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 Mia madre è un mito

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Manuela Cappucci
Daniela Micheli
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
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MessaggioTitolo: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime28/3/2010, 14:07

Mia madre ha avuto un ictus un mese e mezzo fa: era rimasta paralizzata in tutta la parte destra del corpo.
Non parlava, non riconosceva nessuno e quando, dopo due settimane, ha cominciato lentamente a riprendere i movimenti, i medici stessi hanno gridato al miracolo: loro non potevano sapere con che tempra è stata forgiata quella donna.
La testa era rimasta però altrove, assieme alla parola: non riconosceva i suoi figli, i suoi nipoti e nessun’altra persona che faceva parte della sua vita; ci siamo detti che averla viva e non costretta ad una vita di vegetale in un letto per gli anni che le sarebbero rimasti, era una grandissima fortuna.
Così com’è stata una fortuna incontrare Anna, la signora rumena che da assistente in ospedale è diventata la donna che ora vive con lei, avendo ancora io la fortuna di lavorare a tempo pieno; mio fratello un po’ meno, costretto alle pause forzate della cassa integrazione ma con l’impegno di essere disponibile anche con un preavviso di poche ora.
Se un mese fa, il giorno che l’hanno dimessa dall’ospedale, mi avessero detto quanto oggi sarebbe successo, avrei riso forte per non piangere.
Io non lo so se è stata l’ora legale, o perché oggi c’è un sole splendido e tiepido come la stagione vuole.
Oppure se sono stati i suoi ricordi, che sono ancora fermi a prima della guerra, quando ha conosciuto mio padre in montagna, a combattere per ciò di cui non conoscevano il significato etimologico della parola ma che sapevano essere la cosa per cui valeva battersi.
Credo che quel periodo è vivo e vivido come non mai in lei, perché qualche giorno fa mentre era ancora in ospedale, tra una parola e l’altra pressoché incomprensibili, mi ha nominato il Duce.
Le risposi che il Duce non c’era più da tempo, che era morto e che adesso c’era Berlusconi, che lei odia forse più di me, anche se pare incredibile.
Fatto sta che ieri mattina, mentre io e Anna le facevamo la doccia, le ho detto che doveva cercare la sua scheda elettorale.
Ho cominciato a dire no no no no e solo l’entrare nel mio ruolo di cattivissima figlia degenere l’ha convinta ad accompagnarmi in camera e farmi frugare dove, presumibilmente, era riposta la scheda elettorale.

