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 La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)

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Margherita Bassi
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Margherita Bassi


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MessaggioTitolo: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime22/12/2008, 14:10

(Prologo al link)

http://www.inpuntadipenna.org/in-punta-di-prosa-f1/la-stella-o-come-il-regno-di-nadan-cadde-nelle-braccia-dei-suoi-nemici-t4986.htm

2.

Allora ero una ragazzina, piena di spirito d’avventura e potente di una fantasia prodigiosa. Come tutti i bambini. Passavo i miei giorni architettando piani per sfuggire al mio tutore, e avere un po’ di tempo per me. Riuscivo a passare attraverso i cunicoli e le fessure dei montacarichi o delle prese d’aria del palazzo. Ed ogni piccola nuova scoperta mi infiammava di eccitazione.
Il tutore aveva il compito di insegnarmi a leggere, scrivere e contare, ma in realtà io ero già andata molto oltre. Ero riuscita a trovare un passaggio dietro un arazzo polveroso, che portava dritto dritto nella Biblioteca Privata del re in persona. E che libri, c’erano in quel luogo! Diari di guerra, libri di studio sui movimenti celesti, cartine, mappe, cronache… sfamavano la mia sete di curiosità.
Capite bene, io ero la figlia della sorella del re. E quindi vivevo a Palazzo. Ma i grandi non avevano tempo per tenermi dietro, e mia madre la vedevo molto di rado. Era una donna bellissima, una gran dama. Quando vedevo mia madre era una festa, un grande evento. Dato che faceva l’ambasciatrice del re, era a palazzo molto raramente.
Invece il re mi faceva paura. A volte voleva vedermi, mi interrogava su alcune lezioni del tutore, mi invitava a cerimonie o banchetti, e parlava del mio futuro. Era un uomo alto e molto affascinante. Avevo paura dei suoi occhi, in particolare. Come se calcolasse ogni cosa da dire o da fare, come se in realtà il suo cuore fosse la mente.
Ma per il resto, il più delle volte passavo inosservata. Ero una bambina, ed i bambini non erano adulti.
Quel giorno, il giorno in cui conobbi il cantastorie, ero stata invitata ad una di quelle noiosissime feste. Era il matrimonio di un figlio del re, quindi non potevo mancare. Il problema era che i matrimoni duravano dall’alba al tramonto. Ed io ero una bambina, e per di più irrequieta.
Era già la quarta volta che rischiavo di morire di noia. Inventavo mentalmente modi atroci per cercare di cambiare queste orribili etichette, come avvelenare gli ospiti per poi autoproclamarmi regina, oppure un piano complicato che includeva una rivoluzione popolare, un attacco di draghi Incendiari (perchè li avrei trovati in uno dei miei viaggi, avevo già calcolato dove avrebbero dovuto essere) e, naturalmente, alla fine la mia incoronazione.
Ma in realtà questo mio modo di sfuggire alla realtà mi metteva solo al centro dell’attenzione, perchè una bambina che sorride o che mangia non si nota, mentre una bambina con gli occhi spalancati, la fronte aggrottata e le labbra pronuncianti parole silenziose, si nota. In quel momento stavo mentalmente condannando all’esilio il figlio del re, quando mi chiamarono per nome e dovetti di malavoglia abbandonare i miei progetti.
- Jiala, perchè non vai a prendere la tua cetra e non ci canti qualcosa? Il cantastorie è in ritardo! Oh, ma lo farò frustare. Dai, cara, che hai una voce così dolce!-
Io scivolai in basso nella sedia, sempre più in basso, come fanno i bambini per cercare di non farsi notare. Ci mancava solo questa! Il re voleva esibirmi come un suo gioiello, davanti a nobili stranieri! Ma poi fui salvata, perchè il cantastorie entrò proprio in quel momento e io fui dimenticata.
Le prime due storie erano abbastanza noiose, e io non prestai molta attenzione. Narravano di dame e cavalieri, amori, passioni, insomma le storie che si vorrebbero ascoltare mentre si mangia e si chiacchiera. Ma poi il cantastorie, un uomo con una corta barba bianca e due occhi verdi e tristi, iniziò a raccontare la storia di Nadan. Ed io ero con le orecchie spalancate. Solo una volta avevo trovato, in uno dei miei viaggi nella Biblioteca Privata, una piccolissima citazione della storia di Nadan. Perchè, avevo scoperto, questo palazzo era l’unico pezzo rimasto della fortezza di Nadan. Tutto il resto era stato distrutto. Ma da chi? E per quale motivo? La mia fantasia già tentava di costruire storie impossibili per rispondere a queste domande. Solo una volta ne avevo accennato al tutore, ma lui si era arrabbiato talmente tanto che io ci avevo rinunciato. Ed ora, davanti a me c’era un uomo che stava raccontando di com’era questo luogo cinquanta, forse ottant’anni fa! Perchè si era persa la memoria? Che cos’era successo? Sorrisi nel vedere come il cantastorie era cambiato, narrando questa storia. Aveva pure il coraggio di prendere in giro il re! Forse era proprio qui per questo, pensai, orgogliosa di ciò che stava facendo. Forse era qui per far sapere che c’era ancora qualcuno che ricordava, ed aveva il coraggio di dirlo.
