la musica in questione
descrive il passaggio di Mosè attraverso il Sinai,
pallido del sole che rendeva buffo il suo sguardo
e fiero sulla nota più alta
come l'autore stesso interpretò in avanti
-così avanti, come la testa di un lettore poco esperto
dal tatto fugace eppure denso del nome
la sinfonia alletta la mente
quando il tema del cammino si percorre lungo lo spartito,
ingerendosi verso una porta nella stanza
ancora scarna, come nel tempo
anche tra le mura
la composizione dai simboli musicali agli occhi,
sa schiudersi nel gesto del pianista
quasi comosso all'apertura delle tende sul palco
-è il foraggio di chi vive danzando
con le dita sul lamento del vento
parole che non hanno senso ora,
se di musica si sta descrivendo il varco
teso pensiero muore in un pianto
quando le mani sostituiscono la forza dell'anima.