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| | IL POSSESSO DELLE CHIAVI | |
| | Autore | Messaggio |
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Luciano Sanna Top
Numero di messaggi : 238 Data d'iscrizione : 19.03.08
| Titolo: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 4/5/2008, 14:14 | |
| Ho un rapporto con le chiavi abbastanza emblematico. Non sono uno che le perde spesso o le dimentica da qualche parte, ma facendo il classico bilancio, adesso posso dire che durante la vita non ne ho smarrite molte. In passato mi hanno dato più problemi, o forse è meglio dire che ho dato io problemi a loro. Il fatto è che per questioni di lavoro mi sono sempre trovato a dover “gestire” un sacco di chiavi. Spesso succedeva che non avevo mai quella giusta al momento giusto nel posto giusto. Per poter svolgere al meglio le mie mansioni, ho trovato ottimale avere a disposizione anche le chiavi di beni dei miei clienti che, oltre alle mie necessarie per lavoro, andavano a costituire dei gran bei mazzi sparsi con i vari problemi di riconoscimento e reperibilità immediata. Da un po’ di anni ho risolto il problema acquistando un grosso anello nel quale infilo tutti gli altri anellini o portachiavi sciolti. La cosa mi ha aiutato parecchio, i risultati sono stati positivi, ed al momento attuale, al primo “anellone” originario, se ne sono aggiunti altri due, formando una specie di enorme fede di Cartier fatta di ferro con appese tante targhette. Il risultato è di avere tutto a disposizione. Non scappa niente, tutto a portata di mano e se serve questo o quell’altro, ecco lì, non ci sono più problemi. E se da una parte mi sono appesantito col pluri-mazzo grosso, dall’altra mi sono alleggerito, avendo nelle tasche le sole giornaliere casa-macchina-moto del mazzetto quotidiano. La contropartita fisica è avere un peso non indifferente nella 24 ore, un ingombro tale da sembrare un guardia penitenziaria, dover dare spiegazioni allo stupore di chi mi vede aprire la valigetta, metal-detectors che impazziscono, e dare ogni tanto una ripassata alla memoria. La contropartita mentale è che le chiavi mi possiedono. E si. Il possesso è bilaterale. Purtroppo. Avere le chiavi implica che anche loro possiedono chi le ha. Perchè detenerle significa che impegnano. Anche se spesso cedo il super mazzo ad un collaboratore o aiutante che ne ha bisogno, al momento di un eventuale problema, ritorna come per incanto dal mittente. È successo un guaio? Ecco che si attua la magia di ricomparire nelle mie mani. Il concetto di finto potere che può darti la gestione di quei pezzetti ferro ed acciaio è inversamente proporzionale a quello di libertà. E questa cosa ultimamente mi dà rimpianti, anche se è un termine che non mi piace per sua costituzione.
Distinguo i viaggi in due generalizzate categorie: quelli dove ti porti le chiavi dietro e quelli dove non te ne porti affatto. Quando si va via senza è un vero viaggio. Succede che prepari tutto, fai mesi di preparativi cercando di occuparti di cartine e mappe, revisione del motore e carburazione adattabile al gelo o al deserto, borse, zaini, attrezzi, ruote di scorta e borracce; oppure occupi la stiva di cibi secchi, lenze ed ami, la riempi di acqua potabile e gasolio, studi mille volte la rotta e prepari eventuali attracchi di fortuna in porti che non conosci. E poi arriva il giorno della partenza. E quel momento che accosti le persiane, stacchi corrente e gas, chiudi la porta di casa e garage, e ti trovi davanti a quella cassetta delle lettere con il mazzo di chiavi in mano, è l’attimo del vero distacco, e non lo fai subito. Ripercorri mentalmente se hai dimenticato qualcosa, pensi alle incombenze future alle quali non potrai ottemperare, guardi la cassetta e ti appoggi al muro e chini la testa, chiudi gli occhi e pensi. “E se non torno più? Se mi succede qualcosa? Avrò fatto questo? Glielo ho detto ad Alberto?” Ed intanto ti giri verso la strada e ci sono due tipi sulle moto che ti aspettano, oppure un taxi che ti porta in banchina, o la tua donna che ti accompagna all’aeroporto. Il rumore secco e metallico delle chiavi che cadono implica la scelta di non ritorno. È lo stacco. Hai la sensazione di essere entrato nella dimensione del futuro e quella casa e la cassetta postale sono il tuo passato, anche se lo hai ancora davanti agli occhi. Il filo si è spezzato ed il taglio lo ha fatto quel mazzetto che ora giace in fondo. Non serve a niente ripensarci in quel momento; è andata. Sei davanti alla nuova realtà della tua scelta. Adesso il presente è cambiato, stai ancora guardando il passato, quella porta ed il ferro battuto con il tuo nome scritto sopra. Alle spalle hai l’altra dimensione ancora da vivere. Meglio voltarsi e partire. Senza chiavi. In libertà. E non è detto che prima o poi mi liberi di quel grosso mazzo. | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 4/5/2008, 19:55 | |
