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 La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)

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Margherita Bassi
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Margherita Bassi
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MessaggioTitolo: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime20/12/2008, 22:04


Oimè, ecco il tempo in cui le pietre argentee divengono grigie, e si sgretolano sotto le troppo ardite falangi dei nemici. Le gelide piogge invernali non esitano ad infilarsi tra gli anfratti e le fenditure, in questo Tempo, e la superficie allor lucida e liscia delle pietre è ora ricamata da muschi e piante parassite. Persino piccoli fiori osano trovare alloggio tra le crepe di queste care, adorate Rocce. Quel che vi si mostra innanzi non è che un cupo e tragico riflesso di quel che fu un tempo remoto. Voi vedete massi accatastati l’un l’altro senza troppa coerenza, come se un gigante annoiato si fosse dilettato a giocar con essi.
No, vi dico.
V’illudete.
V’era un tempo in cui...
Ma che lo dico a fare? Già vi vedo annoiati, Messeri, dalla mia trista storia, che parla di sofferenze ed emozioni umane realmente accadute, e di cui io, ultimo portavoce, me ne faccio menestrello ogni notte innanzi alla Luna. Già vi sento incerti a voler incontrare i leggendari eroi che sfilarono in parata al di sotto dell’arco che Trionfa, voi, signori, dediti invece a sfilar lenti cosce di tacchino, a sorseggiare un delizioso idromele, ad ubriacarvi della vostra stessa voce…
Ah, perdonate, madama, la mia irriverenza.
Ma io vi dico, mia generosa padrona di casa, ricordo un tempo in cui la lealtà e l’onore valevano più di un forziere d’oro. Io ricordo e vissi un tempo in cui le menzogne si lasciavano docilmente esiliare, in cui l’infedeltà si prostrava innanzi alla giustizia supplicando perdono, in cui l’immoralità soffocava al di sotto della pesante spada della Verità. Non che le difficoltà non prosperassero, come accade tutt’ora. Ma non si permetteva alla carne di mangiare altrui carne, l’onestà regnava sovrana dall’alto di quell’or diroccato ammasso di pietre, e le saggezze dei Signori del palazzo intarsiavano di luce tutto il regno.
Perché or solo i ruderi io vedo? Solo pietra su pietra, solo ferro su ferro, senza apparente senso o rimembranze alcune… Eppure, io che vissi, ricordo.

