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 Un navigatore è per sempre

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Nico Mar
Mario Malgieri
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Mario Malgieri
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Mario Malgieri


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MessaggioTitolo: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 08:03

Gaddo aveva dormito malissimo quella notte.
Un po' perchè l'aveva passata da solo, cosa alla quale non era più abituato; ma sopratutto perchè era stato tormentato da strani sogni che aveva subito dimenticato appena sveglio. Tuttavia gli era rimasta una presenza fastidiosa, come una sensazione di angoscia senza ragione, accompagnata però da una frase breve ma definitiva che gli ronzava nel cervello: "Per sempre".
La sensazione, col passare delle ore, si era attenuata, ma non l'aveva abbandonato completamente.
Invece quel "per sempre" continuava a rimbalzargli nelle orecchie, come capita a volte col ritornello di una canzoncina che saltella in continuazione sino ad arrivare a fior di labbra. Ma una canzone di solito mette allegria; al contrario, mentre guidava diretto al suo appuntamento di lavoro, quella frase risvegliava non un sorriso, ma il senso primordiale di un pericolo sconosciuto. E ciò che vedeva attraverso il parabrezza umido, solcato dall'intermittenza ritmata dei tergicristalli, non lo aiutava a scacciare quel tenebroso residuo di una cattiva nottata.
La nebbia era sempre più fitta. I fari, anziché illuminare la strada, creavano una barriera luminescente dalla quale ombre sfuggenti comparivano dal nulla e pareva gli si avventassero contro minacciose. Erano altre automobili con i fari circondati da aloni opalescenti, ma pure alberi spogli che sembravano gli ossuti fantasmi che avevano turbato la sua notte.
Gaddo divideva la sua attenzione tra quel biancore lattiginoso e la parte superiore del cruscotto, dove uno schermo della grandezza di una cartolina mandava un chiarore discreto.
Il navigatore satellitare era la sua ancora di salvezza. Aveva impostato la destinazione, l'albergo sperduto nella campagna dove avrebbe avuto luogo l'importante e riservato incontro d'affari, e aveva selezionato la scala più bassa, dove un centimetro di mappa corrispondeva a cinquanta metri di strada. In quel modo, guidando lentamente, era preavvertito delle curve e degli incroci che comparivano sullo schermo e poi venivano cancellati e sostituiti dai nuovi, man mano che l'automobile procedeva. La precisione di quello strumento non finiva mai di stupirlo, e in quel momento era la cosa più rassicurante, gli dava la certezza di dove fosse e di dove stesse andando.
-Tra cinquecento metri svoltare a destra-.
La voce del navigatore era femminile, calma e rassicurante, e a lui piaceva ascoltarla quando compiva i suoi lunghi spostamenti di lavoro. Spesso spegneva lo stereo, inseriva nel navigatore la destinazione, anche se conosceva perfettamente la strada, e si immergeva nei suoi pensieri, lasciandosi guidare da quella voce che infallibilmente lo portava ovunque lui volesse.
Era stato sicuramente un bel regalo.
"Così troverai sempre la strada per tornare da me, e non provarti a non farlo", gli aveva detto Annarosa, mettendo nelle sue mani il pacchetto, confezionato con una bella carta rossa e un nastro giallo. Gaddo lo aveva aperto con la curiosità e l'impazienza di un bambino, strappando la carta senza riguardo.
"Un navigatore, un GPS per l'auto!" aveva esclamato con gioia infantile, e passò i minuti seguenti a spiegare con enfasi e un pizzico di saccenteria il mistero dei satelliti e di come quell'apparecchietto riuscisse con calcoli complessi, mettendo in gioco persino la velocità della luce, a determinare con estrema precisione le coordinate di dove si trovasse. "Grazie tesoro, sei proprio la mia strega adorata", concluse sul sorriso paziente di lei, alludendo allo scherzo che avevano inventato insieme e che Annarosa assecondava con malizia.
-Svoltare a destra, ora!-.
La voce dello strumento aveva un tono d'urgenza che distolse Gaddo dai suoi ricordi. "Strano", pensò, "non avevo mai notato questa raffinatezza, è proprio una macchinetta sofisticata".
Prese la strada di destra, stretta ma ben tenuta. Era normale, spesso il GPS lo guidava su percorsi in apparenza strani, magari per stradine di campagna, ma che alla fine si rivelavano più brevi di quelli che lui avrebbe seguito normalmente.
Qualche centinaio di metri dietro a lui, un grosso autocarro svoltò a sua volta sulla stradina procedendo a una buona andatura. La posizione rialzata della cabina di guida permetteva all'autista una visibilità un poco migliore, o forse era solo un'illusione.
-Procedere per cinque chilometri-.
Gaddo calcolò ch, a quella velocità, ci sarebbero voluti sei o sette minuti prima di ricevere nuove istruzioni e tornò a vagare nei suoi ricordi.
Annarosa lo aveva davvero amato, e lui aveva amato quella donna, ma forse non come si sarebbe meritata. Sino a quel giorno di due anni prima.
Avevano appena finito di fare l'amore, o meglio, si erano concessi una pausa durante una dei loro torridi pomeriggi a casa di lei, il mondo chiuso fuori dalla porta, i telefoni staccati. La testa di Annarosa riposava sulla spalla di Gaddo mentre lui la coccolava, accarezzandole un seno e indugiando con le dita sul capezzolo turgido.
