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 Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid

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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 14:33

Il freddo della cella era riscaldato solamente dal calore che emanava il corpo del giovane disteso sulla spartana branda. Erano le prime ore di un pomeriggio dal tempo incerto e lui non stava bene. No, non stava per niente bene e lo dicevano i suoi occhi febbricitanti iniettati di sangue.
Aveva abbandonato il messale delle preghiere perché nemmeno gli occhiali riuscivano a mettere a fuoco le lettere che diventavano righi scomposti sulle pagine gialline del libro.
Lo posò sul fratino di legno scuro e si mise a fissare il crocefisso alla parete.
Vedere il Cristo con le mani inchiodate, nudo se non per uno straccio sui lombi, fecero sì che il giovane intonasse con la sua voce bassa un canto gregoriano
Dirigatur oratio mea sicut incensum in conspectu Tuo, Domine. Elevatio manuum mearum sacrificium vespertinum.
Matilde, la donna delle pulizie continuava a passare lo straccio umido sempre sulle stesse quattro piastrelle, rapita dalla voce che salmodiava in una lingua a lei sconosciuta.
Non si decideva a spostarsi e continuava a fregare il pavimento a ritmo con la nenia che proveniva dalla porta del seminarista.
Si fermò di colpo nel sentire sfumare il cantico in parole che conosceva bene, una canzone che faceva parte del suo trascorso di fanciulla in campagna ma…
Lisa dagli occhi blu, senza la cacca la stessa non sei tuuuuuu
non le pareva che dicesse così la canzone che conosceva lei!
Ohibò, ma che stava succedendo? Era forse impazzito il giovane? Non riuscì a darsi una risposta perché la canzone cambiò ancora e lei si infilò l’indice nell’orecchio, per accertarsi che le parole che stava udendo dicevano proprio
Felicità, uno scoreggino di primo mattino è la felicità
Scosse la testa incredula e dalla tasca del grembiule azzurro prese il cellulare, dal taschino sfilò gli occhiali che inforcò sul naso per cercare un nome in rubrica.
Il ragazzo, intanto, aveva nuovamente cambiato canzone, ritornando, per un momento, alle liriche nella lingua che Matilde non conosceva
Rorate caeli desuper, et nubes pluant justum, aperiatur Terra, et germinet Salvatorem Caeli enarrant gloriam Dei et opera manuum eius annuntiat firmamentum.
Matilde digitò in fretta sul nome che aveva identificato nella rubrica e, sempre con l’orecchio teso in ascolto, aspettò che dall’altra parte dell’apparecchio le rispondesse la sua amica.
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi evacuazioni…
“Mo senti un po’, Adelina, qui sta succedendo qualche cosa di strano! Mo sì che ti racconto tutto, ti ho chiamata apposta! Non posso alzare la voce ché se mi sente il priore poi si va a lamentare... Allora, ascolta, apri bene le orecchie: quel bel giovine che non si è mica capito perché è venuto in seminario, c’ha la faccia che mica mi pare tanto per il digiuno castico, è così che si dice? Beh, mi hai capito Adelina... Insomma questo qui prima canta tutte delle belle canzoni con tutta una melodia che guarda, a me mi scompiscia le budella da come le canta bene, ma poi ci mette in mezzo delle altre canzoni che mi sembrano mica come le cantavano quei cantanti vè. Lo senti? Adesso canta di erezioni… Secondo te devo dire a Padre Giacomo? O devo bussare alla porta di quello lì e chiedergli se vuole qualche cosa? Va bene, te sì che sei una donna saggia, sei la mia amica. Ciao Adelina, sì ti richiamo dopo che ti dico come è andata a finire. Ciao”
Però mi si potrebbe far notare che in partenza avevo detto che la cacca spesso è sofferenza
“Toc toc, è permesso? Mi scusi, come la devo chiamare, Don Zelindo? Si sente bene? No perché stavo pulendo i pavimenti ed ho sentito che cantavate una canzone così bella, ma così bella che mi ha rapito il cuore
Sapore di cacca -anzi proprio di merda- che ho sulla pelle che ho sulle labbra
No, guardi Don Zelindo che non diceva mica così la canzone… La conosco bene, me la cantava sempre un innamorato che c’avevo al paese mio. Ma c’ha due occhi che fanno paura! C’ha la febbre forse? Vuole che vada in infermeria a prendere un termometro che così se la misura?
Sotto il ponte di Baracca c'è Zelind che fa la cacca. La fa dura, dura, dura, la Matilde la misura
Voi state proprio male. Mo’ vado a chiamare Don Giacomo
“No, Don Giacomo no! Sentite Matilde, avrei da chiedervi una cortesia ché io non mi sento bene per niente e non ci riesco”
“Ma che vi sentite?”
“Ho brividi di freddo che si alternano a vampate di calore. Per non parlare poi delle ragadi che a furia di mangiare quello che passa questo convento, mi si sono infiammate e ho un dolore che non riesco a descrivere e mi fa delirare nel senso letterario della parola”
“Mo come parlate bene Don Zelindo! Poverino, lo immagino invece che male c’avete addosso, anche io tempo fa soffrii di un dolore simile, dopo che la mia figliola mi volle portare a mangiare al ristorante cinese, troppo piccante per la Matilde le dissi, ma lei niente, cinese disse e cinese fu! Insomma, dovetti stare su un cuscino per una giornata intera e con il ghiaccio in mezzo… va bè, non mi pare un argomento da discutere con lei, Don Zelindo. Tornando a prima, che posso fare per lei?”
E' questo l'inno del corpo sciolto lo puo' cantare solo chi caga dimolto
“Avrei il Buscoroid che so mi darebbe sollievo solo che non so come fare. Non è che mi aiuterebbe lei, signora Matilde?”
“Mo certo che sì, però dopo lei mi promette che invece di cantare quelle canzoni che non mi piacevano mica tanto, mi torna a cantare quelle belle canzoni in quella lingua straniera. Ma che lingua è, una lingua dell’est?”
“No, sono canti in latino, una lingua che ormai nessuno parla più. Affare fatto, Matilde, le spiego quello che deve fare: dovrebbe andare in farmacia ed acquistare per me il Buscoroid, la farmacista della piazza lo sa che ne uso parecchio e basterà che le dica che è per me. Va bene, Matilde?”
“Mo certo che sì, Don Zelindo, mo ci vado subito in farmacia, e se mi cerca Don Giacomo ce lo dice lei che sono andata a fare una commissione per lei? Come ha detto che si chiama, Bruscoroid?”
Perché è arrivato Spalmen, che spara la merda in faccia, aiuto arriva Spalmen che tutti spalmerà…
“No, Buscoroid non Bruscoroid… Matilde, vada, dirò a Don Giacomo che è andata in missione per conto di Dio e non avrà nulla da eccepire, si fidi e vada, vada, che qui la faccenda sta diventando pesante e mi sento la febbre salire, se non vado in bagno i dolori aumenteranno e mi dovrete ricoverare in preda al delirium tremens”
“Vado, mo secondo me lei tremens lo è già, Don Zelindo….”
Omnes Patriarchae praeclamaverunt Te, et omnes Prophetae annunciaverunt Te: Pastoribus Angeli ostenderun Te; caeli per stellam declaraverunt Te: et omnes Justi cum gaudio susceperunt Te
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 15:12

