Persa fra le gambe di lacrime e suoni

...poi, con le mani, a forza di aprirti
serrature da piangerti dentro la bocca,
ho toccato i lucchetti, li ho mescolati
alla sabbia di gennaio nel mare:
il canto delle oche, pur sgraziato,
ha una sua passione: è musicale
come l'opera di spogliarti gli abiti,
lasciandoti in equilibrio la lingua sui seni
che, a gonfiarsi l'attimo d'attesa
nella schiusa dei proclami, t'alzo la gonna
che non indossi, ma che posi per me,
sapendoti eccitata al tramonto:
mio desiderio nel berti d'un fiato i capelli,
succhiandone le punte, trovando virgole
da cancellarti sotto pelle,
o il punto di raccolta delle dita:
impazzite
sfuse
delicate
deliranti
sulle forme del mio sentirti
Frutta da goderti,
forse piano il tavolo
racconta l'ultima cena,
il tango ballandoti le fronde,
il tango ballandoti in fronte
e in fondo alla gola
ti nasce un figlio:
stretto il riverbero
la mia ombra a colpirti
di peccato le gambe
fin al limite del perdono
e suicido il corpo,
pur di caderti all'interno
in epslorazione erotica
delle emozioni:
partoriscimele sulla lingua,
fanne velluto amaro
per i giorni di pioggia
a frustare le finestre,
i pergolati,
i vigneti
e l'ansia di ansimarti
un cuore dentro
sarà il battito di ciglia
del tuo pizzo velato
che germoglierò appena
avrai voltato l'angolo,
lacrimando d'ore
il cordoglio d'attesa

( 1 - 2 - 2008 )