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| ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA | |
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+7Aldo Reina Nico Mar Daniela Micheli Massimo Guisso mammolina maria cristina gea PDG Lunedì 11 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 13/2/2008, 23:51 | |
| Io lo seguivo a qualche passo di distanza, incredula di averlo trovato senza che il mio pensiero si fosse mosso alla sua ricerca. L'uomo vestiva di grigio e camminava a passo lesto. Era lui, ne ero certa. Quello sconosciuto, atteso e sperato. Quell'odore di corteccia maschia che mi sfibrava le narici, quel sorriso che s'incurvava agli angoli della bocca. Riconoscevo la curva del suo naso e il mento volitivo. E quelle mani che vedevo forti e tenaci e che avevo immaginato proteggere il mio corpo, sembravano trattenermi all'inseguimento, come se mi dessero la direzione, come se d'improvviso diventassero volto dell'uomo che vidi di sfuggita solo per un attimo, ma sufficiente per decidere che era lui che attendevo. Mi chiedevo cosa avrei fatto nell'attimo in cui mi sarei fatta riconoscere. Avrei sovrapposto l'immagine che mi ero fatta di lui a quella che mi offriva nella realtà? O sarei rimasta cieca di fronte ai suoi gesti, al suo profumo, alla sua nudità. Prima di raggiungerlo mi chiesi se avesse senso quell'incontro, se i nostri mondi potessero intersecarsi al di là delle parole. Era stato strano prepararsi all'incontro. Avevo pensato ad ogni gesto, ad ogni sorriso, avevo intuito lo sguardo che mi avrebbe indagata dalla testa ai piedi. Mi sarei sentita nuda, spoglia della vita trascorsa, dimentica del mio passato e di radici che mai aveva sentito appartenermi. Avevo sentito dire che il richiamo del sangue andasse al di là di ogni ragionevole ragione, che ogni pensiero estraneo dall'essere semplicemente figlia si sarebbe dissolto nella semantica dell'incontro stesso. Lui era mio padre, ne ero certa e di lui conoscevo solo l'assenza. Lui era mio padre, la certezza me la dava il flusso di sangue che mi saliva veloce alle tempie e mi infuocava ogni centimetro del viso, il richiamo del sangue era forse quella paura improvvisa di un ricordo con cui avevo condiviso il cognome e che forse ancora una volta mi avrebbe tradito. E sarebbe stato silenzio. Come sempre.
- Il silenzio di Sophia era stato il mio muro. Imprevisto. Sconcertante. Invalicabile. La sua imperfezione si scontrava con la mia vita perfetta e me ne sentivo colpevole. Ogni suo sguardo era un valico per un abisso in cui perdersi dentro. Ogni battito di ciglia era un rimprovero alle biglie che rotolavano, alla canzone che la madre le cantava, all’abbaiare dei cani vicino al cancello. Il silenzio di Sophia era un rimprovero alla vita. Non ero pronto. Dovevo ancora decidere di crescere e già dovevo affrontare il problema di una figlia con handicap. La sua condizione non era adeguata alla mia vita, pensavo, ma, semplicemente, ero io a non essere adeguato. Non ero adulto per i suoi spazi, per il suo esiliarsi dal mondo. Per giorni mi tappai le orecchie a fingermi sordo. Il silenzio può essere devastante se non c'è la pienezza della vita a sorreggerlo, a plasmarlo. Immaginavo una voragine senza fondo dove non esistessero parole, dove persino le cose avevano altre connotazioni se non si poteva udire il loro suono. Volevo solo fuggire da quella situazione, come se non mi appartenesse, come se non fosse mai accaduta. Più la madre faceva programmi di ricerca per nuovi istituti più mi allontanavo dall'idea che ero io a dovermi prendere la responsabilità di quella figlia. Un giorno decisi che non ero pronto, confessai la mia debolezza in quell'inadeguatezza e sparii dalla sua vita. Dismisi mia figlia come si fa con un abito fuori moda e non più adatto alle circostanze. Il tempo è un brutto faccendiere, presenta il conto anche quando uno non lo chiede. Avevo provveduto alla sua vita affinché non le mancasse nulla ma non avevo mai voluto sapere null'altro di lei. Come se il suo silenzio fosse anche la sua inesistenza. Ma Sophia era. Da qualche parte, in un angolo della città, c'era una donna che forse portava i miei tratti nel volto, che io ricordavo ancora bambina, isolata nel suo castello ovattato. Il suo silenzio mi sovrastava e diventava assordante quando restavo solo con me stesso. Il tempo della fuga era finito, non poteva più sfuggire. Dovevo incontrarla.
