HO VOGLIA DI SCRIVERTI UNA LETTERA

Well my friends are gone and my hair is grey
I ache in the places where I used to play
And Im crazy for love but Im not coming on
Im just paying my rent every day
Oh in the tower of song

I said to hank williams: how lonely does it get?
Hank williams hasnt answered yet
But I hear him coughing all night long
A hundred floors above me
In the tower of song

I was born like this, I had no choice
I was born with the gift of a golden voice
And twenty-seven angels from the great beyond
They tied me to this table right here
In the tower of song

So you can stick your little pins in that voodoo doll
Im very sorry, baby, doesnt look like me at all
Im standing by the window where the light is strong
Ah they dont let a woman kill you
Not in the tower of song

Now you can say that Ive grown bitter but of this you may be sure
The rich have got their channels in the bedrooms of the poor
And theres a mighty judgement coming, but I may be wrong
You see, you hear these funny voices
In the tower of song

I see you standing on the other side
I dont know how the river got so wide
I loved you baby, way back when
And all the bridges are burning that we might have crossed
But I feel so close to everything that we lost
Well never have to lose it again

Now I bid you farewell, I dont know when Ill be back
There moving us tomorrow to that tower down the track
But youll be hearing from me baby, long after Im gone
Ill be speaking to you sweetly
From a window in the tower of song
Yeah my friends are gone and my hair is grey
I ache in the places where I used to play
And Im crazy for love but Im not coming on
Im just paying my rent every day
Oh in the tower of song

*****

Ebbene, i miei amici sono morti ed i miei capelli sono grigi
Soffro nei posti nei quali ero solito suonare
E sono pazzo d'amore ma non sto avanzando
Sto pagando l'affitto ogni giorno
Nella torre della poesia

Ho detto ad Hank Williams: quanto ci si sente soli?
Hank Williams non ha ancora risposto
Ma lo sento tossire tutta la notte
Cento piani sopra di me
Nella torre della poesia

Sono nato così, non ho avuto scelta
Sono nato con il dono di una voce d'oro
E ventisette angeli dal grande aldilà
Mi legarono a questo tavolo quì
Nella torre della poesia

Puoi inserire i tuoi piccoli aghi nella bambola voodoo
Sono molto dispiaciuto, ragazza, non mi assomiglia per niente
E sto quì alla finestra dove la luce è forte
Ah, non lasceranno una donna ucciderti
Non nella torre della poesia

Ora puoi dire che sono cresciuto male, ma di ciò devi essere certo
I ricchi trasmettono i loro canali nelle stanze da letto dei poveri
Ma c'è un potente giudizio in arrivo, ma potrei sbagliarmi
Vedi, puoi sentire queste voci allegre
Nella torre della poesia

Ti ho visto in piedi sull'altro lato
Non capisco come il fiume sia diventato così largo
Ti ho amato, tempo fa
E tutti i ponti stanno bruciando e potevamo averli attraversati
Ma sono così vicino ad ogni cosa che abbiamo perso
E che non dovremo perdere ancora

Ora ti chiedo separazione, non so quando tornerò
Mi muoverò domani verso quella torre giù lungo la strada
Ma lo saprai da me donna, dopo molto che sarò andato
Ti parlerò dolcemente
Da una finestra nella torre della poesia

Sì, i miei amici sono andati ed i miei capelli sono grigi
Soffro nei posti in cui ero solito cantare
Sono pazzo d'amore ma non sto avanzando
Sto solo pagando il mio affitto ogni giorno
Nella torre della poesia

Hai letto la traduzione di questa canzone, Betta?
Ascoltala, leggila.

letta, dany...

e ci è scivolata?

no

bene, benissimo ragazza

ma è tosta, dany...

lo so
ma è giusto che sia così
perchè la prossima volta
sarà meno tosta

o tosta in modo diverso...

eccola là che vien fuori la sua saggezza zen

che devo fare?! sono così, ahimè...

ma lo sai che la canticchiavo?

e il forse ci sta tutto!!!!

stlega io, stlega blava io

io un altro sì mica ne ho voglia di dirlo: tu?

Ho corretto il commento, ciccina

manca qualche streghetta all'appello: quando torna?!
hei! che tanto lo so che mi capisci, che aspetti a tornare?!

nocturna ha scritto:

Sei?!?!

Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate,
ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro sì

(forse!!!)

ancora meglio!!!