| Ecco un altro che parla di una cosa ma io, nel leggerlo, vado da tutt'altra parte. Il tuo mazzo di chiavi, che si è via via ingrossato, non lo vedo come un semplice oggetto che ne raccoglie altri per non perderli, ma lo vedo come un archivio ove impilare tutte in ordine le cose concrete per non dimenticarsene nemmeno una, una sorta di rigore che però dopo un po' diventa persino pesante da portare con sé. Sai, io avevo comprato un portachiavi che rispondeva se dicevo a voce forte la parola "chiavi": sono riuscita a perdere anche quello, non è valso a nulla che urlassi con quanto fiato in gola quella parola. Io sono contenta di perdere sistematicamente le mie chiavi per la casa, per le borse. Sbagliato o giusto che sia. Scusami delle divagazioni, Luciano, ma quando una lettura mi fa volare è chiaramente un plauso all'autore. | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 4/5/2008, 23:52 | |
| scusa luciano, un gran bel pezzo e, a parte che sono stanca e quindi poco lucida, non posso non lasciare un breve commento, riservandomi di ritornarci in seguito. mi pare sia un detto buddista che dica che è un uomo è realmente libero quando può portare con sé tutto quello che gli appartiene. non è il tuo caso evidentemente, perché le chiavi servono a chiudere, qualcosa o qualcuno? io ci leggo qualcosa, un luogo dove si trovano tutte le esperienza che non possono essere descritte, indescrivibili ed incomunicabili. ed in effetti il concetto di stanza chiusa a tutti è ricorrente nelle tue pagine. ma faccio un passo oltre, nella tua stanza chiusa, di cui possiedi o no le chiavi, contiene forse informazioni/sensazioni pensieri che non possono essere descritte se non con correlazioni, risonanze, simboli, metafore, allegorie. e con le tue chiavi trasmetti sensazioni che hanno contenuti enormemente superiori a quelli dei messaggi contenenti solo descrizioni. spesso superano i nostri stessi limiti, svelandoci nuovi punti di vista, e proponendoci nuovi ed essenziali valori di riferimento. quasi che le chiavi siano un contenitore indifferenziato di tutte le esperienze che non possono essere comunicate con le parole, una forma simbologica e particolare di espressione degli eventi. un concepire la vita e gli scopi da raggiungere. un universo senza confini, entro il quale è possibile spaziare, seguendo le nostre più intime e profonde ispirazioni. sullo scrivere già sai, sarebbe una inutile ripetizione. certamente devi scegliere, chiavi sì o chiavi no? l. |
| | | Luciano Sanna Top
Numero di messaggi : 238 Data d'iscrizione : 19.03.08
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 5/5/2008, 06:58 | |
| Una bella riflessione liesma, che però ha una caratteristica; non ricordo come si chiamino quelle ipotesi molto fiorite ed articolate che partono però da un punto di vista relativo e quindi discutibile. Il fatto che dici che le chiavi servano a chiudere, qualcosa o qualcuno non importa. cambiamo punto di vista: servono anche ad aprire. ma poi ne ridiscutiamo che è troppo presto | |
| | | Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 5/5/2008, 08:18 | |
| Un brano che ricordo - quasi con affetto: fra i migliori pèssi tuoi, e non solo! Oserei deddurre che nell'avatar attauale è raffigurata tua figlia... Complimenti! | |
| | | Pecoranera Top
Numero di messaggi : 420 Data d'iscrizione : 19.04.08
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 5/5/2008, 17:59 | |
| chiavi e libertà, un accostamento azzeccato che condito da pensieri arguti trasforma una pagina bella in una pagina bellissima. Non avevo letto nulla di te, ma dalla tua faccia nella foto sul motorino con il casco mentre fai la linguaccia sapevo che scrivevi bene, perchè solo chi sta davvero in alto può scherzare tenedo un profilo basso e giocoso. E' stato un piacere seguire la tua logica, il tuo enumerare i pensieri come fossero alberi delle varianti. Incantato
Diego | |
| | | Nico Mar Star
Numero di messaggi : 2327 Data d'iscrizione : 25.01.08
| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI 6/5/2008, 20:53 | |
| Sì! è molto ben scritto, tanto è vero che lo si legge anche negli spazi bianchi. Aprono una cosa in più queste chiavi: una porta a chi ti conosce poco. Quei viaggi, per dirne una, le descrizioni minuziose degli oggetti e i bagagli utili... si parte, si torna. Ci si chiede.
nico | |
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| Titolo: Re: IL POSSESSO DELLE CHIAVI | |
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| | | | IL POSSESSO DELLE CHIAVI | |
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