Era affollato quella mattina il parco, ma nessuno dei due se ne accorse. . | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 00:01 | |
| Anatomia di un incontro.... lo leggo come l'anteprima di una introspezione reciproca. Già la "doppia vista" mi piace. Il titolo rende l'anticipazione. Lo leggerò meglio, ma sul senso generale (come per altri racconti precedenti) l'uomo (la figura maschile) non ne esce un granchè bene. ci ritorno domani ciao |
| | | maria cristina gea Star
Numero di messaggi : 1375 Data d'iscrizione : 16.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 06:40 | |
| Molto bella la doppia visione e l'idea del doppio silenzio, la sordità? (così capisco io) di questa figlia abbandonata e la sordità del padre di fronte ad un handicap da affrontare. Geniale il tema!.
Unico appuntino minimo: mi viene da pensare leggendo che rimango facilmente irritata da frasi del tipo "corteccia maschia". Io devo avere qualche problema con la figura maschile sicuramente, ma queste frasi mi fanno quasi "senso" per non dire ridere.
E i personaggi di donne sorde o meno che sperano tutta la vita il ritorno di un padre a proteggerle uff mi rompono, le trovo quanto meno ottocentesche....Non potrebbero essere un po' piu' critiche?...Ma ripeto cara pdg, sono io il problema (qui dovrei parlare del mio rapporto con un padre padrone ma non siamo in un reparto psichiatria)....l'idea per me rimane cmq geniale. | |
| | | mammolina Top
Numero di messaggi : 829 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 08:09 | |
| racconto davvero interessante. particolare la struttura doppia a controcanto. potrebbero apparire anche come due racconti divisi perfettamente strutturati. il tema dell'anagnoresis pervade. dal punto di vista letterario, scritto con accuratezza, con dovizia di particolari e profondità del sentire. è un racconto "umano", in cui la debolezza del padre viene sviscerata con una semplicità disarmante. "siamo" anche li dove non siamo riusciti ad essere, sembra dire. il mio giudizio è più che positivo, gli darei ... buono ...se fossi una prof .. buona giornata a tutti! ed auguri alla pdg!! Renata | |
| | | Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 08:28 | |
| He, no: questo è l'unico che non ho scritto io. Perchè è scritto TROPPO BENE! ! Impeccabile sotto il profilo tecnico, originalissima l'interpretassione del tema assegnato dalla pinfida* Redassione, potrebbe rimanere indimenticabile, come alcuni brani del primo round.... Mò mi leggo gli altri commenti... Se non mi rivedete è perchè sto in ufficio a fingere di lavorare. * (perfida + infida) | |
| | | maria cristina gea Star
Numero di messaggi : 1375 Data d'iscrizione : 16.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 08:35 | |
| Qualcuno per cortesia puo' fare colletta e regalarmi un vocabolario? Cosa significa "anagnoresis"? | |
| | | mammolina Top
Numero di messaggi : 829 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 08:51 | |
| anagnoresis = riconoscimento in greco .. .... faccio la prof ogni tanto .. | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:05 | |
| Ciao Penna del Giorno,
la seconda parte è decisamente più incisiva della prima, a mio parere. Questo padre che dice a se stesso - è finito il tempo della fuga - la lunga latitanza dalle proprie responsabilità. Un ammissione di colpa lucida ma postuma. Purtroppo però la carne è stata incisa e la cicatrice rimane. Forse dopo "l'incontro" sarà un tempo diverso.
