Amori in prestito

Nel moto delle cose che accadono sta il senso unico della vita. Tutto ciò che circonda il nostro stare nei giorni è quindi precario, a volte posticcio, spesso inatteso. Facciamo finta che siano convinzioni ad appartenerci, strappate qua e là da qualche luogo comune. Ma è tutto un credere per attimi, per periodi brevi, prima che un’ondata, un’altra ancora, travolga per sempre un debole equilibrio. Così ascolto tra gli uomini il disagio di parlare di sé, delle proprie storie, di viaggi e racconti in questo mare infinito di vita. A tratti crudele, ostile, sferzato da un vento danzatore senza indirizzo alcuno. Come un nemico cattivo, spietato, lascia piaghe e solchi profondi. Un tumulto mai compreso fino in fondo, forse assecondato, per bisogno, in un lasso transitorio. Sono ferite all’udito, queste sordità, stremato di accogliere il male oscuro dell’ipocrisia, farsi logica primaria. Non servono ragioni, né sudore e neppure dedizione. Tutto avviene nel mistero del pensiero nascosto agli altri, fino a che, un tempo sopito, improvvisamente decida per noi, fuggendo ogni volontà di farci capire ciò che realmente ci accade. Prede stolte ed irrequiete della noia, dimentichiamo desideri condivisi e sciocche promesse, divenute tali, dal nostro cinico egoismo. Siamo esseri imperfetti e nella nostra imperfezione ci muoviamo nel mondo. L'ho scritto e lo penso; come una delle poche certezze che ho saputo, negli anni, accomodarmi dentro. Questa è verità inconfutabile. Ci accostiamo di lato, a volte, per non vederne la bruttura riflessa, spesso nei volti di amori attraversati, elusi, masticati. Poi ancora allontanati, cancellati dentro ad un misero sputo della negazione di se stessi. Così, sentimenti bugiardi, fluttuano liberi ed anarchici tra fragili umori in prestito, attraversando un istante in cui abbiano luce migliore ai nostri occhi, irrequieti e scostanti. E nell’attesa di nuove convinzioni, a cui prestare un altro ascolto, scorrono e si susseguono gli amori disattesi. Non ci appartengono, purtroppo, visioni più alte che possano, in qualche modo, farci sentire ancora forti e in grado di assecondare il tempo e ciò che di prezioso, con esso, ci scorre accanto. Sempre alla ricerca di facili pensieri che si lascino domare senza fatica, senza dedizione alcuna. L’uscio dell’anima perennemente in allarme, conserva piccoli spiragli, pronti ad essere spalancati senza nessuna memoria né vergogna. E comode giustificazioni di un momento, poi, si fanno credo assoluto. Tutto si ribalta e s’abbandona improvvisamente. Si svuotano in fretta cassettoni di soffitte, senza lasciare traccia di tutto ciò che, per un tempo accettato, si era riposto con laboriosa cura. Serve ricambio d’aria e un giovane spazio da colmare nuovamente. Altre storie, abitudini, e convinzioni ultime da assecondare per quel po’. Come vorrei poter riconoscere ai miei simili un concetto duraturo, sano, appassionato. Non essere facile preda dei nulla sempre nuovi, meschini e ingannatori. Difendere quotidianamente il bene e la condivisione, senza timore che nulla venga a confondere i nostri passi. Sono provato, attonito oramai, di continue voci sparse, di leggere sofferenze nel continuo bisogno di seguire chimere e facili respiri. Io voglio, tuttavia, resistere con forza, rimanendo consapevole, legato doppiamente alle cose in cui credo, come ai sentimenti e all’amore, che è tanto e smisurato. Forse più faticoso nell’essere riconosciuto, coltivato, e per questo, però, più grande e appagante. Serbare, tra i ricordi di una vita, il significato di un cammino intrapreso, non abbandonato. Lasciare una traccia di noi, di ciò che è stato buono e partecipato… questo vorrei per lei ed anche per te, per tutti coloro che leggeranno queste mie farneticanti parole. Non lasciate che il lento scivolare dei giorni, assomigli alla terra arsa dal sole di un deserto immaginario, di crepe secche e polverose. Auguratevi, amici miei, che una piccola lacrima e non solo la vostra, bagni quella terra apparentemente sconfitta, e che la renda, lentamente, ciò che fu un tempo non distante: una verde pianura battuta ed accarezzata dal vento caldo della vita, in cui i vostri cuori, immersi in sorrisi d’intenti, apparvero reciproco riparo. Io non so esattamente se tutto questo abbia significato d’amore, però riconosco, nell’appartenere a qualcuno, il sapore unico ed intenso di un meraviglioso viaggio… di una fede smisurata, consapevole ed eterna.