Immaginatevi, mio gentile Signore, proprietario di questo pregiato maniero, costruito a fianco di ciò che fu la fortezza di Nadan.
Una larga via lastricata di lisce pietre bianche, e voi, messere, a cavallo di un maestoso corvino bardato di rosso ed oro.
Non attendetevi di vederlo ora. Pazientate, ancora qualche attimo. Ecco, svoltate ora alla sinistra di quella piccola collinetta impertinente, che ruba la vista...
Ecco.
Ora.
La Fortezza di Nadan, proprio innanzi a voi, al termine del ritto selciato di pietre.
Appare a voi come un unico blocco di marmo bianco, brillante, scintillante al di sotto del sole. Un secondo astro.
Mio signore, guardate le torri! Sette magnifici draghi tesi allo spasmo puntando l’alto, le possenti zampe posteriori conficcate salde a terra, il muso feroce ed etereo sfidante l’azzurro cielo. E i bastioni! Avete mai visto, mio illustre messere, una roccia sì splendida alla vista e sì solida al tatto? Le mura abbracciano, stringono geometricamente le sette torri, ali aperte incurvate alte decine e decine di metri, un incanto al sol vedersi. Ma vi prego, avanzate sulla via principale. Comprendo il vostro stupore, io rimasi non ricordo quanto tempo immobile ad onorare col mio umile sguardo una simil gioia pel gli occhi. Vedete, vi ossequiano tutti come un principe, lungo la via, e vi cedono con cortesia il passaggio. Voi li ringraziate col capo, non ve ne andate sdegnoso com’io vedo accade… non fa nulla, dove eravamo? Ah… Ecco. Già siete giunto. L’Arco dei Trionfi, l’ingresso principale del bastione che volge ad est. Ammirate la sua magnificenza. Quattro colonne, quattro fenici ad ali spiegate a sorreggere qualcosa, cosa da qui non vedete, fatevi più prossimo. Con i miei occhi, mio signore, ho visto re stranieri chinare il capo innanzi a tale maestria d’arte, e passare intimoriti tra il possente colonnato, dopo aver alzato gli occhi e cercato la fine dell’arco. Ma voi, non temete, alzate lo sguardo. Dovete vedere e ammirare. Ecco, rendete acuto lo sguardo, lassù, ove l’ali delle fenici si piegano inarcate a sostener la volta dei Trionfi, e nel punto ove le nivee piume si sfiorano. Ammirate.
L’abbagliante Stella tagliata nel diamante. Quattordici punte sottili e perfette, ciascuna di esse lunga due volte il vostro braccio, mio signore. Ah, ma vedo incredulità sul vostro volto. Ebbene, non sono un ciarlatano. Quella magnificenza fu creata e posta tra le ali delle quattro fenici ben prima che io nascessi, ben prima che mia madre venisse al mondo, eppure appena la vidi provai il desiderio di conoscerne la leggendaria storia, e la scoprii… ma non divago.
Ah, se voi aveste potuto ammirarla. Pareva emanasse luce propria, e pure nel buio brillava, tanto che alcuni pensavano fosse stata immersa in magici riti. Tante e tante son le leggende ricamate su di essa, e non rimango a raccontarvele, o lascerete il banchetto a metà del mio racconto. Ma una cosa è certa. Ha vegliato a lungo ed indisturbata i bastioni di Nadan, senza che nessun nemico riuscisse a sfidarne la lucentezza. Ha protetto e vegliato come silente sentinella, assieme alle sette torri, e mai l’esercito è stato colto impreparato, o ha mostrato segni di debolezze.
Finchè la stella, una notte di tempesta, svanì nel nulla.
Le guardie responsabili della soveglianza alle porte affermarono agli infiniti interrogatori di non aver veduto nulla, e furono accusati di negligenze in fronte al tribunale dei Supremi.

E, miei nobili Signori, questo fu l’inizio della fine. Una fine che voi vivete, e dimenticate affogandovi la gola nel cibo e nei piaceri senza passione!

(a questo punto, il Poeta nefasto fu fatto uscire a forza, ma io lo inseguii per sapere il resto. Troppa era la mia curiosità. E la storia della stella di Nadan è custodita a doppia mandata nel mio cuore. Ma per voi, questo cuore io aprirò. Affinché ciò che non è più noto passi alla storia, e non venga mai più dimenticato.
)



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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime20/12/2008, 23:22

E' la prima volta che ti leggo. adesso stampo e poi leggo con calma la tua pagina. Tornerò a dirti cosa ne penso.
Per ora Ben arrivato/a Volo di Falco.
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 09:51

...leggendari eroi, una fortezza perduta nella Storia dei tempi ed una Stella, chiave del brano...

Briglie sciolte alla Fantasia.
E’ tanto che non sentivo l’eco della Bradley.
Piacere di averti letta, Marghy.
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Margherita Bassi
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 10:29

Grazie g&f, spero che la lettura ti abbia conciliato (il sonno?;o) scherzo, grazie del benvenuto!!

briglie sciolte alla fantasia, Musa. Ci hai azzeccato. E' così che mi piace scrivere!
Appena ho tempo provo a continuare questa storia, solo per vedere cosa ci salta fuori... era chiusa nel cassetto da tanto!! Piacere mio che tu abbia letto questo piccolo racconto!!

Marghy
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 12:26

IlVoloDelFalco

... chissà forse i poeti cercano sempre un altro dove...

sì, anche in un medioevo fantasmagorico più rilucente del buio della realtà che li circonda...

forse attingono allo stesso sogno e galoppano sugli stessi destrieri o draghi...

Mi piace il tuo proiettarti senso segno e scrittura in questo favoloso altrove e
chissà se siamo stati, in epoche diverse o parrelle, affacciati allo stesso verone...