Mo senti tu... non è che l'inizio, vero?
Aspetto il resto e intanto grazie, mi è piaciuto!

clelia
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 16:29

Perchè questo tono, Goccia? Ti senti forse punzecchiato in qualche cosa Question
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 18:55

Povero Don Zelindo, fossi in lui starei in all'erta.....

capito Don zelindoooooooooo?

Very Happy Very Happy Very Happy
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 18:57

Penitoensiagite et irRorate sborram cacacoeli desuper, et nubes pluant justum, aperiatur Cioelis, Terra, et Mares enarrant gloriam Cressi Sub et opera manuum eius annuntiat firmamentum onanistorums! Oremus frates, orates, spigoles, ciullate etiam spigolatrices di Sapres, confratèli!!
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime19/1/2008, 19:03

Ahahahahahahaha Guissoooooooooooo ahahahahhahahaah
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MariellaT
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime20/1/2008, 02:04

Quella del corpo sciolto mi è piaciuta di molto, ma pure le altre non scherzano.


Gli uomini non cambiano,
prima vanno al gabinetto poi si spremono
e sempre gli uomini si svuotano,
e tu chiedi mille volte "ma perché?"

ma invece gli uomini non sentono
evacuando se la spassano sfinendoti

e infine gli uomini si rialzano
e non fanno altro che spingere
il pulsante dello scaricooo...
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime20/1/2008, 11:51

anche a me il Berluscoroid fa lo stesso effetto, e me lo portano, ogni giorno, a dosi massicce, senza ricetta.
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MessaggioTitolo: Re: Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid   Le cronache di Don Zelindo - Bruscoroid Icon_minitime

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