Penne alla Genevieve. Dedicata a M. Guisso

Di buon mattino, quando il sole non ancora emanato tutto il suo calore e ancora resiste il ricordo fresco della notte, tritate un mazzetto di basilico freschissimo, operazione questa che prevede l’uso della mezzaluna ,non fatevi tentare dal tritatutto elettrico, l’alta velocità delle lame ossiderebbe il basilico, conferendogli un retrogusto amaro;tritate il basilico con uno spicchio di aglio e parte di un mazzetto di prezzemolo, versate il trito in una terrina e copritelo con dell’extra vergine.In una padella versate un filo d’olio e quando sarà ben caldo versate dei pomodori rossi maturi(consiglierei dei pachino) a pezzi, saltateli velocemente e salateli q.b.Cuocete le penne e condidetele con i pomodori, il trito e una mozzarella di bufala, saltate il tutto a fuoco vivo e servite.E’ un piatto estivo quindi consiglierei di consumarlo sotto un pergolato di uva o di rose canine, in un gazebo in stile vittoriano o in una terrazza cittadina con alberi di limone, che fa molto Pavarotti a New York.Come secondo, Vi consiglierei una crema fredda di cannellini dove intingolare verdure crude di stagione, come dessert un sorbetto di rosa e vaniglia.Per la tavola userei stoviglie blu, con un tocco di verde.La padrona di casa potrà presentarsi all’ospite ,secondo il grado di confidenza, con una sottana e annesso grembiule (fa molto neorealismo alla Rossellini ) oppure consiglierei costume intero con pareo(fa molto Costa Smeralda) e sempre i tacchi alti.L’unico neo di questo piatto è che va sempre gustato in compagnia....io non lo preparo mai.







N.B.:Sono state apportate delle modifiche:la crema

di cannellini è stata sostituita con un delizioso

pollo all’ananas, per le verdure si è pensato

ad un pinzimonio con olio aromatizzato da bacche

di ginepro.E’ stato consumato nel loggiato di una

villa di campagna tra ulivi secolari, ginepri e

ghirlande di caprifoglio odorose.

L’illuminazione assolutamente naturale è stata

ottenuta ponendo sul viale della villa, cocci con

olio di citronella.Musica dal vivo grazie alla

presenza di un amico pianista.


Cagliari, 2, 4, 2007


https://www.youtube.com/watch?v=EvxS_bJ0yOU

Mozzarella di bufala?!

Questa ricetta è datata!

però lo voglio mettere, il trito da fare con la mezzaluna, nel programma di governo...

è un punto nodale per gli e-lettori turchi .

Wèèèèèèèèèèèè
Mi metti all'ngrasso? Sì? Evvai!!!!
Arrivo, Gin, arrivo....
Porto il vino e... posso accompagnare con vocalizzi il pianista? Sono intonatissima!
Delizioso assaggio questa tua, merci Madame Gin

Si carissima, sarai la delizia delle delizie....

Ti aspetto.

___gin

Grassie, grassie! La Guissa conferma l'uso della mezzaluna musulmana per la preparassione del basilico da pesto... Purtroppo Pavarotti è morto, ma io mi sento abbastansa bene e sono stonatissimo! Non ho la villa, non ho le rose tampoco gattine, insomma hic sunt peones... Mi farò prestare la villa di un amico ingegnere, coi limoni e il pergolato d'uva - piatti blu e verdi annessi. La Guissa ama i parei (etteparea), però con i tacchi raggiunge il metro e sessanta... Confesso infine che sono un amante del metal, ma non disdegno Chopin (belin, sono un uomo raffinato, casso)!!

Mi è venuta fame. E poi la mozzarella di bufala, che libidine. I ricordi si svegliano con gli odori ( ed io sono sempre raffreddato) E poi concordo con Mariella. Voglio la mezzaluna per tritare il prezzemolo senza ossidare, come programma di un governo liberale che capisce la ricetta per uscire daal pamnatno. Epperò ci metterei pure due melenzane alla parmiggiana, un poco di friarielli e una cuccumma di vino bianco: Greco di Tufo.

Che bellino che sei, Pennuccia... ("Penne in barca": sughetto di panna, lupini o telline, aglio prezzemolo e pecorino: si può fare friénno magnanno* pure in regata...).
La parmigiana di melanzana...i friarielli...la mozzarella di bufala... sospiro.
Ma sì, rivalutiamo i sapori (e i vini) della Campania. Ricordo qui, memento , un ottimo Greco sorseggiato a Ischia sotto un pergolato con vista sul mare. Tenevo il Greco, tenevo voglia di fare un tuffo, tenevo l'Amore seduto a tavola, tenevo i frutti di mare, tenevo la candela e un mandolino suonava, luntanamente: ero alticcia, ma tenevo tutto! Ovvero, tutto quello che mi necessitava, pure i tacchi (bassi) e il pareo! Mò lo so che pensi, guisso: la monnezza non c'era! Il pesto lo faceva un cameriere, che teneva la faccia di chi pensa: "Ma quando se ne vanno, c'avimm' 'a chiudere??"

* ah, ho dimenticato l'asterisco!

friénno magnanno vuol dire velocemente.