UNA STILLA ATTRAVERSO LE NOSTRE VENE ***

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Una stilla attraverso le nostre vene
Lirica di Vittorio Fioravanti



Non c'era stato null'altro
che un tenero appuntamento
dopo anni d'opposti cammini
una chiamata annunciando
un mio ritorno inatteso
per incontrarci di nuovo
sui passi irrequieti d'allora
lungo le calli a Venezia
per rivederci e parlarci
nello stesso caffè discreto
in quell'ora tutta nostra
gli occhi e le mani insieme
per un'ultima volta ancora

Era cambiata nel volto
ma aveva serbato lo sguardo
e l'iride d'acquamarina
tra i rossi capelli raccolti
ch'io ricordavo disciolti
nella brezza selvaggia
lungo onde infrante e fra dune
d'una spiaggia del Lido

Diverso ero anch'io
grande e pesante
di stagioni trascorse fuggendo
d'evasioni e di ripartenze
marcate a fuoco sul viso
ma entrambi lo sapevamo
accogliendoci tra le braccia
taciti con un sorriso

L'affiorare di certe memorie
nella marea di reminiscenze
il suo viso sommerso
nelle immagini e le trasparenze
delle mie parole suadenti
lette fra le tazzine e le spire
del fumo di due sigarette

Stava di spalle
nel riquadro della finestra
come se stesse
guardando fuori i gabbiani
tra i riflessi nel cielo oltre il vetro
ed era invece chiusa nel buio
dentro sé stessa

Portatrice m'aveva detto
ed io glielo stavo accettando
in silenzio senza voler sapere

Così salimmo le scale
penetrammo la stanza
ci accostammo sul letto
seminudi come la prima volta
a luci spente dietro le gelosie
prigionieri liberi di farlo

E mentre lungo il canale
reso fluido condotto d'alghe
scorreva muta la stessa
identica gondola
e s'udiva rauco il richiamo
del gabbiano d'allora
una stilla passava umida e viva
attraverso le nostre vene



2003

* * *

ma perchè leggo sempre malinconia?
sarà venezia che adoro proprio perchè così languidamente appoggiata sull'acqua, ma sono anche le tue parole, che mi fanno pensare a brevi soste di un incessante andare.
B

grande lirica, si malinconica,
ma splendida.
..fiori di ieri..
che emanano lo stesso odore di allora.
Nefer

"Portatrice m'aveva detto..."

"...una stilla passava umida e viva
attraverso le nostre vene"

Portatrice sana del virus HIV...
E' un dettaglio accennato in maniera - forse - troppo velata...
Rimedio qui, e ringrazio per i loro commenti sulla malinconia dei miei versi legati a Venezia, sia Elisabetta, la vetta, che Nefer, la bella...

Vittorio Fioravanti ***

forse per deviazione professionale, ma sinceramente avevo pensato a qualcosa di simile, Vittorio.
solo che mi sembrava indelicato dirlo, visto il piccolo accenno.
B

curiosità, tanto lo sai che la curiosità è donna...
che vuol dire Elisabetta, la vetta? forse volevi scrivere Betta?
un caro saluto, Vittorio.
B

Elisabetta Maltese ha scritto:

curiosità, tanto lo sai che la curiosità è donna...
che vuol dire Elisabetta, la vetta? forse volevi scrivere Betta?
un caro saluto, Vittorio.
B

La vetta, la cima, la guglia ...non è forse un'immagine positiva?
Avevo titubato se scrivere invece bedda, bella in siciliano...
Betta no! ...magari Bettina, ma preferirei chiamarti Elisa
...Elisa Maltese! ...non ti sembra perfetto?

Un abbraccio, Elisabetta.

Vittorio Fioravanti ***

Vittorio Fioravanti ha scritto:

Elisabetta Maltese ha scritto:

curiosità, tanto lo sai che la curiosità è donna...
che vuol dire Elisabetta, la vetta? forse volevi scrivere Betta?
un caro saluto, Vittorio.
B

La vetta, la cima, la guglia ...non è forse un'immagine positiva?
Avevo titubato se scrivere invece bedda, bella in siciliano...
Betta no! ...magari Bettina, ma preferirei chiamarti Elisa
...Elisa Maltese! ...non ti sembra perfetto?