- Sei meravigliosa, non avevo mai provato prima quello che provo con te, tesoro mio. -
Lei aveva gli occhi che brillavano, di quella luce particolare che hanno gli occhi di una donna che, completamente appagata , si abbandona alla dolcezza delle sue sensazioni.
- E tu sei il mio amante adorato, sei l'uomo che mi fa sentire femmina e donna, sei quello che ho aspettato per anni. Noi staremo insieme per sempre.-
Ecco: "Per sempre". La frase che lo tormentava da quando si era svegliato. Quel "per sempre" che Annarosa non aveva mai pronunciato prima di quel maledetto pomeriggio e che lo aveva spaventato. E continuava a spaventarlo.
Le mani sul volante erano diventate umide, quel ricordo che aveva cercato inutilmente di seppellire lo metteva a disagio ogni volta che riaffiorava.
Non si sentiva pronto, la libertà veniva prima di tutto. Lui amava le donne, ma non una in particolare, le amava tutte. E non voleva pensare ai legami di una famiglia, figli, parenti e suoceri impiccioni. Da lì, da quelle due piccole parole, era nata una discussione che si era trasformata in litigio furioso. E più niente era stato come prima.
Gaddo aveva iniziato a prendere le distanze, e più Annarosa lo cercava, lo implorava, piangeva, tanto più lui si convinceva di aver preso la decisione giusta. Aveva troncato la relazione senza capire, in realtà senza voler capire, quali sarebbero state le conseguenze su quella donna disperata e forse instabile.
-Ancora tre chilometri alla destinazione finale-.
Gaddo sobbalzò, strappato ai ricordi dalla voce che aveva invaso l'abitacolo. Ma non era stato l'annuncio in sé a farlo trasalire, ma proprio la voce.
Gli era sembrato fosse cambiata, per un attimo gli era parso assurdamente che fosse quella di Annarosa.
"Stupido, stavi pensando a lei e ti sei suggestionato" si disse. "Annarosa non c'è più...". All'improvviso una verità che era rimasta acquattata nella sua memoria sino a quel momento balzò alla luce della coscienza.
Era passato un anno, era l'anniversario di quella morte.
Esattamente un anno prima, Annarosa era andata a piedi sulla statale avvolta dalla nebbia, c'era sempre la nebbia in quel periodo, e si era sdraiata sulla carreggiata. Un TIR era sopraggiunto dopo pochi secondi e l'aveva uccisa sul colpo.
Gaddo si diede dell'imbecille, era un ingegnere, era razionale eppure si era lasciato suggestionare. Evidentemente il suo subcosciente aveva collegato l'anniversario del suicidio di Annarosa alle condizioni ambientali nelle quali si trovava e gli aveva giocato un brutto scherzo.
Nello specchietto retrovisore si materializzarono due luci che si stavano avvicinando. Gaddo si rese conto di aver istintivamente rallentato e si affrettò a riprendere le distanze dal mezzo che lo seguiva.
Si era distratto, non ricordava più cosa aveva detto il navigatore. Premette il pulsantino che aggiornava le indicazioni vocali.
-Sei quasi arrivato alla tua destinazione finale.-
Gaddo strinse il volante come se volesse spezzarlo. Questa volta non c'erano dubbi, era proprio la voce di Annarosa. E poi quella frase. Di solito il navigatore annunciava gentilmente: "La destinazione impostata è a cento metri, le indicazioni sulla rotta sono terminate", e certo mai si era permesso di dargli del tu.
Sempre più sconcertato Gaddo guardò lo schermo dell'apparecchio.
Il percorso che lui aveva impostato proseguiva, mancavano di sicuro almeno una decina di chilometri all'albergo.
Di colpo, notò sullo schermo il nome del paesino che stava per raggiungere. Sentì i capelli rizzarsi sulla testa, mentre il gelo sembrava entrare dai finestrini per scendergli lungo la spina dorsale.
Era il paese di Annarosa e lì, come gli avevano riferito amici comuni, aveva lasciato scritto di voler essere sepolta. In preda al panico premette ancora il pulsante di aggiornamento.
-Il mio non era solo uno scherzo, Gaddo. Io sono la tua strega.-
La voce era fredda e il tono definitivo.
Gaddo guardò sconvolto lo schermo e sotto i suoi occhi la mappa e le indicazioni scomparvero, mentre una nuova immagine si andava formando. Era Annarosa, non c'erano dubbi. Nuda, sul letto della stanza dove si erano incontrati tante volte, lo stava guardando con occhi gelidi.
-Sei arrivato alla fine del viaggio-.
Gaddo lanciò un urlo di terrore, e istintivamente premette con violenza sul freno.
Il camionista che lo seguiva a poche decine di metri schiacciò a sua volta il pedale del freno.
La strada era viscida, l'auto di Gaddo assistita dall'ABS si fermò in pochi metri, senza problemi.
Il vecchio autocarro slittò a ruote bloccate, investì in pieno l'automobile che lo precedeva e la scagliò con violenza contro il muro di pietre e mattoni di un antico cimitero.
L'impianto elettrico dell'automobile di Gaddo era ancora in grado di fornire energia allo strumento sul cruscotto. Gaddo fece in tempo ad ascoltare una frase:
-Te lo avevo detto, ricordi? Noi staremo insieme per sempre-.
Poi il suo sguardo si spense, ma la voce ripeteva ancora "...per sempre", quando arrivarono i primi, inutili, soccorsi.
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Nico Mar
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 09:13