Mi sento in sintonia con l'analisi di Gea. "corteccia d'uomo" è sicuramente un'espressione che volevi rendere forte per sostenere la figura maschile, ma anche a me stona un po'. Ho pensato pure io alla sordità (mondo ovattato isolato, i silenzi sovrastanti)
Dal punto di vista sentimentale (di lei) c'è molta vulnerabilità. Ma forse ci può stare, dipende dal carattere di ognuno. Un pochino di rabbia l'avrei pure messa, magari solo un pizzico, mi sarebbe sembrato più reale, al di là del richiamo del sangue nel dna.
lo stile di scrittura è molto buono a mio avviso. |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:14 | |
| Buongiorno Penna del giorno.
Buona la prima impressione, colpita dal mondo ovattato della sordità visto dai due fronti: Padre/figlia. Torno dopo con calma. Buongiorno a tutti. |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:18 | |
| Buongiorno PDG, buongiorno a tutti. Stampo, leggo e ripasso. Per ora per tutti... | |
| | | Nico Mar Star
Numero di messaggi : 2327 Data d'iscrizione : 25.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:31 | |
| Grazie Noc, prendo volentieri un caffè e, se posso contribuire, aggiungo brioche per tutti.
Mi è molto piaciuto il doppio silenzio: di lei che ha subito un destino sfrotunato, di lui che invece ha scelto di essere una voce assente. Non trovo nulla di formale che disturbi la lettura. Certo, anche ame colpisce quella maschia corteccia, ma mi colpisce come estranea. Se lo contestualizzo mi sembra un'espressione che una donna cresciuta senza una figura maschile di riferimento, si può prendere la libertà di usare.
Torno al lavoro, spero che il caffè di Noct faccia effetto. Grazie PdG. | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:50 | |
| Buongiorno a tutti , leggo i commenti e vediamo | |
| | | Aldo Reina Top
Numero di messaggi : 411 Data d'iscrizione : 10.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:51 | |
| Buongiorno a Tutti Ho finito proprio adesso di leggere il racconto. Purtroppo mi è venuto fuori un commento troppo lungo e non se postarlo o meno, non vorrei apparire troppo invadente. Chiedo alla Pdg se posso... | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:52 | |
| - gocciadisplendore ha scritto:
- sicuramente intrigante il tema. l'inizio è depistante... poi si comprende chesi tratta del padre... in generale la seconda parte mi pare più convincente. la scrittura scorre salvo qualche forzatura come i troppi CHE in questi righi "E quelle mani che vedevo forti e tenaci e che avevo immaginato proteggere il mio corpo, sembravano trattenermi all'inseguimento, come se mi dessero la direzione, come se d'improvviso diventassero volto dell'uomo che vidi di sfuggita solo per un attimo, ma sufficiente per decidere che era lui che attendevo." rileggerò
Onestamente non lo avevo notato l'esubero dei che, provvederò nell'ulteriore editing per snellire un pò ma rendere sempre gli stessi concetti. Grazie | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:52 | |
| - Aldo Reina ha scritto:
- Buongiorno a Tutti
Ho finito proprio adesso di leggere il racconto. Purtroppo mi è venuto fuori un commento troppo lungo e non se postarlo o meno, non vorrei apparire troppo invadente. Chiedo alla Pdg se posso... Puoi puoi...ne hai facoltà...:-) | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:56 | |
| - gea ha scritto:
- Molto bella la doppia visione e l'idea del doppio silenzio, la sordità? (così capisco io) di questa figlia abbandonata e la sordità del padre di fronte ad un handicap da affrontare. Geniale il tema!.
Unico appuntino minimo: mi viene da pensare leggendo che rimango facilmente irritata da frasi del tipo "corteccia maschia". Io devo avere qualche problema con la figura maschile sicuramente, ma queste frasi mi fanno quasi "senso" per non dire ridere.
