Edward Sunflower Top
Numero di messaggi : 70 Data d'iscrizione : 05.01.08
| Titolo: 19 Marzo 19/3/2008, 00:10 | |
| Il 19 marzo, San Giuseppe, era vacanza a scuola. Un giorno di festa particolare: la famiglia nel pomeriggio si sarebbe ritrovata a casa dei nonni paterni. Una riunione, come se fosse Natale o Pasqua, con una sola differenza: la gara delle frittelle di riso.
La mattina era dedicata ad aiutare mia madre nella preparazione. Cuocere il riso, aspettare che si raffreddasse, amalgamare l'impasto, lasciarlo riposare, infine friggere le frittelle. Una cucchiaiata di impasto da mettere delicatamente nell'olio bollente, aspettare che diventasse di un colore ambra dorato, quindi toglierla, tuffarla e rotolarla nello zucchero.
Il pranzo era leggero quel giorno. La merenda sarebbe stata a base di frittelle.
I primi ad arrivare da Renato e Gerbina eravamo sempre noi, mio padre, mia madre, mia sorella e naturalmente io, che avevo l'incarico più importante: portare il vassoio con le frittelle della mamma. Appena si entrava nella cucina che dominava i tetti della città, un profumo dolce all'aroma al limone scendeva fino allo stomaco e lo preparava al "lavoro" che di lì a poco avrebbe dovuto sopportare.
Alla spicciolata arrivavano tutti i familiari. Venti persone e cinque vassoi diversi ricolmi di frittelle da assaggiare e giudicare. La gara iniziava.
Ognuno dei partecipanti era nella doppia veste di concorrente e giudice, rendendo la gara molto divertente. Mio padre, sempre gentile e accomodante, esprimeva ottimi apprezzamenti ad ogni boccone. Mia madre più aperta e senza mezze parole, difficilmente sapeva nascondere la sua disapprovazione. La mia golosità invece rendeva difficile un qualsiasi giudizio oggettivo.
Quando tutti avevano mangiato almeno una frittella di ogni tipo, si tentava di stilare una graduatoria. La fase della discussione era sempre molto lunga. Una scusa per fare ancora un assaggio e farlo seguire da un bicchiere di moscato. Un modo per far stare sulle spine colei che sarebbe stata la vincitrice indiscussa di quella giornata.
Nonna Gerbina era la più silenziosa. Ad ogni frittella comunque elargiva un sorriso e un complimento per nascondere la sua apprensione. Teneva molto a quella giornata, era felice di avere di avere tutti vicino, ma la sua attenzione era tutta per quella gara di famiglia.
La giornata terminava ogni anno sempre allo stesso modo: insieme si alzavano i bicchieri per il brindisi finale e si proclamavano le frittelle di nonna Gerbina le migliori. La nonna indifferente si schermiva, ma i suoi occhi luccicavano di gioia: ancora una volta era la regina delle frittelle di San Giuseppe. | |
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Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: 19 Marzo 23/3/2008, 13:05 | |
| Sai quanto mi piace ritrovare Renato e Gerbina, vero Edo? Sono i tuoi ricordi che io preferisco, da tempo. Perchè sono intrisi della dolcezza e non solo, qui, del gusto delle frittelle: la dolcezza del ricordo, con una piccola punta di malinconia, per un qualche cosa vissuto e che oggi pare dimenticato. Grazie, Edo. | |
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Edward Sunflower Top
Numero di messaggi : 70 Data d'iscrizione : 05.01.08
| Titolo: Re: 19 Marzo 26/3/2008, 13:59 | |
| Grazie a te Dani ... sono stato a Pisa e si e' vero ... oggi non si fanno piu' le frittelle di riso .. Nel negozietto dove c'era una simpatica coppia che le vendeva oggi c'e' un ... international food...... :-((( | |
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Almitra Newton Star
Numero di messaggi : 3776 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: 19 Marzo 27/3/2008, 14:54 | |
| Come basta poco per far felice una nonna! La mia nonna materna era specialista in frittelle con la ricotta mentre la mia mamma in quelle di riso. Io, purtoppo, le uniche frittelle che riesco a fare, sono quelle (dette anche "padelle") di unto sui vestiti, quando mangiando non mi accorgo che mi sta cadendo in grembo qualcosa... Erano proprio altri tempi! Un abbraccio a nonna Gerbina e a te, suo devoto nipote. Ciao. Al. | |
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