Io per esempio ho visto molti tornei cavallereschi...
come questo:

IL TORNEO

Una girandola di stelle e spade,
Urla, pelle di ferro;
Una baraonda di banderuole
Ecco la giostra carnale!

Un velo di vergine scende, onda
D'avvio: per un furore;
Un giavellotto che fende e sibila,
Si schianta e si spezza;
Spalti di silenzio e clamore:
Una gara di afrori!

Sangue che spruzzi nemesi, scivoli
Nell'arena dei duelli
E vomiti tumulti timori di dio
Per quest'ordalia:
Giovinezza, oro, idea di cavalleria:
Cuore rosso di torneo!

Appendi il tuo pallore di morte
Sulla lancia di grazia;
Inchinati alla gloria; il domine,
La dama: "onore a te!"
"Benedetto sia l'ora, mia madonna,
Giostra inizio e fine!"


... Chissà se il campione alla fine ha elevato la sua lancia a te, e sulla cui punta, (ti vedo) leggiadra hai legato il tuo velo...

ma sono sicuro che lo racconterai in una delle altre puntate...
che attendo con ansia...


con stima e empatia
Net
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 13:21

Dice bene Musa... sono tornata nelle atmosfere delle nebbie di Avalon Smile
Bella la fantasia, bella tu che la fai volare in alto
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 13:51

(a questo punto, il Poeta nefasto fu fatto uscire a forza, ma io lo inseguii per sapere il resto. Troppa era la mia curiosità. E la storia della stella di Nadan è custodita a doppia mandata nel mio cuore. Ma per voi, questo cuore io aprirò. Affinché ciò che non è più noto passi alla storia, e non venga mai più dimenticato.[/font])

Sono qui, incantata, ad attendere le rivelazioni del tuo cuore.
Mari
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 14:00

Le nebbie di Avalon sono già state richiamate, e non a caso. Bella l'atmosfera e bello il linguaggio, ottima la fantasia. Aspetto le prossime puntate di quella che si prospetta essere una saga molto interessante
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 15:37

Ahhh ahahaha bello il casino in cui mi sono messa, e bella la sfida ^^
Hmmm hemmm continuiamo, proviamo?? Ora penso al seguito, intanto grazie a tutti di cuore, è bellissimo ricevere questi feedback dopo aver scritto qualcosa!!!

Grazie a tutti voi. L'atmosfera di questo blog è una festa!!

P.s. non ho letto la saga di Avalon, la consigliate voi che l'avete letta? Sono una divoratrice di libri, soprattutto fantasy.

Chissà, Net, e forse tu sei tra quegli eroi che hanno meritato un posto tra i bassorilievi dorati della sala dei Destini, dopo aver combattuto e vinto nella guerra dei Settanta Fuochi (Settanta Fuochi? Che ci tiro fuori ora?? Va bene me la sto cercando, lo ammetto). Hmmm... Netjial? Nethlander? Oppure un nome più orientale come Nheterseti Jial Niang? Vediamo, vediamo... la mia mente curiosa sta già lavorando ^^

Marghy
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime21/12/2008, 16:31

IlVoloDelFalco ha scritto:


P.s. non ho letto la saga di Avalon, la consigliate voi che l'avete letta? Sono una divoratrice di libri, soprattutto fantasy.



Marghy
Già, ti sei messa in un bell'impiccio, hai creato aspettativa e ora... vola falchetta, vola e portaci altre avventure! Smile
Quanto alle nebbie di Avalon, io ho letto pochissima fantasy, non è il mio genere preferito, ma quel libro mi ha davvero intrigato, secondo me è molto valido.
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime22/12/2008, 13:55

2.

