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 in una stanza senza pianoforte

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Massimiliano Procellaria
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Massimiliano Procellaria


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MessaggioTitolo: in una stanza senza pianoforte   in una stanza senza pianoforte Icon_minitime15/6/2010, 10:34

I
Sono illuminato dai versi di Moss
mi ha consigliato di tradurre il preludio
numero uno in C major di Bach
quello suonato da formiche operaie laboriose
che mettendo assieme frammenti di luce e riflessi
ti fanno apprezzare l’arte.
Anche se lasci gli strumenti su un prato
non temere restino silenti
li suonerà il vento,
dopo avere suonato foglie e rami
tronchi d’alberi abbattuti
per costruire una viola
spogliandola del suo profumo e colore.
L’arte più bella è nei colori
nei profumi della natura
nelle simmetrie dell’universo
nei petali imbutiformi delle calle
che sprofondano nel cuore della bellezza:
donna, paura di addii, nota indefessa.
Le lettera della poesia
trascinate da un’allegra corrente
non incontrano ostacoli nel mio sangue
le note del perdono le ho sentite suonare
da un pianoforte di nostalgia
mentre sull’erba fresca delle colline
non importava che la notte fosse già scesa da ore.


II
Dopo aver trafugato i versi di Moss
equamente li ho regalati agli orfani,
si tenevano con una mano la testa
l’altra si fregiava d’aver ucciso i loro genitori
di aver lasciato orme di stelle
sui quadri del direttore dell’orfanotrofio.
Una seta turchese mi imbavaglia
appena finito d’aver protestato col maestro d’archi
che aveva permesso a Beethoven di stare sul palco
trasformato in statua d’oro
scavando nella sua fossa l’ho visto sorridere
accanto al suo “Rondò allegro scherzando”
e ho recitato per lui una preghiera di gelsomino.
Resto ancora un po’ ad abbracciarti
il ventre d’acqua, di verità e consapevolezza,
partorirà l’unico figlio la notte di San Lorenzo
tra le onde fatte fisarmonica
sotto il pianto di gioia delle stelle
colpevoli, nemiche, sagge
e se non mi sarà concesso di sostituire le parole
alla giovinezza ed alle giostre marine
getterò il cuore di una conchiglia
in quel mare che assottigliandosi, mi assomiglia.
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