Lettera a Giovanni.

Caro Giovanni, oggi sono stata molto triste e non capivo perché, Poco fa è scattato il calendario che è sul PC.
7 Gennaio! Allora ho capito. Ricordi? Ci siamo sposati il 7 Gennaio e a quest' ora eravamo in Val d' Aosta. Eravamo stati fortunati: dal Centro al Sud tuoni e fulmini, in Val d' Aosta un cielo azzurrissimo , senza una nuvola . Il dente del Gigante che vedevamo dal nostro albergo sembrava una montagna di diamanti. Visitammo titti i castelli della Valle, andammo al ristorante "Da Filippo" e concludemmo il pranzo bevendo il caffè locale, lungo e al liquore, in una grolla con quattro beccucci. In un paesino di cui non ricordo il nome comprammo un' antica culla di legno, molto stretta. Ci mettevano i neonati quando venivano fasciati come salami. Io ne feci una fioriera che è sempre allo stesso posto, nel soggiorno, di fronte alla finestra. Ci portò fortuna: il nostro Paolo si annunciò subito. Ricordo che quando andasti a prendere il risultato del test di gravidanza tornasti a casa con una bottiglia di spumante. Tu sai che i nostri figli sono bravi, soprattutto Paolo che vive ancora in casa. Quando sono stanca a causa delle gambe mangiate dall' artrosi, cucina lui. Oggi ha fatto gli anellini alla pecorara. Francesco ha passato il Natale da noi con tutta la famiglia. Queste cose tu le sai già perché nel luogo di pace dove ti trovi non ti sei dimenticato di noi. Pensa soprattutto ai nostri figli e ai nostri nipoti. Chiedi per loro, al Signore, la cosa più preziosa: la pace del cuore e una vita piena e armonica. Per me chiedi che non abbia paura quando sarà il momento di lasciare questa vita. Dovrò essere felice perché ritroverè tutte le persone che ho amato a che ho perduto. E noi saremo di nuovo una coppia. Un bacio. Franca.