Mia Me
Sapevi che Ti avrei risposto perché sapevi che avrei avuto voglia di leggerTi.
Sì Guisso, ci conosciamo e ci frequentiamo. Contento?
Per tranquillizzarVi sono perfettamente consapevole che Mia e Me non devono stare insieme, sono un pleonasmo, ma nel nostro rapporto Me è anche consentito sovvertire le regole grammaticali e sintattiche.
E’ vero, la nostra tavolozza è netta, non conosciamo le sfumature, ma questo non è proprio esatto.
Conosciamo bene, anzi benissimo le sfumature in un sentimento sincero, vero, profondo.
Il nostro, ad esempio, forte, passionale, un rosso aranciato, che è capace di colorarsi di rosa tenue nella tenerezza che mettiamo nello scegliere assieme, che so, lo smalto che deve usare l’altra, o un carminio quando occorre tirare le briglie e infondere nell’altra un po’ di voglia di vivere.
Un indaco trasparente nel “ciao piccola” al mattino, il primo e non importa chi delle due chiama, “ho nanna, sbrigati che ci diciamo notte”, l’ultimo sms alla sera.
Il verde brillante della speranza che accomuna la nostra gioia nella riuscita dell’altra.
Ma sempre colori che nascono netti, che si stagliano sullo sfondo della opacità quotidiana.
E’ la nostra forza e la nostra debolezza.
Il non conoscere le mezze misure, il non sapere e non essere capaci di perdonare noi, prima che gli altri.
La nostra arroganza che ci porta a tormentarci senza fine non per gli altri o per le cose che ci accadono, ma perché non abbiamo saputo prevedere che il nostro donarci senza riserve sarebbe stato dare perle ai porci.
Questo ci tormenta, il nostro errore di giudizio, è quello che non siamo in grado di scusare.
Sì cara, siamo bravissime in proposito, e non è che una giustifichi l’altra, anzi.
Tu mi ringrazi di averTi insegnato ad usare Sun Tzu che come sai amo molto, da sempre.
L’arte della guerra che è l’arte della vita, perché questa è una guerra e solo quando si incontra una Me si apre la barricata, velocissime a rialzarla per tenere fuori il grigio perla.
Mi parli di Popper, ma Tu eri Popper senza saperlo, io ho solo dato un nome a quello che sapevi: soggetto, verbo, complemento oggetto, tutto il resto orpelli.
Ma veniamo a Me, cosa mi ha dato Me a me?
Tanto, e continua, mi ha riconciliata con il condividere, con l’avere gioia e piacere di esserci per qualcuno e sapere che qualcuno c’è sempre per te.
E’ il piacere di sapere che una Me al mattino pensa a masterizzarti un cd per condividere con te l’emozione di una musica.
E’ il “cucciola dove sei?”, è questo e molto di più.
Me è casa, è rifugio, è me e tutto questo lo sai benissimo.
Sei stata capace a crearlo con nulla, con quattro righe su un forum, su qualche sms e senza nemmeno che me ne accorgessi sei divenuta Me.
Non chiederTi mai più se puoi accontentarTi del grigio, anche perla, al limite solo in una frusciante camicia da notte di seta, Tu sei il mio arcobaleno e Me, non Ti azzardare a sbiadire, perché sei il mio pennello dell’anima.
Se gli altri non capiscono e che importa, Tu Me capisci me e io capisco Te, Me.
Facciamo magia, attraversiamo lo spazio e il tempo a cavallo di una scopa, la nostra Me e Tu sai come si chiama, solchiamo il cielo dei nostri desideri, annodiamo la notte a tutte le nostre voglie, mescoliamo nel pentolone tutti i nostri segreti.
Dissetiamoci con i nostri veleni che abbiamo lasciato alla luce della luna soggiogata dalla nostra passione.
Ma Ma mi chiedo saranno veleni o pozioni?
E’ così bello dissetarsi con essi.
E poi una lenta canzone che nella notte sciolga tutte le nostre maledizioni.
Ciao strega.
l.

Lo sai vero, cosa sto facendo in questo momento?
Sì, lo sai molto bene, non occorrono parole Me e Me.

cavolo: torni, liesma?
Elisabetta

Betta, non è mai andata via: è sempre stata qui, con me.
In un posto che pochi conoscono ma che quando ne imparano la via, non ne escono più.
Cazzo, Loredana, cazzo!!!!