CARO BABBO NATALE - MARIO MALGIERI

Caro Babbo Natale,
ti dico subito che sono una testa d’ateo e di scettico (qualcuno afferma che sono pure una testa d’altro), quindi non credo né a te né alla Befana, e nemmeno a mago Zurlì.
“E che cazzo mi scrivi a fare?” mi  chiederai a questo punto; non so come si dice “cazzo” in lappone, ma il concetto sarà senz’altro questo.
Beh, ti scrivo perché  ho esaurito ogni altra ragionevole possibilità e, in un paese dove si spendono ogni anno milioni di euro per Maghi Otelma, sedicenti laureati  in taroccologia, fattucchiere e astrologhe assortite, almeno tu sei gratuito e pure esentasse; quindi non ci rimetto nulla a darti una possibilità, nemmeno il francobollo, visto che ti scrivo via e-mail.  Se realizzerai anche solo la metà dei miei desideri natalizi ti prometto che parlerò entusiasticamente della tua esistenza con figli, nipoti e discendenti di ogni grado.
Vengo alle mie richieste che, vedrai, ti metteranno alla prova mica male ma, tanto per venirti incontro, ti dico subito che rinuncio  a pacchettini colorati, nastri e stelline.
Infatti i miei sono tutti desideri che puoi esaudire senza muoverti da dove sei e quindi non necessitano di orpelli di alcun genere. Con ciò penso di fare piacere non solo a te, ma pure alle tue renne, che si risparmiano un viaggio, e alla terra tutta, visto che Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid, sono alquanto inquinanti: la cacca è sempre cacca anche se proviene dal sedere delle tue renne. A proposito, ma che razza di nomi hai scovato per quelle povere bestie?!

La prima cosa che desidero sotto l’albero non ti costerà nulla e sarà di grande beneficio a moltissime persone.
Per caso, ti ricordi un vecchio film di guerra degli anni ’60, “La caduta delle Aquile”?
Io sono molto più modesto, mi accontento de “La caduta degli Uccelli”.
No, ti prego, lascia stare passerotti, tucani e quaglie, povere bestiole.  Gli uccelli di cui parlo sono implumi e costituiscono il vanto (si fa per dire) degli esseri umani di sesso maschile.
Ecco, io vorrei tanto che tu, proprio il giorno di Natale,  scegliessi i pedofili e in generale gli stupratori di minorenni e facessi in modo di congelare il loro uccello. Direi che qualche grado sopra lo zero assoluto, la temperatura dell’Elio liquido, può bastare. Naturalmente l’appendice in questione a quel punto si staccherebbe da sola e, cadendo al suolo, s’infrangerebbe in mille miserabili frammenti. Impossibile ogni ricostruzione chirurgica e nemmeno  con l’Attak si otterrebbero risultati degni di nota.
Sono convinto che,  privati del loro strumento di prevaricazione,  essi non potrebbero che migliorare, o almeno non resterebbero che innocua spazzatura umana della quale non varrebbe nemmeno la pena di occuparsi.
Tu, Babbo Natale che ami i bambini, ma li ami come si devono amare i piccoli innocenti, non potrai che essere d’accordo e quindi aspetto con fiducia la benedetta, benefica grandinata di uccelli congelati.
Sistemata una volta per tutte quella sciagurata categoria, ci sarebbe un altro regaluccio che proprio mi riempirebbe di gioia.
Anche questo non è per me, o almeno non soltanto per me, ma per tanta gente di questo stivale chiamato Italia.
Ecco, io vorrei una sinistra moderna, compatta e propositiva che fosse in grado di spazzare via quel tal Silvio che ci sta rovinando. No, non interpretare male la mia richiesta. “Spazzare via” è detto in senso metaforico, di pazzoidi che lanciano in faccia al nostro i souvenir marmorei proprio non ne abbiamo bisogno. Niente violenza e niente martiri, siamo intesi?
Quando ho scritto “ci sta rovinando”, il “ci” si riferiva ai poveracci a reddito fisso (e sono i fortunati), ai precari, ai cassintegrati, ai licenziandi e ai licenziati.
Per non parlare della faccia di tutti,  visto che quel signore “ci” rappresenta nel mondo e spesso nel mondo non cercano che un pretesto per prenderci in giro. E lui, caro Babbo Natale, credo che di pretesti ne abbia dato sino in Lapponia, vero?
Magari, per esaudire il mio desiderio in modo corretto ti toccherà uno sforzo extra.  Penso che dovrai far spuntare, da non so dove, pure un vero leader di quella sinistra, insomma uno che arrivi con idee nuove, abbia un bel carisma e non sia un ex qualcosa pluririciclato.
Naturalmente ti renderai subito conto che ci vorrà pure un aiutino dall’altro versante.  Come dici? Siamo già a tre desideri?  Vabbè, mica sei il Genio della lampada, io di desideri ne posso esprimere quanti ne voglio, libero tu di  esaudirmi o meno.
Dicevo dell’altro versante, e non vedo che una  possibilità. Certo ti ricorderai di Mosè. Egli, per liberare il suo popolo dalla schiavitù di un Faraone  (non so se il faraone in questione avesse la proprietà di tutte le reti di papiri dell’epoca, ma sospetto di sì), invocò e ottenne cavallette, inondazioni, grandine, pulci  e altre cosucce piuttosto cruente. Bene, io, più modestamente e data la mia indole aliena dal sangue, chiedo soltanto un supplemento di crisi, però bello tosto, che colpisca e riduca alle toppe sul culo gli industrialotti  dalla Svizzera facile, i liberi professionisti dell’evasione, e ci aggiungo pure i coltivatori di odio razziale delle valli bergamasche e limitrofe.  Forse così la base elettorale di quel signore e del suo principale alleato aprirà gli occhi miopi e gli si rivolterà contro. Attacco su due fronti, questa sarebbe la mia strategia.
Ecco, ho finito. Dici che ho chiesto troppo? Cosa vuoi,  già che ho fatto uno strappo alla mia incredulità tanto valeva lo facessi alla grande, non trovi?
Un saluto a te, se esisti, e pure a Comet, Dancer, Dasher, eccetera eccetera.