venerdì santo

Che sia un uomo o un mito non mi sembra importante. Era un puro.

VENERDI’ SANTO

Era un ribelle
e come tale lo rispetto,
come rispetto chiunque
abbia il coraggio
di credere nella speranza.
In un mondo di regole
ha indicato un punto fisso
chiamato amore
come regola di vita.
Ha offerto se stesso
come simbolo
per le genti a venire,
e le parole scandite agli amici
dopo l’ultima cena
sono taglienti come lame.
Lo vedo nell’orto
guardare il cielo della notte,
pensando se vale la pena
il sacrificio della vita
per trasmettere alle genti
l’idea dell’amore,
e decide che ne vale la pena.
Da lontano
si sentono voci agitate
che si stanno avvicinando.
Lo vedo triste
guardare gli amici che dormono
mentre il cielo si spacca
per la tragedia in atto.
Il mondo dorme sempre
mentre si consuma il mistero
di una nuova idea
che parte dal martirio.
Il resto è un sentiero tracciato,
e lui ne è consapevole.
Era un maestro di coerenza,
fino al sacrificio assoluto.

eugen

mah lascerei la coerenza a chi sa sbandierarla senza ritegno; anche se non vorrrei relegare questo fatto spropositato nel limbo delle fantasticazioni. quest'uomo è arrivato ad un certo punto; per convenzione l'abbiamo collocato nell'anno zero: il verbo si è fatto carne. qualcuno non ha compreso e altri non hanno perso tempo, già nel cuore della loro passione. prima e dopo di lui la teologia

Luca...io amo le persone coraggiose. e se anche sono "quasi" ateo, ho una grande ammirazione per Gesù Cristo...il quale se scendesse in piazza san Pietro comincierebbe a gridare "guai a voi scribi e farisei ipocriti"...in perenne lotta contro il potere dominante. Oltretutto qualcosina di interessante l'ha detto.
Se hai un minimo senso di ribellione, Gesù ti dovrebbe essere simpatico, come lo è il Che, che da utopista è arrivato sino all'ultimo, a costo della propria vita, per un nobile ideale.
Il senso di questo scritto è particolare...sull'essere o non essere dell'Amleto. E' l'eterno dilemma se seguire un ideale o se conviene fare i cazzi propri.
Fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguir vertute e conoscenza...lui pure...
Come vedi c'è gente molto più importante di noi due, che si è posto il dilemma, che forse è nato dal mio "ominide" che vedo che non interessa a nessuno. Ciao e auguri!

non amo il Che che oltretutto utilizzava le armi. la parola nobile mi è sospetta come quella di "ideale". nemmeno vorrei un ennesimo agitatore di popolo (volevo dire di piazza). sono un romantico e un perdente nella romanticheria: sono tra coloro che sognano una rivoluzione profonda che coinvolga radicalmente la responsabilità di ognuno. in questo senso non sono ottimista per l'umanità ma confido - anzi ne sono certo - che in ogni parte del mondo (e di quelli a venire se questo mai avverrà) ci saranno testimoni, innocenti martirizzati o sentinelle come le si voglia chiamare. anche senza fare apparentemente niente (di questo ne ssoffrono e ne soffriranno ancora), avranno investito la loro esistenza di significato. il fatto, l'evento Gesù affonda nella notte, nell'infanzia dell'umanità: è diventato un mito per quanto splende e per quanto continui ad essere misterioso per molti di noi, me compreso. soprattutto non mi fa vergognare di esistere in queste mie ridicole giornate;per tanti ancora macerati nel dolore, esso è un faro. una fiammella

Mi sembri un pò nichilista Luca...Io per la verità non capisco bene quale sia il tuo pensiero. Una cosa è certa...e cioè che le cose non vanno a posto da sole...altrimenti si finisce nella ovvietà: se tutti fossimo buoni il mondo sarebbe migliore.
La cose vanno diversamente...il mondo tende a corrompersi, ma per fortuna ogni tanto compare chi che tenta di raddrizzarlo...e il bello è che qualcuno ci riesce...e ci riesce tramite valori trascendenti o non, con i quali i disperati si compattano e tornano a sperare.
I termini che a te non piacciono servono a classificare le nostre pulsioni....è nobile ad esempio salvare uno che sta annegando, ed è ignobile chi sfrutta il prossimo....e l'ideale è una specie di idea che verte a raggiungere un obbiettivo nobile. Ci sono un sacco di vocaboli da abolire, ma non certo quelli...basta non inflazionarli come stanno facendo adesso, riempiendosi la bocca di "valori"...e non si sa quali. Auguri Luca!..

nichilista? detto così fa un certo effetto, ovvero questa definizione potrebbe essere liquidata con una battuta. mi astengo. la verità è che ho da subito provato indifferenza per certi valori; fin da piccolo. un'altra verità bellissima è il mio patetico attaccamento alla vita, alla esistenza, rispetto alla sua ipotesi contraria, tanto sbandierata, corteggiata e infine giustificata - "il nulla" - che per me è una grossa contraddizione e una pippa mentale: non riesco ad esprimere certe cose perchè nemmeno le ho ben chiare. con questo atteggiamento vorrei negare ogni violenza; pure quella a parole, che pretenderebbe di liquidare tanto un problema quanto un essere vivente. perfino la pena di morte è un ideale di giustizia, per taluni. il discorso per me non è di trovare qualcuno che abbia la forza di compattarci, ma piuttosto qualcuno che abbia la forza di spezzare l'incantesimo che ci lega da secoli e che continua ad operare fin nella parola, nella sintassi, nel pensiero e nei nostri sguardi. sono confuso lo so. auguri anche a te

Guarda Luca che "nichilista" non è un'offesa...me ne sarei ben guardato...è uno che all'inizio del secolo scorso faceva parte di un vasto movimento molto diffuso in Russia prima della rivoluzione d'ottobre, ma anhe altrove. Adesso non ce la faccio..ma andrò a vedere più da vicino il significato...e se ti va ne parleremo. Mi posso anche sbagliare. Ciaooo!!!

non so se sono nichilista. così come se tu mi dicessi di essere un rivoluzionario, piuttosto che un conservatore, probabilmente non mi diresti granchè. la filosofia come la poesia è sulla bocca di tutti e non sta a me dire se è un bene oppure no.