queste sono parole molto vere ed è altrettanto vero che sono esperienza comune a tutti noi...

Nel dolore, c'è una sorta di messaggio più alto, come se soffrire ci rendesse migliori. A volte sappiamo di far soffrire anche chi ci è accanto e partecipa già a quella sofferenza, ma presi come siamo in quel dolore senza fine, non sappiamo perdonare a chi c'è soltanto perchè è presente. Come se l'esserci fosse una colpa da espiare; un tributo quasi dovuto alla nostra sofferenza che ci rende muti d'ascolto.
Leggo e rifletto in questo modo.
Ciao
Tenore58

Riletta seriamente e volentieri!!! Ma che nuovo avatar... Spingo io l'altalena?

Massimo Guisso ha scritto:

Riletta seriamente e volentieri!!! Ma che nuovo avatar... Spingo io l'altalena?

Si,grazie,mi stavo annoiando a stare qui come una pappagalla

Pappagalla?? Allora io uso il padello!!! (mi scappa la pipì)...

Mi era sfuggita questa tua...

Daniela