E i personaggi di donne sorde o meno che sperano tutta la vita il ritorno di un padre a proteggerle uff mi rompono, le trovo quanto meno ottocentesche....Non potrebbero essere un po' piu' critiche?...Ma ripeto cara pdg, sono io il problema (qui dovrei parlare del mio rapporto con un padre padrone ma non siamo in un reparto psichiatria)....l'idea per me rimane cmq geniale. Qui c'è una donna che prima di identificare il padre, identifica un uomo dal profumo. Non so se la corteccia maschia possa piu o meno disturbare, anche nel linguaggio dico, La mia intenzione era quella dell'identificazione di un odore e quindi la maggiorazione di un senso, visto che di uno ne aveva fatto a meno da una vita. La vista anche in questo caso sarebbe stata vana perchè la donna dopo tanti anni non poteva identificare il padre dal volto.E' un procedere lento che parte dalla sensazione di un profumo.... | |
| | | Aldo Reina Top
Numero di messaggi : 411 Data d'iscrizione : 10.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:58 | |
| Un racconto pieno di charme e lavorio psicologico. Non so da dove cominciare prima. Vediamo la struttura, innanzitutto, un primo piano su Sophia, un altro primo piano sul padre, una frase stringata alla fine che ha il valore e lo spessore di una magnifica risoluzione. Sophia è una ragazza muta, lei non parla, pensa e vive. I suoi pensieri hanno la vitalità di mille parole. Nel silenzio, esiste. Una figlia abbandonata che in quel primo piano introspettivo non manifesta alcun risentimento nei confronti del padre che l’ha abbandonata, semplicemente è “incredula di averlo trovato senza che il mio pensiero si fosse mosso alla sua ricerca.” Si avvia ad incontrare la figura paterna e solo in questo frangente, e per la prima volta, “ascolta” con emozione la voce del sangue, i pensieri parlano in un intrecciarsi di emozioni, ne sente l’odore, il profilo, la consistenza fisica “Quell'odore di corteccia maschia che mi sfibrava le narici, quel sorriso che s'incurvava agli angoli della bocca. Riconoscevo la curva del suo naso e il mento volitivo. E quelle mani che vedevo forti e tenaci e che avevo immaginato proteggere il mio corpo, sembravano trattenermi all'inseguimento, come se mi dessero la direzione, come se d'improvviso diventassero volto dell'uomo che vidi di sfuggita solo per un attimo, ma sufficiente per decidere che era lui che attendevo.” L’incertezza si mischia all’eccitazione, chi è l’uomo che sto per incontrare? si domanda, di lui conosco soltanto l’assenza, potremo capirci? Eppure il richiamo è più forte dell’umanissimo dubbio “…era forse quella paura improvvisa di un ricordo con cui avevo condiviso il cognome e che forse ancora una volta mi avrebbe tradito. E sarebbe stato silenzio. Come sempre.” Nel proprio intimo, tuttavia, lascia uno spiraglio al “come sempre”, ha bisogno della presenza del padre, di guardarlo negli occhi e leggere finalmente le parole mute del suo sguardo, capire se sono sincere, scoprire il piacere di sentirsi figlia. Nel secondo primo piano, il padre appare come una figura travagliata. Ha abbandonato la figlia per debolezza, è stato un vigliacco. “Spiega” il perché dell’abbandono, ma il suo dire è incerto, sa di non avere attenuanti, l’Autore ne evidenzia le colpe in maniera rigorosa. Eppure anche questo personaggio in chiaro scuro è tratteggiato con umanità. Ha piena consapevolezza del gesto vile, la sua è la sofferenza di uomo debole, anche lui sente il richiamo e non può trattenersi al bisogno di abbracciare il silenzio di Sophia “Il tempo della fuga era finito, non poteva più sfuggire.” Doveva incontrarla.
“Era affollato quella mattina il parco, ma nessuno dei due se ne accorse.” Trovo alquanto felice questa frase in epilogo, il mondo che li circonda al momento dell’incontro non esiste, il chiacchiericcio e la confusione degli altri non disperde la commozione, il silenzio si sposta all’esterno, finalmente s’incontrano e parlano, riescono a colmare con l’amore l’ovattato silenzio di tutti quegli anni. | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 09:59 | |
| - Alkimias ha scritto:
- Ciao Penna del Giorno,
la seconda parte è decisamente più incisiva della prima, a mio parere. Questo padre che dice a se stesso - è finito il tempo della fuga - la lunga latitanza dalle proprie responsabilità. Un ammissione di colpa lucida ma postuma. Purtroppo però la carne è stata incisa e la cicatrice rimane. Forse dopo "l'incontro" sarà un tempo diverso.
