Pensiero

Da giovani guardiamo in avanti, da vecchi indietro: c’è mai stata un’età in cui guardavamo al presente?

questa cosa cosa me la chiedevo proprio ieri. ad esempio mi sto avvicinando alla maturità - o forse già ci sono dentro - e più mi avvicino al traguardo e più penso che questa età matura per me sia solo una categoria del pensiero o dello spirito. c'è qualcosa di anomalo e sbagliato, perfino insensato, nel mio rapporto col tempo. vivere solo per il fine settimana non è un'emerita sciocchezza? eppure non nutro molte speranze per il mio futuro.

detto questo ognuno di noi potrebbe giocare a descrivere la sua giornata tipo e vedere quanto futuro e quanto passato ci sia ancora, nei nostri gesti quotidiani. qualcuno ci vorrebbe sempre più appiattiti su un presente senza solidi punti di riferimento e senza un orizzonte da desiderare di raggiungere perchè già è disponibile con un clic. qualcuno a tal proposito ha parlato di orizzonte negativo. una specie di schermo che hai l'illusione di poter toccare, oppure una fantasia che non si distingue dalla realtà... ma si tratta di pura immaginazione e nemmeno tanto pura se orchestrata dai potenti mezzi di intrattenimento.

per me la questione è quantomai controversa e misteriosa. Rita hai mai visto qualcosa che so, come un tramonto, una casa, in una maniera del tutto nuova, inedita? a volte le cose hanno una loro affascinante malia: uno pensa da una vita che una cosa è là e un'altra dalla parte opposta: che una cosa la puoi solo ricordare e un'altra desiderare. l'universo stesso non è un luogo rassicurante e le leggi fisiche non le capirò mai. però un mondo con dei limiti spaziali e una esistenza con un passato e un futuro, seppure deludente per certi aspetti, è un mondo umano.

il presente? cos'è il presente? chi lo comprende veramente? e oggi ha ancora senso parlare in questi termini?

eppure si continuano a leggere i romanzi ottocenteschi e quelli di adesso imitano quelli di allora. Per tacere su quel genere di scritture indefinibili e imbarazzanti. magari siamo proprio da quelle parti e non vogliamo ammetterlo a noi stessi

a volte penso che il presente non esista, a parte quello del TG. Noi viviamo un presente che diventa tale solo da passato.
Viviamo appiattiti? si, certo, viviamo secondo tradizione, usanza, imposizione, con qualche scintilla di indipendenza improvvisa, ma questo non è vivere, semmai è adeguarsi.

Possiamo però spaccarci in due, essere come ci obbligano solo esteriormente, ed essere indipendenti dentro di noi. O almeno provarci.
Possiamo anche renderci liberi sognando ad occhi aperti.


" Rita hai mai visto qualcosa che so, come un tramonto, una casa, in una maniera del tutto nuova, inedita?"


sì, lo faccio magari camminando per la strada e penso come la vedrei se fosse la prima volta che ci passo; scopro cose che non avevo mai notato.
Bisognerebbe camminare così anche nella vita, scoprendo tutti i giorni qualcosa di nuovo e non lasciarsi vivere e basta. Il dramma vero è che alla fine viviamo come gli altri si aspettano che debba essere, spesso dimenticandoci come siamo veramente. Si potrebbe parlare di plagio sociale.
Io cerco di "non essere omologata",il prezzo è la solitudine o essere considerata matta. Sinceramente non me ne frega nulla, dentro di me sorrido.

sto leggendo dei saggi pazzeschi e forse farei meglio ad uscire di più: che uno a forza di leggere omologazione e altri terribili termini poi ci si fissa troppo e smette di vivere.

libertà? sognando ad occhi aperti?

non sono cose alla mia portata cara Rita.
piuttosto amo confondermi nella folla e sperare di sentire e di cogliere e di capire ciò che per me è importante. ogni tanto mi accorgo degli altri, che c'è dell'altro oltre me: mi accorgo dell'esistenza di un viso, di un particolare del vestito: è uno shock!

una vita da piangere senza la curiosità per ciò che ci scorre accanto,
in questo flusso pazzesco noi non ne siamo fuori

Ehi, ragazzi, io già sono triste e voi volete farmi morire di tristezza? Oggi sono andata a cercare vasi e vasetti, di rame (che adoro ), di peltro, di ceramica. Ho pulito tutto per bene, poi Elena ha colto dei fiorellini in terrazza. Ho riempito i vasetti e mi sono fatta un agolino piacevole: il mio nuovo porta computer adorno di fiori. Sul piccolo comò vicino al PC le foto del mio matrimonio, di mia madre, dei miei nipoti, con le loro cornici tirate a lustrio. Sono banale? Sarà, ma un po' di tristezza mi è passata. Sogni d' oro, Rita e Luca.

per certe cose ho il mignolo verde. è già tanto cse cresce il basilico da me... a proposito Franca non comprare il basilico in busta che è una vera fregatura!

tu i fiori ed io una musica vecchio stile a tenermi compagnia.

squillino le trombe della notte!

stanotte non andrei a dormire, che dici Franca se salto una notte?

