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 3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo

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Marcello Devenuti
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Marcello Devenuti


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MessaggioTitolo: 3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo   3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo Icon_minitime4/8/2009, 18:27

Si è svolta, sponsorizzata dalla Finintest, la consueta riunione dei Maggiorenti Arcoriani.
La Maggioranza dei Maggiorenti ha concordato per un pokerino, da giocare secondo le regole internazionali. Unico cambiamento, accettato controvoglia dal Re dei Re, è nella definizione del punto più alto: anziché Scala Reale ("Siamo o non siamo una repubblica!" tuonava Napolitano) si dovrà dichiarare: Scala Repubblicana.

Dopo l'apertura di un mazzo di carte intonso ( accuratamente contraffatto), De Michelis, tra lo schifo dei presenti, si passava lo stesso tra i capelli. Le carte, scivolose e sguscianti come anguille, assumevano, ricoperte dal prezioso gialloforfora, un aspetto vissuto. Con fatica venivano recuperate tre Donne di picche desaparecitos, boccheggianti sotto l'olio dei boccoli del Doge. Quindi le carte venivano spigliatamente distribuite tra i giocatori (alcune passavano sottobanco ai parenti e agli Amici degli Amici).

Bondi Sandro, in vena umoristica, dichiarava che il Boss aveva un punto imbattibile. Schifani, sempre esagerato, mostrava immediatamente un taccuino con *due punti*. Poi, parodiando involontariamente il principe De Curtis, aggiungeva, rivolto a Pappagone Tremonti (detto ROBIN) "E pure un punto e virgola...un punto esclamativo e..." [/i]con lo sguardo fedele alla volta del Feldmaresciallo [i]"...un punto e a Capo[/i]".

A quel Punto, dopo i classici *leggo e apro* si passava al cambio delle carte. Il Ras si dichiarava benservito. Alemanno cambiava, di nascosto, tre carte di La Russa. Taiani cambiava le carte in tavola, mentre il solito Predator Bossi pretendeva di cambiare l'intero mazzo perché contraffatto.

Cominciava allora, in un crescendo di tensione, la lettura del punto. Fini, sudatissimo, dopo la consueta inutile pausa sussurrava "Cip". Maroni ribatteva "Ciop e Ciap", mentre De Michelis gettava, con la solita spigliata arroganza, dieci fiches nel piatto (residui del casinò di Venezia). Tutti gli sguardi convogliavano su mignon Brunetta che, sornione, esclamava "Vedo…statali del cazzo!"

La Russa, già scornato, perché non era passato il progetto di Scala Repubblichina, se ne usciva con uno stentoreo e ripetuto "Passo" costringendo i presenti a battere a tempo il piede destro.

A quel punto Re Sole, precedentemente passato, rientrava prepotentemente in gioco. Sceglieva tra gli scarti e sotto lo sguardo comprensivo dei presenti, cinque carte buone con le quali, con un abile giro di *parole*, conquistava la posta e il telefono (con il quale ordinava sei tramezzini).

Alla mano successiva, dopo i preliminari, gli sguardi si concentravano su Ferrara e Baget Bozzo, uomini di grande Coltura, che se ne uscivano con un criptico "Logos". De Michelis, allora, dava in escandescenze spiegando che lui il latino non lo conosceva ("E neanche la storia e la geografia" come faceva notare, con opportuno fax da Strasburgo, Roberto Calderoli, noto linguista padano). Ferrara, con l’imprimatur di Baget Bozzo, spiegava pedantemente che *logos* non era la capitale della Nigeria, ma una parola greca che aveva anche il significato di Verbum. Quindi ribatteva, puntualizzando, con un "Logos al servito". Al che tutti gli occhi andavano su SaddamSilvio della tribù di Arcolandia. Quest'ultimo, con nepotistica lungimiranza, aveva appostato alcuni familiari e sodali ossequienti in posizioni strategiche: Bondi dietro Fini. Piersilvio dietro la lavagna, ginocchioni sul granturco. La consorte Veronica (ma quella fu l'unica e ultima esperienza), munita di bomboletta urticante, dietro Bossi. Tajani dietro La Russa. Apicella dietro Putin (ospite d'onore pagante, oltreché rincoglionito dai *Oi sole mio e cori ingrati*).

Visti senza ritegno i segnali convenuti (spiate) che parenti e affini gli lanciavano di soppiatto, il Grankhan, accertatosi che tutti erano passati, effettuava un rilancio impressionante.