Capito Mario perché hai scritto quella cosa alla PdG di là affraid

Inutile dire che è scritto benissimo, che descrivi molto bene tutto, dalla micro realtà, al contorno delle cose, le condizioni emozionali, i panorami... Ha il tono di mistero giusto, azzeccatissimo...
solo, perdonami Crying or Very sad , non credi che la parte finale rischi di sottrarre tensione dopo la rivelazione?

Era il paese di Annarosa e lì, come gli avevano riferito amici comuni, aveva lasciato scritto di voler essere sepolta.

buona giornata Mariovaldo
sunny
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 09:58

Conosco!! (= cognoscio! - voce di Dario Fo)...
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 10:04

Decisamente un altro epilogo che non quello della pagina della PDG di oggi.
Però, anche qui, un navigatore-angelo-guida che accompagna...
Che porta ad un finale che, chissà perchè, non mi arriva inaspettato.
E mi hai ricordato una mia pagina che ora provo a cercare su una chiavetta USB e la posto.
Inutile e ripetitivo rinnovarti i miei complimenti per la tua prosa.
Bravosempre, Mariovaldo!
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Mario Malgieri
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 11:07

La Mar ha scritto:
Capito Mario perché hai scritto quella cosa alla PdG di là affraid

Inutile dire che è scritto benissimo, che descrivi molto bene tutto, dalla micro realtà, al contorno delle cose, le condizioni emozionali, i panorami... Ha il tono di mistero giusto, azzeccatissimo...
solo, perdonami Crying or Very sad , non credi che la parte finale rischi di sottrarre tensione dopo la rivelazione?

Era il paese di Annarosa e lì, come gli avevano riferito amici comuni, aveva lasciato scritto di voler essere sepolta.

buona giornata Mariovaldo
sunny

Le critiche motivate non solo sono bene accette, ma mi soddisfano per due ottime ragioni: primo, vuol dire che la lettura è stata attenta, secondo, fanno scattare il dubbio e sì, in questo caso direi che hai ragione, magari la rivelazione poteva arrivare nell'ultima riga... ecco ci cogito sopra. Intanto un grande "grazie" Un navigatore è per sempre 556327
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Nico Mar
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime11/6/2008, 11:13

Un navigatore è per sempre 556327 to you
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Pecoranera
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime13/6/2008, 23:23

Tu scrivi delle storie davvero belle: se non fossi pecoranera vorrei essere Marcovaldo!

Diego!
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Mario Malgieri
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime14/6/2008, 11:35

Pecoranera ha scritto:
Tu scrivi delle storie davvero belle: se non fossi pecoranera vorrei essere Marcovaldo!

Diego!

Grazie, lusingatissimo, ma io vorrei essere bravo davvero, invece quando mi rileggo a distanza di un po' di tempo mi trovo un sacco di difetti. I bravi davvero piacciono anche a sè stessi (filosofia spicciola di un mattino di depressione Rolling Eyes )
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sorcio
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime14/6/2008, 12:19

eccomi qua mario
non sono riuscito prima.
Straordinario quante analogie, compresa la scelta del neretto.
E' un bel pezzo, molto più visivo dell'altro, l'altro credo che abbia litigato con gli aggettivi, qui invece c'e' uno straordinario amore verso questi, gli aggettivi sono la vista, tu li usi molto bene e nella giusta quantità. Questo è un pacchetto confezzionato benissimo e pronto per quel regalo che si riceve nel leggerlo. L'altro credo che sia una scatola ancora aperta, dove entrano ed escono le cose, e non è detto che ci restino.
Molto bello Mario, credo che lo spostamento dell'ultima frase non sia fondamentale, perchè la percezzione arriva molto prima.
Sarebbe un colpo stupendo se non succedesse e volgesse in un altro epilogo, ci hai pensato?
bravissimo. sempre.
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MessaggioTitolo: Re: Un navigatore è per sempre   Un navigatore è per sempre Icon_minitime

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