LA MONTAGNA DEL MIO CUORE

E’ facile adesso, è persino troppo facile mettersi lì e raccontare.
Visto così, dal Lago Bleu, in una bella giornata serena, il Cervino non incute timore, non genera ansie, non pare intenzionato a far del male.
Si direbbe che abbia cambiato aspetto, mutato carattere, che si diventato d’un tratto una gran bella ragazza che voglia pavoneggiarsi.
Si lascia ammirare, tranquillamente, generosamente.
Naviga in una calma serenità, senza rumore, come uno scoglio sul mare dell’aria.
Snello, slanciato, vestito di sole, è pago della sua bellezza, della sua superiorità.
Gioca inebriato con l’aria, s’imbeve di tutto quell’azzurro del cielo e rimane lassù, nella luce trasognata, in una felicità tutta sua.
Non è subdolo oggi il Cervino, non è infido; è semplicemente felice.
No, non ha proprio nessuna voglia di far del male.
Ma fate che una nuvoletta grossa come un batuffolo, s’agganci alle sue creste e s’arruffi gonfiandosi, o che un velario grigiastro mascheri il sole e appanni lo smalto dei prati; fate che un vento improvviso increspi questa acqua del lago e la renda opaca e fredda, o che il tuono ruzzoli giù dalle Muraglie, e le cose muteranno di colpo, come per sortilegio.
Lui tornerà ad essere, nel breve volger di un’ora, la montagna primordiale, l’enorme cumulo di pietre, che respinge la vita, che non tollera compromessi con la sua maestà.
Tornerà ad essere un sinistro tiranno.
Ne ha già voluto di vittime questa montagna spietatamente bella, ha già avuto i suoi morti, ma ne vuole ancora.

Qui 15 marzo 2008

Alessandro

Non ho mai visto dal vivo il Cervino, non viaggio molto. Qui ne hai reso appieno la maestosità e la potenza, il terrore che potrebbe scatenare da una sola piccola, lieve, soffice nuvola.
E mi hai ricordato una mia pagina che ora vedo di ritrovare.
Grazie, Alessandro, il tuo Qui, ora, è qui.
D.

Commosso posso dirlo?
Confermo il mio giudizio su te, bella signora, sei quello che traspare dai tuoi brani.
Le bacio la mano signora.
Alessandro

Traspare, forse dall'uso un po' abbondante degli aggettivi, un tuo amore/rispetto per la montagna veramente notevole.
Mi hai fatto riaffacciare alla mente, e te ne sono grato, ricordi di Buzzati-ane letture giovanili.

Ami anche tu le montagne.
Hai ragione Buzzati e il suo compiacimento nell'aggettivazione, una vecchia memoria.
Grazie
Alessandro

Rispetto.
Per la montagna, per la natura e per chi ne sa parlare così.

E' una bella pagina che si presta ad interpretazioni diverse. Metaforica.
Il mio lago del cuore è il lago di Braies anche se il monte vicino non è altrettanto terribile, il "Dito del Signore" è una montagna facile.
Ma ho visto le montagne diventare buie improvvisamente e fanno paura, i tuoni fanno tremare tutto.
E poi una volta mi capitò una cosa buffa: un mio amico originario della Pusteria mi diceva sempre che lui voleva morire sulle montagne. Durante una escursione avevamo davanti due signori anziani ed uno accelerava il passo, allora l'altro gli disse - rallenta che io non ho più quell'età in cui si dice che si vorrebbe morire in montagna! Io voglio ritornare a casa stasera!

Tutta la vita è un punto di vista che si sposta, ma si sposta così lentamente che non te ne accorgi.
Hei Diego ma di che cosa parli? Vaneggi? Vagheggi?
Dai lascia spazio anche agli altri sù!
Fila!
Ok ciao.
Io soffro di personalità multipla , porta pazienza.

Diego

bella pagina
Nefer

ps, benvenuto

Siete molto gentili e attenti anche al non scritto.
Sono molto lusingato dei vostri commenti.
Grazie
Alessandro

Molto bello ciò che hai scritto e descritto, personalmente amo il mare, ma quando mi andrà di sentire un pò l'aria della montagna, verrò a leggerti.

Isobel Gowdie

Sono due amori diversi, per certi versi complementari.
Amo il mare come la montagna ed entrambi mi incutono rispetto.
Grazie gentile signora.
Alessandro

Alessandro ha scritto:

Sono due amori diversi, per certi versi complementari.
Amo il mare come la montagna ed entrambi mi incutono rispetto.
Grazie gentile signora.
Alessandro

Forse può sembrar strano, ma con il mare mi perdo, starei ore a guardarlo e ad ascoltarlo, la montagna al contrario mi fa sentire "osservata".

Isobel Gowdie

Dicono gli abitanti dell'alta valle aurina che quando cadono le valanghe a Casere , ultimo paesino prima della barriera della Vetta dìItalia, si senta schioccare il terribile frastuono per tutta la valle.
La montagna brontola e si ribella !
La natura concede e ruba in ogni sua forma.

Io spesso lo vedo, il Cervino, nelle mie passeggiate solitarie (c'è chi le chiamerebbe "tentativi di suicidio" data l'età") dalla Val d'Ayas ,sopra Saint Jaques nei sentieri più alti. dove il ghiacciaio della Verra si sta ritirando, purtroppo, e gli altri non sono da meno.
Hai reso molto bene l'atmosfera e le sensazioni, molto apprezzato.

Ringrazio per l'apprezzamento e apprezzo l'orso.
Anche lui deve essere rispettato.
Alessandro