Nella mano seguente, Calderoli, sempre più paonazzo, raddoppiava l'invito con il classico "Buio" Piersilvio, claudicante e con le ginocchia segnate dal granturco, chiudeva tutte le imposta e spegneva le luci.
Nella bisca scoppiava un gran casino: gemiti, imprecazioni, seggiole ribaltate e scazzottate alla cieca costringevano l'Emiro a parafrasare un perentorio "Fiat lusso" (anziché "Fiat lux" come suggerito da Emilio Fede – escluso dal gioco perché noto baro professionista).
La scena appariva completamente diversa, anche se tutto era come prima: De Michelis, con le cravatte regalate a Putin, sostava dinnanzi alla lavagna tratteggiando, coi gessetti, avvenenti entraineuse. Bondi Sandro stava silenzioso dietro l'Ayatollah, sgranocchiando granturchi schiacciati.
Maroni, completamente nudo, stava indossando, a mò di perizoma, l'orologio da tasca (FFSS) di Altero Matteoli, mentre quest'ultimo sfoggiava, con finta indifferenza, il Bignami del portavoce abilmente sottratto a Baget Bozzo.
Con una rapida occhiata il Faraone si accorgeva che era sparito il televisore (insieme a Gianfranco Miccichè).
Anche Gianni Letta, duramente colpito dalla disaffezione del Capotribù, che non lo cagava più da circa 23 secondi, stava scomparendo, divenendo sempre più evanescente sino a sparire del tutto, insieme al servizio da caffè buono ("A Gia’… ...il caffè era buono...il servizio era di coccio !!").
Il ritorno della luce bloccava, davanti alle proprie responsabilità, anche Silvan Salabin Castelli: i lucchetti Dobermann erano stati forzati e l'argenteria divisa equamente per consistenza correntizia. Erano scomparsi anche alcuni libri e, ad un attento esame, ci si accorse che i pochi rimasti mancavano di alcuni paragrafi, letteralmente strappati: dai tomi di filosofia mancava tutta la Sintesi; dal Manuale della Giovani Marmotte mancava la scheda sui funghi velenosi, mentre da un trattato di trigonometria mancavano Seni e Coseni (che De Michelis stava palpando sotto il tavolo) e Tangenti e Cotangenti che spuntavano imbarazzate dai taschini, firmati Arimani, di Paolo Bonaiuti e Guido Bertolaso.

Distribuito il maltolto, tra scuse e promesse si arrivava, dopo i rilanci, alla dichiarazione del punto: Schifani, anziché le proprie, scopriva, con un colpo di testa, le carte del Fuhrer (quattro Assi di cuori), dichiarando con malcelata soddisfazione, "Poker!". Bondi Sandro, dapprima indeciso se contrastare il Capataz, veniva colto da un improvviso rigurgito di orgoglio che lo costringeva, suo malgrado, a scoprire cinque Assi di cuori, al grido liberatorio di "Cinquina!". Roberto calderoli con il nove di coppe raccoglieva tutti gli assi in tavola ringhiando "Scopa Secessionista!", mentre Mara Carfagna mostrava, con distacco, la scollatura e una "Napoletana a denari" con la quale preparò un caffè nero.
Il Gran Visir allora, rosso per il disappunto e mani sui fianchi, esclamava "TOMBOLA!!" e, tra l'applauso degli astanti, incamerava l'intero bottino. Piersilvio accorreva ad abbracciare il degno padre reclamando a gran voce una mano a Rubamazzo, ma il padre premuroso, riconoscendosi in lui, lo rispediva ginocchioni.

La partita si chiudeva con una mozione di fiducia alla lungimirante capacità dell'Iman, seguita dall'invito/diffida, rivolto a tutte le forze della sinistra, per un prossimo e costruttivo incontro attorno allo stesso tavolo verde. Napolitano e Dalema si prenotavano per il Monopoli; Epifani e la Marcecaglia per Lotta di Classe; Veltroni e Macaluso per lo Scarabeo.

NB Per quest'ultima tavolata c'è ancora un posto libero in conseguenza della estromissione di Bondi Sandro, al quale "PUR SE TUTTI VOGLIAMO BENE" manca in maniera assoluta la capacità di collegare le parole ai concetti
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Natascia Prinzivalli
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Natascia Prinzivalli


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MessaggioTitolo: Re: 3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo   3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo Icon_minitime14/8/2009, 21:48

A questo tavolo di poker, avrei visto bene le cosce cellulitiche della Brambilla, con tanto di giarrettiera gerontofila. pirat


____nat
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Marcello Devenuti
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Marcello Devenuti


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MessaggioTitolo: Re: 3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo   3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo Icon_minitime15/8/2009, 10:28

la Brambilla........fa tanto sor' Pampurio
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MessaggioTitolo: Re: 3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo   3°-CRONACHE MARZIANE DALL'IMPERO- Giochi d'azzardo a Palazzo Icon_minitime

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