Un abbraccio, Elisabetta.

Vittorio Fioravanti ***

sì! è una immagine positiva e bellissima.
e va bene Elisa: saresti l'unico e questo mi piace.
un abbraccio, Vittorio

Così salimmo le scale
penetrammo la stanza
ci accostammo sul letto
seminudi come la prima volta
a luci spente dietro le gelosie
prigionieri liberi di farlo

Questi me li prendo

Penetrammo la stanza.
L'amplesso che inizia gia' dal salire le scale e dall'afferrare il silenzio della camera.

Un incontro, a ricordarne vecchie pagine.

La passione che non si lascia condizionare dal tempo e che si fa ritrovare dietro quelle persiane: tra il buio e la malinconia.


Bacio

Rebby

Molto bello questo cedere a una complicità che è o forse si vuol vedere ineluttabile e immutabile. Nonostante le evoluzioni nel portamento.

... e UPPIAMOLO, 'sto capolavoro!!

Massimo Guisso ha scritto:

... e UPPIAMOLO, 'sto capolavoro!!

Belìn, Guisso! ...mi sembra di vedere il blucerchiato Cassano
aizzare il tifo doriano a Marassi.

Vittorio Fioravanti ***

Grassie, grassie!! Fra parentesi un mio amico a Venessia ci ha appena preso una enorme fregatura sentimentale!

sembra prosa, sono sensazioni vivificate...

Rebby ha scritto:

Così salimmo le scale
penetrammo la stanza
ci accostammo sul letto
seminudi come la prima volta
a luci spente dietro le gelosie
prigionieri liberi di farlo

Questi me li prendo

Penetrammo la stanza.
L'amplesso che inizia gia' dal salire le scale e dall'afferrare il silenzio della camera.

Un incontro, a ricordarne vecchie pagine.

La passione che non si lascia condizionare dal tempo e che si fa ritrovare dietro quelle persiane: tra il buio e la malinconia.


Bacio

Rebby

...commento che tradisce tendenze di profonda sensualità.
Apprezzabile, Rebby! ...grazie!

Vittorio Fioravanti ***

Gibbì ha scritto:

Molto bello questo cedere a una complicità che è o forse si vuol vedere ineluttabile e immutabile. Nonostante le evoluzioni nel portamento.

Un abbraccio per questo accurato commento, Gibbi!..

L'uomo, al culmine del nuovo incontro, accetta di compartire il rischioso destino della compagna abbandonata, sentendosi in parte complice, colpevole di quanto le sia in seguito accaduto...

Vittorio Fioravanti ***

amorfou ha scritto:

sembra prosa, sono sensazioni vivificate...

Prosa ridotta all'osso, o poesia diluita ...lo so.
Dicono che io sia un "raccontatore" in versi...

Avrei potuto ridurre la mia composizione a quest'unica strofa poetica:

Stava di spalle
nel riquadro della finestra
come se stesse
guardando fuori i gabbiani
tra i riflessi nel cielo oltre il vetro
ed era invece chiusa nel buio
dentro sé stessa

Ma l'avrei letta con un senso d'insoddisfazione,
e dubito che qualcuno ne avrebbe tratto un messaggio...

Ti ringrazio, "amorfou"!

Vittorio Fioravanti ***

Non sono un critico ma un sensitivo, da tutto quello che ho sempre letto è che prosa e poesia son dono naturale che non t'invidio ma che mi piace e leggo sempre con sommo piacere, e poi siamo legati da un comune amore: Venezia!

Sì, vabè, ma... e Albissola Mare, dove la mettiamo??

L'ho voluta rileggere qui in punta di penna ...e di lingua.
Mi rileggo sempre con un certo mio, particolare, sottile piacere nel rivivere momenti, situazioni, intrecci d'immagini o semplicemente ...parole.