Mi sento in sintonia con l'analisi di Gea. "corteccia d'uomo" è sicuramente un'espressione che volevi rendere forte per sostenere la figura maschile, ma anche a me stona un po'. Ho pensato pure io alla sordità (mondo ovattato isolato, i silenzi sovrastanti)
Dal punto di vista sentimentale (di lei) c'è molta vulnerabilità. Ma forse ci può stare, dipende dal carattere di ognuno. Un pochino di rabbia l'avrei pure messa, magari solo un pizzico, mi sarebbe sembrato più reale, al di là del richiamo del sangue nel dna.
lo stile di scrittura è molto buono a mio avviso. La rabbia non è di tutti, non so spiegare il motivo ma ho preferito delineare una donna che ha fatto pace con se stessa e la sua condizione e con il mondo. Certo è che un pochino di noi lo mettiamo sempre nei nostri personaggi.... | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:01 | |
| Un Sophia imperfetta che diventa ostacolo per una vita perfetta. Sono quelle pagine che mi fanno arrabbiare, che mi fanno riflettere sulla vigliaccheria della razza umana e del perchè i figli, che non chiedono di essere messi al mondo, pagano delle colpe dei padri. Mi fa arrabbiare, anche nella finzione narrativa, perchè penso ad una Sophia cresciuta chiedendosi il perchè la figura paterna non sia stata al suo fianco. Questa è la prima cosa da dirti PDG circa quello che mi ha dato la lettura della tua pagina: rabbia. "Dismisi mia figlia come si fa con un abito fuori moda"... Facile, troppo facile scegliere di restare fuori. Mancanza di assunzioni di responsabilità, questo mi fa inviperire. Lo so, è solamente un racconto di fantasia ispirato da un incipit ma se ho avuto questa reazione è perchè la tua pagina mi è passata tutta quanta, come un pugno nella pancia, perchè ci ho ritrovato situazioni vere, reali, concrete, che tocchiamo ogni giorno. Sophia che aspetta il padre, e che si domanda se la figura che nella testa si è fatta di lui sarà confermata o disattesa, la necessità di questa figlia di prepararsi all'incontro quasi fosse un incontro amoroso (per questo PDG ti passo l'odore di "corteccia maschia" che mi fa immediatamente pensare all'odore di un amante più che di un padre). Il tempo della fuga è finito, è ora di vedersi in faccia e "dirsi" tutte le parole che Sophia potrà continuare a dire nel suo silenzio. Non ci dici come finirà ed a cosa porterà l'incontro, ci dici solo che non si accorgono della folla che era nel parco quella mattina. Io tifo per Sophia, a prescindere. Ma anche per lui, perchè voglio sperare che il conto che gli è stato presentato fosse salatissimo in termini di sensi di colpa. PDG, mi è piaciuta molto molto la tua pagina. Io non rilevo le imperfezioni di scrittura che sicuramente ci saranno, io riesco a commentare solo a pelle e questo tuo l'ho sentito carezzarmi con leggeri brividi di gelo assieme ad un lieve, leggerissimo soffio di speranza.
