La principessa continuava a guardarsi , guardarsi e più si guardava ....
Come ? ah si? E chi l'ha detto che bisogna iniziare la favola con c'era una volta? Io la inizio come mi piace e pare , anzi sapete che vi dico che la favola la faccio a modo mio e la faccio cominciare così: C'e una Principessa che si sta guardando allo specchio e più si guarda più sospira ed ad ogni sospiro la Principessa pensa a quanto le è difficile vivere in un castello e dice: Povera me, che strazio vivere in questo luogo , se potessi barattare questo castello con un monolocale di 50mq sicuramente non dovrei sgolarmi ogni qual volta devo chiamare la servitù. Geltrude? Geltrude? Geltrude!!!! Dove ti sei infilata questa volta? Devi portarmi il pettine, oggi ho delle chiome orribili e me le devi spazzolare per ben cento volte! Ecco che vi avevo detto? Chiamo quella stronza di serva e lei mai che arriva!! E ci credo! Per arrivare alla mia stanza deve percorrere cinque chilometri fra corridoi e stanze e poi è pure zoppa! Quella scema un giorno si era fissata a tutti costi che doveva pulire il lampadario di camera mia, avete presente un lampadario di quelli di cristallo , con minimo mille gocce appese?
E per di più il lampadario è appeso al soffitto e il soffitto in questo cavolo di castello è alto dieci metri, sì sì avete capito bene , dieci metri , perché il re nonché mio padre ha da sempre manie di grandezza e per lui l'altezza è tutto.
La natura non è stata generosa con lui,è alto o per meglio dire basso, un metro e quaranta e anche se si fa mettere sempre il "rialzo" da Gustavo , il calzolaio di corte, per guadagnare dieci centimetri, sempre basso e complessato rimane e per cui sfoga la sua infelicità di nano facendo costruire tutto il doppio , il triplo o anche il quadruplo in altezza e larghezza. Ma dicevamo? Ah si , di Geltrude e del lampadario e della sua caduta dal lampadario. Avete capito bene dal lampadario e non dalla scala nella quale era salita per arrivare fin lassù. La poveretta, oddio poveretta, io direi l'imbranata quando si è accorta che stava per cadere si è appesa al lampadario e ha cominciato a gridare. Io stavo seduta alla toiletta e non mi sono di certo curata di chiamare qualcuno che venisse a darle una mano. Sinceramente e so che mi capirete , ero troppo impegnata a darmi lo smalto alle unghie delle mani, un bellissimo rosso scarlatto numero otto e non potevo di certo distogliere il mio sguardo dalle mani, basta un niente e sei fritta e lo smalto non è dato più ad arte. Vabbè per non farla troppo lunga,
Geltrude la serva, è stata appesa per ore al lampadario e urlava, urlava , ma come già vi ho spiegato qui per farsi sentire si dovrebbe usare un megafono , ma credo che in questa epoca non sia stato ancora inventato. Cosa? Lo smalto? Neppure lo smalto allora? E no, lo smalto sì, perché quello che devo scrivere in questa fiaba lo decido io , come decido quello che deve o non deve essere inventato. Tornando alla serva , come vi dicevo è stata appesa per ore e io ogni tanto la guardavo , ma non potevo far nulla , lo smalto non si asciugava mai e per paura di rovinarmi le dita non mi sono mossa . Lo so direte voi ora, lo smalto non ci mette ore ad asciugare , ma io vi posso dire che questo smalto è speciale, arriva direttamente da Parigi e l'unico inconveniente è proprio quello , devi stare con le mani o per meglio dire con le dita ferma per ore prima che si asciughi e per questo Geltrude ad un certo punto stanca di aspettare e urlare si è lasciata andare facendo un botto sul pavimento. Giuro non ho mai riso così tanto quando ho visto il suo culone toccare il pavimento.
In fondo è stata fortunata , si è solo rotta una gamba e ora dovrà zoppicare tutta la vita perché la frattura non le è stata curata a dovere e questo non per colpa mia, ma perché la Regina mia madre si era messa in testa di fare lei l'ortopedico e a nulla sono valse le suppliche di Geltrude di farla curare da un medico esperto di fratture, per cui le ha steccato la gamba e l'ha mandata subito a lavare i pavimenti. Lo so ora direte che mia madre è una grandissima...
Va bhe, non dico altre parolacce , ma una cosa posso dirla : Avete capito da chi ho preso il mio bel caratterino?
E' vero, non sono una Principessa buona, ma chi l'ha detto che le Principesse devono essere tutte belle e buone. Io bella lo sono, infatti sono ancora qui , davanti allo specchio e più mi guardo più mi piaccio e sto pensando al modo di fregare quel cavolo di Principe che si è messo in testa di sposare solo una principessa buona d'animo e credo che sicuramente userò l'arma della seduzione. A letto nessun uomo dice no ad una donna , mamma la Regina, mia ha insegnato così! Anche se sinceramente non so come abbia potuto sposare quel nanetto di mio padre. Credo che l'abbia sposato solo per i soldi.
La Regina faceva la piccola fiammiferaia come mestiere e si era rotta le scatole di vendere fiammiferi agli angoli delle strade e quando ha trovato il pollo giusto , non se l'è fatto scappare ed è diventata la regina di questo castello.
La storia è finita.....
Sicuramente come avrete capito non tutte le Principesse sono sempre buone ma sicuramente quando avrò fregato il principe anch'io potrò dire : e vissero tutti felici e contenti ma buona non lo diventerò forse mai.
Ps: dimenticavo.....anche il Principe quello che voglio assolutamente sposare, è basso ed è pure grasso , ma non mi importa, a me servono i suoi soldi dato che il Re mio padre mi ha già detto che non mi lascerà una lira perché non sono una figlia buona come dovrebbero essere tutte le principesse, io il Principe lo sposo perché nel suo castello porterò anche Carlo e con lui potrò godermi la ricchezza di quello sciocco del Principe.
Chi è Carlo? Carlo è il mio amante nonché il fantastico istruttore che mi insegna ad andare a cavallo.