Prima in famiglia eravamo sei, poi, con la morte di mio padre e mia madre, siamo rimasti in quattro. Con la morte di mio marito siamo rimasti in due, io e mio figlio Paolo ( Francesco era intanto emigrato al Nord). Poi alla nostra famiglia si è aggiunta Anna, le mie gambe di riserva. Ora Paolo per motivi di lavoro e di cuore viene raramente a pranzo o a cena con noi. Ma Anna ed io a pranzo non siamo mai sole. Sulle terrine del balcone piccioni giovani e vecchi, tra piante e fiori, vengono a mangiare le briciole di biscotto e di pane. Sono piccioni socievoli perché accettano la compagnia dei passerotti con i quali dividono il pranzo. Ultimamente a questa compagnia volatile si è aggiunta una coppia di merli, lei tutta nera e lui nero e con il becco giallo. E' una bellezza vedere oltre la porta/finestra tutto un frullare di ali. Ormai i piccioni si sono abituati alla nostra compagnia e se usciamo sul balcone quasi mai si alzano in volo. Una volta, mentre Anna era andata a trovare la sua amica, un piccione mi entrò in casa; non so chi era più spaventato, il piccione o io. La finestra era aperta ma il povero piccione sbatteva contro le pareti come un forsennato. Io ero terrorizzata dall' idea che venisse a posarsi sui miei capelli, cosa improbabile dal momento che il piccione sicuramente cercava un rifugio più sicuro. Infatti andò a posarsi su un pensile della cucina dal quale, placata un po' la paura, finalmente vide la finestra e riconquistò la libertà. La sera tutto tace. Accendiamo la TV e, se compare La Russa, Anna gli fa le boccacce e grida: "Il diavolo, il diavolo!!". Poi io vado un po' al PC e Anna si vede un film. Verso le 11 andiamo ognuna nella sua stanza ma non siamo sole: ci vengono a fare compagnia le zanzare.