Ultima modifica di il 14/2/2008, 10:03 - modificato 1 volta. | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:03 | |
| Mio caro sig Reina, a saperlo prima della sua analisi l'avrei contattata per una presentazione ad hoc....Lei ha colto il senso persino dell'ultima frase finale, mi sono chiesta se avrei dovuto spexcificare meglio l'incontro, poi ho pensato che lasciare un po' alla fantasia di ognuno di noi non faceva male... bastava mettere in evidenza il mondo ovattato ed intimo dei due. grazie | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:05 | |
| - nocturna ha scritto:
Un Sophia imperfetta che diventa ostacolo per una vita perfetta. Sono quelle pagine che mi fanno arrabbiare, che mi fanno riflettere sulla vigliaccheria della razza umana e del perchè i figli, che non chiedono di essere messi al mondo, pagano delle colpe dei padri. Mi fa arrabbiare, anche nella finzione narrativa, perchè penso ad una Sophia cresciuta chiedendosi il perchè la figura paterna non sia stata al suo fianco. Questa è la prima cosa da dirti PDG circa quello che mi ha dato la lettura della tua pagina: rabbia. "Dismisi mia figlia come si fa con un abito fuori moda"... Facile, troppo facile scegliere di restare fuori. Mancanza di assunzioni di responsabilità, questo mi fa inviperire. Lo so, è solamente un racconto di fantasia ispirato da un incipit ma se ho avuto questa reazione è perchè la tua pagina mi è passata tutta quanta, come un pugno nella pancia, perchè ci ho ritrovato situazioni vere, reali, concrete, che tocchiamo ogni giorno. Sophia che aspetta il padre, e che si domanda se la figura che nella testa si è fatta di lui sarà confermata o disattesa, la necessità di questa figlia di prepararsi all'incontro quasi fosse un incontro amoroso (per questo PDG ti passo l'odore di "corteccia maschia" che mi fa immediatamente pensare all'odore di un amante più che di un padre). Il tempo della fuga è finito, è ora di vedersi in faccia e "dirsi" tutte le parole che Sophia potrà continuare a dire nel suo silenzio. Non ci dici come finirà ed a cosa porterà l'incontro, ci dici solo che non si accorgono della folla che era nel parco quella mattina. Io tifo per Sophia, a prescindere. Ma anche per lui, perchè voglio sperare che il conto che gli è stato presentato fosse salatissimo in termini di sensi di colpa. PDG, mi è piaciuta molto molto la tua pagina. Io non rilevo le imperfezioni di scrittura che sicuramente ci saranno, io riesco a commentare solo a pelle e questo tuo l'ho sentito carezzarmi con leggeri brividi di gelo assieme ad un lieve, leggerissimo soffio di speranza. beh Noc qualcuno un giorno disse che scrivevo dando pugni allo stomaco.... non volevo lasciare nessuno deluso.... | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:12 | |
| Per togliere tutti quei Che devo rendere i periodi piu brevi.
Non una scrittura che corre ma una piu incisiva....penso.
grazie goccia | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:14 | |
| - Citazione :
- beh Noc qualcuno un giorno disse che scrivevo dando pugni allo stomaco....
non volevo lasciare nessuno deluso.... ... ed è un privilegio ricevere questi pugni, perchè mi fanno pensare, mugugnare, ed entrare dentro i personaggi, scegliendone prima uno e poi l'altro e penso a come IO reagirei se qui fossi stata Sophia o fossi stato il padre. Non so se a voi capita di "entrare" nei personaggi delle storie che leggete, a me sempre. | |
| | | Penna Libera Star
Numero di messaggi : 3409 Data d'iscrizione : 15.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 10:48 | |
| Colpisce e tiene stretto alle righe, il ritmo pulito e profondo dei pensieri. Il doppio punto di vista ( la figlia e il padre) è indizio di scrittura matura e consapevole. Lo spazio che delimita il cambio di voce è decisamente appropriato. Il tema mi ha colpito. La diversità spesso vissuta come un difetto, qualcosa da cui fuggire. Il diverso e l'imperfetto mettono a dura prova la capacità di amare, e qui si vede bene, si percepisce, si avverte. Così come si avverte che il sangue non sente ragioni, che una figlia resta figlia anche se si sente diversa o non accettata. Mi complimento. La scrittura è pulita, l'argomento è intrigante, la struttura narrativa corretta, la doppia voce e il doppio punto di vista rende l'insieme pregevole. Decisamente piaciuto, forse perchè trovo interessantissimo il concetto di "diverso". Unica sensazione di fastidio, su una frase che secondo il mio personale gusto eliminerei: " Un giorno decisi che non ero pronto, confessai la mia debolezza in quell'inadeguatezza e sparii dalla sua vita. Dismisi mia figlia come si fa con un abito fuori moda e non più adatto alle circostanze. " Se non ci fosse, la narrazzione non ne risentirebbe e quello che nella frase viene spiegato, si comprenderebbe altrettanto bene dall'insieme. COMPLIMENTI. | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA 14/2/2008, 11:22 | |
| Grazie Penna...collega di biro | |
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| Titolo: Re: ANATOMIA DI UN INCONTRO - NUCCINA | |
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