CARO BABBO NATALE - ALBERTO TARQUINI

Caro Babbo Natale,
direi che per questo anno potrei anche fare a meno dei regali.
Anche se ho soltanto undici anni, mi hanno spiegato che la situazione non è delle migliori per nessuno, quindi, penso che anche tu avrai meno soldini da portare via alla tua pensione per i regali.
Per questo Natale vorrei pensare ai miei genitori che sono tanto strani e magari si calmano un po’.
Il mio babbo, quello vero, è sempre infuriato ogni volta che arriva Natale; quest’anno mi sembra anche di più. Parla e smadonna come un portuale ubriaco ogni volta che si parla di regali; io non gli ho chiesto nulla per paura; la mamma gli dice di non arrabbiarsi che poi diventa sempre tutto rosso e gli fa male, ma lui fa peggio. Dice che se prende quello che ha firmato il contratto nazionale di lavoro lo brucia vivo. Io non so cosa sia un contratto nazionale di lavoro, ma visto che quello che ha ora non gli piace, se tu ne hai uno migliore a portata di mano glielo potesti far trovare sotto l’albero.
Un’altra cosa di cui ha bisogno il mio babbo, quello vero, è una scala nuova, una scala mobile per essere più esatti. Dice sempre che quando c’era la vecchia scala mobile per lui era meglio e tutti gli altri colleghi stavano meglio. Io non l’ho mai visto sulla scala mobile, non la prende neanche al supermarket, ma evidentemente era tanto affezionato a quella vecchia che queste che ci sono ora non gli piacciono più; valli a capire i grandi.
Al mio babbo verrei anche regalare un’auto nuova che quella che ha è con i cerchioni tutti ammaccati per i calci che gli tira ogni volta che non parte, praticamente ogni tre giorni. Ti chiedo questo perché mi hanno detto che ci sono gli incentivi che scadono a dicembre e quindi non la posso chiedere alla Befana perché lei arriva dopo la scadenza; praticamente dicono che un’auto venga via con pochi soldi; tu li puoi trovare, il mio babbo di sicuro no; quando gli ho chiesto perché non ne compera una nuova ha cominciato a mescolare i nomi di animali d’allevamento con quello del buon Gesù, è diventato tutto rosso e la mamma gli ha dovuto fare un cazziatone per calmarlo.
Alla mia mamma invece vorrei far trovare sotto l’albero una bella TV di quelle piatte piatte che le puoi appendere al muro come i poster dell’Inter; la mia mamma usa la TV per addormentarsi la sera, si stende sul divano e dopo due minuti russa anche se c’è un film western. Il problema è che ci abbiamo il televisore vecchio profondo un metro e quando si risveglia momentaneamente per andare sbandando a dormire nel suo letto, batte sempre il fianco sullo spigolo del vecchio scatolone e poi parla come il babbo quando sembra un portuale ubriaco. Poi però si fa il segno della croce e, sempre sbandando, si tuffa nel lettone.
Tra i desideri della mamma c’è anche un viaggio sulle navi grandi che si vedono nelle pubblicità; devono essere fatte per gente dura e forte come lei perché la mamma dice che a me e al babbo non ci porterebbe mai a fare quel viaggio perché dice che allora sarebbe meglio restare a casa. La mia mamma è molto buona e paziente; c’è solo una cosa che la manda in bestia: l’avvocato Ghedini. Ogni volta che lo vede in TV da Santoro si trasforma come nel film dell’esorcista e comincia ad inveire come se ce l’avesse di fronte. Non la capisco: se non ti piace, perché stai tutte le volte a guardarlo? Lei dice che vuole vedere fino a dove può arrivare una faccia di mmmm (dice proprio così); io non so ancora cosa sia una faccia da mmmm, sono ancora troppo piccolo, dice lei, ma col tempo lo capirò da solo. Non lo so se ho voglia di capirlo, ma da quello che mi ha spiegato lei, sarà inevitabile.
Tutto qui caro Babbo Natale. Per quest’anno non chiedo niente per me. Anzi, se proprio ti dovesse avanzare del posto per un altro desiderio, una cosa ce l’avrei da chiedere.
Ai miei gli voglio bene, a tutti e due, sia al babbo che alla mamma, ma la vita con loro è veramente difficile, soprattutto in questi ultimi tempi; dicono un sacco di parolacce e sono sempre arrabbiati. Potresti dare un’occhiata se tra le persone che si vedono in TV e che secondo il babbo e la mamma sono ricchissimi anche se non si sa come li abbiano fatti i soldi, se c’è qualcuno che ha bisogno di adottare un bambino bello colto ed educato di undici anni?
Te l’ho detto, ai miei gli voglio bene ma non voglio finire come loro.
Passano tutto il tempo a lavorare e la sera, per ricrearsi un po’, litigano come lupi selvatici.
Ciao Babbo Natale. Aspetto che tu esaudisca i miei desideri, quelli per il babbo, quelli per la mamma, ma prima, se puoi, prova a fare qualcosa per l’ultimo: ci terrei un pochino tanto.
Allego foto, tuo Albertino.