Se salti una notte non succede niente. Tu hai le gambe buone, puoi farti una passeggiata, puoi leggere. puoi navigare in internet. Io non posso leggere a lungo perché nella posizione che assuno leggendo a letto le gambe mi fanno male. Allora vado al PC che ho messo in camera mia. Vedessi come è bella! Niente di straordinario. Veramente una cosa straordinaria
c' è. La testata del letto e fatta con le vecchie travi di una chiesa romana che risalgono al
'500. La testata del letto la fece un artigiano che conosceva mio padre. Questo artigiano si procurava legno antico, ci faceva mobili in stile, copiati da disegni d' epoca e poi li vendeva agli antiquari di via del Babuino a Roma che a loro volta li vendevano a turisti per lo più americani che li pagavano come mobili d' epoca. Sto farabutto!

Il basilico. Io ne ho tanto che potri andare al mercato a venderlo. Buonanotte, Luca.

Franca frulla il basilico con il mulinex olio e sale, metti in bicchierini di plastica e poi nel freezer. Avrai basilico tutto l'inverno.

Grazie della ricetta, Rita. Domani Voglio vedere una immagine messa da te. Buonanotte.

ci sto a provà, ma ...

Dai che ti aspetto.

Scusa, Orso, se ho messo una tua brutta copia. Sto insegnando a Rita a mettere le immagini.

hai fatto centro, Paolo!

Rita, e l' immagine? Lo sai che domani dovrai portare il libretto delle giustificazioni?
Buona giornata.

Rita Paleari ha scritto:

hai fatto centro, Paolo!

Ciao, Rita

amo il legno e sarebbe un sogno realizzato avere un giardino solo per un albero tutto per me. poi uno prende l'albero e lo fa a pezzi e se è bravo lo incide, lo segna... questo fa parte delle contraddizioni della nostra arte di vivere.

ad una certa età ho cominciato a sbirciare dalle vetrine degli antiquari, per non parlare delle mie sortite ai mercatini. chi mi accompagna con grande pazienza finisce per recriminare sulla puzza di quelle cose; ma per me si tratta di respirare il tempo. tutto quello che non mi trasmette un orribile mobile in laminato che riproduce le nervature del legno...

per queste cose sto sviluppando una sensibilità malata e non voglio pensare a cosa sarà la mia prossima casa. oltretutto l'antico o il presunto tale, costa molto.

il basilico? ieri un mio collega stava telefonando a qualcuno perchè gli ritirasse le piante di basilico (lui le chiama piantagioni) dal terrazzo, nella sua casa di Napoli. la madre lo aveva telefonato dicendogli che c'era una terribile grandinata e per qualche ragione non poteva raggiungere l'appartamento del figlio.

nel basilico ci vedo tante cose: come il sole e le spaghettate alla casa al mare, quando ero piccolo... tanto per ricordare. ciao cara Franca

l'immagine Rita! magari una tua foto eheheh

Buongiorno a te, caro Luca. Io ho una passione per le cose antiche. In cucina ho dei bellissimi pezzi di rame che erano di mia nonna, moglie di un fattore. Ho una ghiotta, un attrezzo che si metteva sotto il girarrosto per raccogliere il sugo. Poi ho uno scaldaletto dove si metteva la brace. Io l' ho trasformato in una fioriera. Non ti vorrei annoiare, mi piace parlare di
tempi in cui c' era tanta povertà ma anche tanti valori che ora abbiamo dimenticato.

una mia amica - la diavolessa la chiamo io perchè la reputo responsabile di questa mia recente passione per le cose antiche - si diverte a recuperare delle cose e assegnargli una destinazione d'uso diversa da quella per cui erano state pensate. in questa specie di moda, che ritorna ad ogni generazione, c'è una debolezza, e una forza che ogni volta diventa novità: una ottusa e tenera resistenza al tempo che passa. a quella specie di tempo che ci vuole sempre più individui aggiornati.

cara Franca io non voglio essere un individuo, se questo deve significare fare le cose che in questo momento fanno tutti per distinguersi l'uno dall'altro. e non mi va di dire il significato di toccare e leggere una cartolina di cento anni fa. non posso dire quello che mi trasmette un oggetto che è sopravvissuto al suo proprietario. anche se le cartoline sembrano non appartenere a nessuno...

una ghiotta? è un nome fantastico! ora ti lascio perchè devo andare a lavorare. mangio mi vesto e il gioco è fatto! a stasera

A stasera.

siamo a stasera. se dovessi aprire una trattoria la chiamerei "stasera" che te ne pare Franca?

Un nome azzeccatissimo per una trattoria. Sai, Luca che sono una bravissima cuoca? Qui a Pescara il pesce è molto buono. Se dovessi capitarci. fammi un fischio. Ti faccio una pasta con sugo di pesce che è una meraviglia-

come potresti non essere una buona cuoca a Pescara... io invece