Allora ero una ragazzina, piena di spirito d’avventura e potente di una fantasia prodigiosa. Come tutti i bambini. Passavo i miei giorni architettando piani per sfuggire al mio tutore, e avere un po’ di tempo per me. Riuscivo a passare attraverso i cunicoli e le fessure dei montacarichi o delle prese d’aria del palazzo. Ed ogni piccola nuova scoperta mi infiammava di eccitazione.
Il tutore aveva il compito di insegnarmi a leggere, scrivere e contare, ma in realtà io ero già andata molto oltre. Ero riuscita a trovare un passaggio dietro un arazzo polveroso, che portava dritto dritto nella Biblioteca Privata del re in persona. E che libri, c’erano in quel luogo! Diari di guerra, libri di studio sui movimenti celesti, cartine, mappe, cronache… sfamavano la mia sete di curiosità.
Capite bene, io ero la figlia della sorella del re. E quindi vivevo a Palazzo. Ma i grandi non avevano tempo per tenermi dietro, e mia madre la vedevo molto di rado. Era una donna bellissima, una gran dama. Quando vedevo mia madre era una festa, un grande evento. Dato che faceva l’ambasciatrice del re, era a palazzo molto raramente.
Invece il re mi faceva paura. A volte voleva vedermi, mi interrogava su alcune lezioni del tutore, mi invitava a cerimonie o banchetti, e parlava del mio futuro. Era un uomo alto e molto affascinante. Avevo paura dei suoi occhi, in particolare. Come se calcolasse ogni cosa da dire o da fare, come se in realtà il suo cuore fosse la mente.
Ma per il resto, il più delle volte passavo inosservata. Ero una bambina, ed i bambini non erano adulti.
Quel giorno, il giorno in cui conobbi il cantastorie, ero stata invitata ad una di quelle noiosissime feste. Era il matrimonio di un figlio del re, quindi non potevo mancare. Il problema era che i matrimoni duravano dall’alba al tramonto. Ed io ero una bambina, e per di più irrequieta.
Era già la quarta volta che rischiavo di morire di noia. Inventavo mentalmente modi atroci per cercare di cambiare queste orribili etichette, come avvelenare gli ospiti per poi autoproclamarmi regina, oppure un piano complicato che includeva una rivoluzione popolare, un attacco di draghi Incendiari (perchè li avrei trovati in uno dei miei viaggi, avevo già calcolato dove avrebbero dovuto essere) e, naturalmente, alla fine la mia incoronazione.
Ma in realtà questo mio modo di sfuggire alla realtà mi metteva solo al centro dell’attenzione, perchè una bambina che sorride o che mangia non si nota, mentre una bambina con gli occhi spalancati, la fronte aggrottata e le labbra pronuncianti parole silenziose, si nota. In quel momento stavo mentalmente condannando all’esilio il figlio del re, quando mi chiamarono per nome e dovetti di malavoglia abbandonare i miei progetti.
- Jiala, perchè non vai a prendere la tua cetra e non ci canti qualcosa? Il cantastorie è in ritardo! Oh, ma lo farò frustare. Dai, cara, che hai una voce così dolce!-
Io scivolai in basso nella sedia, sempre più in basso, come fanno i bambini per cercare di non farsi notare. Ci mancava solo questa! Il re voleva esibirmi come un suo gioiello, davanti a nobili stranieri! Ma poi fui salvata, perchè il cantastorie entrò proprio in quel momento e io fui dimenticata.
Le prime due storie erano abbastanza noiose, e io non prestai molta attenzione. Narravano di dame e cavalieri, amori, passioni, insomma le storie che si vorrebbero ascoltare mentre si mangia e si chiacchiera. Ma poi il cantastorie, un uomo con una corta barba bianca e due occhi verdi e tristi, iniziò a raccontare la storia di Nadan. Ed io ero con le orecchie spalancate. Solo una volta avevo trovato, in uno dei miei viaggi nella Biblioteca Privata, una piccolissima citazione della storia di Nadan. Perchè, avevo scoperto, questo palazzo era l’unico pezzo rimasto della fortezza di Nadan. Tutto il resto era stato distrutto. Ma da chi? E per quale motivo? La mia fantasia già tentava di costruire storie impossibili per rispondere a queste domande. Solo una volta ne avevo accennato al tutore, ma lui si era arrabbiato talmente tanto che io ci avevo rinunciato. Ed ora, davanti a me c’era un uomo che stava raccontando di com’era questo luogo cinquanta, forse ottant’anni fa! Perchè si era persa la memoria? Che cos’era successo? Sorrisi nel vedere come il cantastorie era cambiato, narrando questa storia. Aveva pure il coraggio di prendere in giro il re! Forse era proprio qui per questo, pensai, orgogliosa di ciò che stava facendo. Forse era qui per far sapere che c’era ancora qualcuno che ricordava, ed aveva il coraggio di dirlo.
Poi, con mio grandissimo dispiacere, vidi che lo portavano fuori a forza. No! Come potevano farlo? Volevano farlo tacere?