Stamattina il cambio dell’ora legale mi ha fatto arrivare a casa sua con dieci minuti di ritardo: era in cortile con Anna che mi aspettava.
Sono scesa dall’auto che ho parcheggiato nel viale e ha pronunciato, per la prima volta dalla sera prima che l’ictus venisse a turbarle la testa, il mio nome.
Chiaro, lo ha detto: “Daniela, metti la macchina nel cortile”, questo mi ha detto.
Ero sbalordita, sapete? Il mio nome, pronunciato chiaramente da chi, fino a due giorni fa, mi guardava come non sapessi chi fossi, che cosa volessi da lei e perché continuavo a sgridarla e dirle di smettere di piangere.
Le ho risposto che avrei parcheggiato dentro in cortile dopo che saremmo tornate dal seggio.
Poi le ho proposto di andare al cimitero a trovare mio padre.
Mi ha guardato e senza dire nulla mi ha preso per mano, accompagnandomi fino al ripostiglio dove tiene le scarpe.
Ne ha scelto un paio, si è seduta perché le potessi infilare, poi si è alzata, ha preso la busta con il certificato elettorale, mi ha indicato dove potevo trovare la sua carta d’identità ed è salita in macchina.
Per salire la rampa della scuola dove lei vota da anni, scelta obbligata alle scale che fatica a salire col suo lento passo traballante, ci abbiamo messo dieci minuti ma non abbiamo nulla da fare io e lei, oggi, se non fare venire sera.
Ho consegnato il certificato elettorale e la carta d’identità ai ragazzi dei seggi, ho chiesto loro se potevo entrare con lei in cabina e mi hanno detto di no, che ci sarebbe voluto una certificazione medica, potevo solo accompagnarla ma non essere presente mentre lei esprimeva la sua preferenza.
Una volta aperta la scheda le ho chiesto se sapeva dove mettere la croce, sapendo che non sarebbe mai stata in grado di scrivere un nome, ma la croce sì.
Credo mi abbia risposto qualche cosa come “non sono mica imbambita”.
Ed è una delle sue risposte, l’unica che volevo sentire e che anelavo di udire da un mese e passa, perché in quel momento ho dimenticato la sua malattia: era la mia mamma di sempre, l’unica mamma che vorrei, quella che non cambierei con nessun’altra, litigate, scazzi, pianti, accuse, pianti, sensi di colpa, riappacificazioni comprese.
Quando siamo risalite in macchina credo mi abbia detto che non era proprio una croce ma un segno, non è riuscita a farla una bella croce ma che importa?
So che qualsiasi cosa fosse, l’ha messo sul simbolo del PD.
E non accetterò mai che nessun medico mi dica che l’ha fatto per imitazione: lei sa che cosa è il PD anche se spesso inveiva dicendo che sono anche loro uguali a tutti gli altri.
Dopo siamo andati al cimitero, si è messa a piangere davanti alla foto di mio padre e lo ha chiamato per nome: oggi è stato il giorno dei nomi, quelli che aveva perso e che forse domani non ricorderà più.
Ma oggi…
Oggi è una di quelle giornate che pagheresti perché fosse così, esattamente come si è svolta da stamattina alle nove.
Non vorrei cambiarne una virgola.
Perché vedere oggi mia madre com’è non ha prezzo, per tutto il resto, userò la Visa.
Ora dorme e io posso piangere.

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Manuela Cappucci
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Manuela Cappucci


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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime28/3/2010, 16:17

Dani, mi sono messa a piangere anch'io (e, credimo, non è facile per niente). E' una pagina di una bellezza così intima che non posso commentarla, eppure lo sto facendo Wink
come è vero che il personale è politico e il politico è personale. Vorrei tanto condividerla su FB, posso? Anzi, perchè non lo fai tu in nota?
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime28/3/2010, 16:19

Grazie Manuela, è già su Fb, ti taggo... però non piangere...
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Mario Malgieri
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Mario Malgieri


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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime29/3/2010, 11:21

So cosa significa non essere riconosciuti dalla persona che ti è piùvicinan al mondo. La mia invece non ce l'ha fatta a tornare: la sua mente non aveva avuto un blocco improvviso, ma si era sfaldata poco a poco come un magnifico computer al quale togliessero una a una le schede di memoria.

Sono felice per te, e sai cosa ti dico? Spero che quel voto in più sia quello decisivo.
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Emma Bricola
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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime29/3/2010, 11:40

Ma chi se ne frega di quello che ha votato, anche se avesse fatto una croce a caso, l'importante è che sia tornata.(Ma sicuramente non ha sbagliato) Un abbraccio grande
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Marco Naldi
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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime30/3/2010, 22:25

Sì Daniela. Tua madre è un mito....
Certo, per aiutarla, se ci fosse stata qualche Falce e martello in più non sarebbe stato male.

Un abbraccione.

Forza.
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime30/3/2010, 22:30

Ci son sempre io, che su Twitter e FriendFeed son FelceMirtillo Smile
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Franca Bagnoli
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MessaggioTitolo: Re: Mia madre è un mito   Mia madre è un mito Icon_minitime20/4/2010, 17:33

Come somiglia la tua mamma alla mia! E come somiglia il tuo rapporto con lei a quello tra me e mia madre! Sai che ha vissuto 101anni? La sogno spesso e quando, ancora assonnata, apro gli occhi, penso" Adesso vado in cucina e la trovo a fare colazione". Ho scritto anche io un pezzo su mia madre. Un giorno o l' altro lo posto. Un abbraccio. Franca.
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