Scivolai sotto al tavolo, cogliendo il momento in cui tutti erano imbarazzati per ciò che il cantastorie aveva detto, ed uscii dal salone. Seguii a distanza le due guardie che stavano portando via il cantastorie, e vidi che lo portavano nel cortile interno dove addestravano i cavalli del re. Cosa gli volevano fare?
Un soldato lo mise in ginocchio, ed un altro tirò fuori la spada.
-NO!- Gridai, con tutta la forza che avevo nei polmoni. Senza pensarci, aprofittando della sorpresa dei soldati, mi avvicinai al vecchio. Ma lui era già in piedi, e nei suoi occhi brillava una luce inquietante. Come se si fosse attizzato un fuoco perso da anni. Torse il braccio del primo soldato per bloccargli la spada, e con un solo movimento dell’altra mano gli spezzò l’osso del collo. Poi si slanciò verso l’altro soldato tappandogli la bocca, e gli infilò il suo stesso coltello nel cuore.
Poi si alzò e mi guardò. – Tu sei la nipote del re. – Io, ancora a bocca spalancata, annuii. Lui sorrise. – Vieni, questo non è più posto per noi piccola, dobbiamo andare. –
Non feci in tempo a parlare che lui mi prese per mano (una stretta delicata, ma decisa) e mi portò fuori. Sembrava che conoscesse quel castello meglio di me. Sbucammo all’aperto attraverso un passaggio interrato che io non conoscevo.
Mentre camminavo, pensavo alla mia situazione. Ero con un uomo che non conoscevo e che aveva appena ucciso due soldati, e io lo avevo aiutato. E l’avevo anche seguito. Stavo scappando.
Eppure, mi sentivo al sicuro, con la mia piccola mano nella sua, forte e protettiva. Era una sensazione davvero strana.
Il passaggio aveva condotto alla periferia del villaggio che abbracciava il palazzo. Il vecchio mi aiutò a salire la ripida scala, e con mio grande sollievo respirai aria pura. Il cielo era chiarissimo, e riconobbi a colpo sicuro parecchie costellazioni. La mia preferita era quella della Fenice.
Lui mi prese di nuovo per mano, senza dire niente, e camminando per parecchi minuti mi portò davanti ad una casa. Era di legno e fango, come ogni casetta di quel quartiere. Lui bussò con un gesto deciso. Gli aprì un uomo con uno sguardo feroce, ed una barba nera. Riconobbe subito il vecchio, ma quando vide me rimase sorpreso. – Poi ti spiego, Gorba. Ora fammi entrare, ed in fretta. –
Io mi ritrovai in una stanza piccola, al centro un tavolo delicatamente decorato e qualche sgabello traballante.
Il vecchio aveva messo una mano sulla spalla dell’uomo che aveva chiamato Gorba. – Devi radunare gli altri, e subito. Non c’è più tempo da perdere. –
L’uomo esitò solamente un attimo, poi corse fuori senza dire una parola. Io guardai il vecchio, alla luce della lampada. Ero stanca, terribilmente eccitata e avevo paura. – Cosa sta succedendo? Perchè mi hai portato qui? Gli altri chi sono? Ma hai ammazzato davvero quei soldati? Ma..- Il mio tono, senza che io me ne accorgessi, si era alzato sempre di più. Il vecchio mise la sua mano sulla mia spalla, e mi disse di fare silenzio. Mi fece sedere, mi scaldò del latte di capra sul braciere che tremolava, e poi parlò. – Ti sei messa in una situazione pericolosa bambina. Perchè mi hai seguito? Per rispondere alle tue domande, ti ho dovuto portare via, altrimenti ti avrebbero accusato di avermi aiutato a fuggire. Sei una bambina, non lo avrei permesso. –
Io esitai. Poi fissai gli occhi verdi di quell’uomo, che alla luce del braciere sembravano rossi. Non era uno sguardo cattivo. Era… come un libro importantissimo e sgualcito, pieno zeppo di fogli ed informazioni, ma logorato, stanco. – Ti ho seguito perchè… mi ha incuriosito la tua storia. Avevo sentito parlare solo una volta della fortezza di Nadan, e nessuno mi aveva detto di più, così quando ho sentito la tua storia…- Le parole mi morirono in gola. Forse era l’occhiata dell’uomo. Mi sentivo come se ora la mia vita dipendesse da lui. – Volevi finire di sentire la mia storia? – Lo disse con una forte sorpresa. Per un momento il suo viso fu illuminato da qualcosa, un’idea, un presentimento, un lampo di comprensione. Io non ebbi il coraggio di chiederglielo. – D’accordo, te lo racconterò, dato che ti sei lanciata in questo burrone per una storia mi sembra giusto almeno accontentarti. Ma dovrai aspettare. Non possiamo più restare qui. Ho appena ammazzato due soldati, e appena tuo zio lo saprà non farà più uscire nessuno dal villaggio. Ora ti conviene dormire, Gorba ci metterà almeno un’ora a radunare tutti. Ti sveglierò io quando sarà ora. –
Mi mostrò una rientranza nella casa, nascosta da una tenda. Lì c’era un giaciglio fatto di pelli di animali. Io ero riluttante a dormire, ero così piena di domande! Ma dopo essere affondata nella morbidezza delle pellicce, mi addormentai subito
.


Ultima modifica di IlVoloDelFalco il 22/12/2008, 14:04 - modificato 1 volta.
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Marghy, un consiglio.
Lascia qui il seguito ma fai un nuovo post con solo questa seconda puntata e linka la prima puntata, in alto del nuovo post.

A dopo (lascio segnalibro come g&F)


Ultima modifica di Daniela Micheli il 22/12/2008, 14:02 - modificato 1 volta.
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mariovaldo ha scritto:
IlVoloDelFalco ha scritto:


P.s. non ho letto la saga di Avalon, la consigliate voi che l'avete letta? Sono una divoratrice di libri, soprattutto fantasy.



Marghy
Già, ti sei messa in un bell'impiccio, hai creato aspettativa e ora... vola falchetta, vola e portaci altre avventure! Smile
Quanto alle nebbie di Avalon, io ho letto pochissima fantasy, non è il mio genere preferito, ma quel libro mi ha davvero intrigato, secondo me è molto valido.

A me le nebbie di Avalon ha fatto invece scoprire una serie di narrativa che al tempo mi piacque moltissimo e che avevo dimenticata. Grazie a Marghy, ora, posso tornare ad immergermi in quelle atmosfere fantastiche...
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Ottima idea Razz
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La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) 556327

però lasciala anche qui

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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime22/12/2008, 14:12

Ma dato che sarà una cosa lunga... ogni volta inserisco il link dei capitoli precedenti? Che mi consigli?
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime22/12/2008, 14:43

che ogni volta linki le puntate precedenti
poi provvedo ad aprirti nel forum di appoggio la tua sezione

www.lepenne.org

ove te li vado ad inserire in ordine...

ciao, piccola, avanti coi carri che sono luccicosi i tuoi...
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sogliaoscura
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sogliaoscura


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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (Prologo) Icon_minitime23/12/2008, 20:53

Una bella prosa per una narrazione infrequente qui.
Per un attimo, mi hai trasportato indietro, come nel corso di una sessione di Regressione.
Adesso leggo la continuazione...
Very Happy
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