Poi, con mio grandissimo dispiacere, vidi che lo portavano fuori a forza. No! Come potevano farlo? Volevano farlo tacere?
Scivolai sotto al tavolo, cogliendo il momento in cui tutti erano imbarazzati per ciò che il cantastorie aveva detto, ed uscii dal salone. Seguii a distanza le due guardie che stavano portando via il cantastorie, e vidi che lo portavano nel cortile interno dove addestravano i cavalli del re. Cosa gli volevano fare?
Un soldato lo mise in ginocchio, ed un altro tirò fuori la spada.
-NO!- Gridai, con tutta la forza che avevo nei polmoni. Senza pensarci, aprofittando della sorpresa dei soldati, mi avvicinai al vecchio. Ma lui era già in piedi, e nei suoi occhi brillava una luce inquietante. Come se si fosse attizzato un fuoco perso da anni. Torse il braccio del primo soldato per bloccargli la spada, e con un solo movimento dell’altra mano gli spezzò l’osso del collo. Poi si slanciò verso l’altro soldato tappandogli la bocca, e gli infilò il suo stesso coltello nel cuore.
Poi si alzò e mi guardò. – Tu sei la nipote del re. – Io, ancora a bocca spalancata, annuii. Lui sorrise. – Vieni, questo non è più posto per noi piccola, dobbiamo andare. –
Non feci in tempo a parlare che lui mi prese per mano (una stretta delicata, ma decisa) e mi portò fuori. Sembrava che conoscesse quel castello meglio di me. Sbucammo all’aperto attraverso un passaggio interrato che io non conoscevo.
Mentre camminavo, pensavo alla mia situazione. Ero con un uomo che non conoscevo e che aveva appena ucciso due soldati, e io lo avevo aiutato. E l’avevo anche seguito. Stavo scappando.
Eppure, mi sentivo al sicuro, con la mia piccola mano nella sua, forte e protettiva. Era una sensazione davvero strana.
Il passaggio aveva condotto alla periferia del villaggio che abbracciava il palazzo. Il vecchio mi aiutò a salire la ripida scala, e con mio grande sollievo respirai aria pura. Il cielo era chiarissimo, e riconobbi a colpo sicuro parecchie costellazioni. La mia preferita era quella della Fenice.
Lui mi prese di nuovo per mano, senza dire niente, e camminando per parecchi minuti mi portò davanti ad una casa. Era di legno e fango, come ogni casetta di quel quartiere. Lui bussò con un gesto deciso. Gli aprì un uomo con uno sguardo feroce, ed una barba nera. Riconobbe subito il vecchio, ma quando vide me rimase sorpreso. – Poi ti spiego, Gorba. Ora fammi entrare, ed in fretta. –
Io mi ritrovai in una stanza piccola, al centro un tavolo delicatamente decorato e qualche sgabello traballante.
Il vecchio aveva messo una mano sulla spalla dell’uomo che aveva chiamato Gorba. – Devi radunare gli altri, e subito. Non c’è più tempo da perdere. –
L’uomo esitò solamente un attimo, poi corse fuori senza dire una parola. Io guardai il vecchio, alla luce della lampada. Ero stanca, terribilmente eccitata e avevo paura. – Cosa sta succedendo? Perchè mi hai portato qui? Gli altri chi sono? Ma hai ammazzato davvero quei soldati? Ma..- Il mio tono, senza che io me ne accorgessi, si era alzato sempre di più. Il vecchio mise la sua mano sulla mia spalla, e mi disse di fare silenzio. Mi fece sedere, mi scaldò del latte di capra sul braciere che tremolava, e poi parlò. – Ti sei messa in una situazione pericolosa bambina. Perchè mi hai seguito? Per rispondere alle tue domande, ti ho dovuto portare via, altrimenti ti avrebbero accusato di avermi aiutato a fuggire. Sei una bambina, non lo avrei permesso. –
Io esitai. Poi fissai gli occhi verdi di quell’uomo, che alla luce del braciere sembravano rossi. Non era uno sguardo cattivo. Era… come un libro importantissimo e sgualcito, pieno zeppo di fogli ed informazioni, ma logorato, stanco. – Ti ho seguito perchè… mi ha incuriosito la tua storia. Avevo sentito parlare solo una volta della fortezza di Nadan, e nessuno mi aveva detto di più, così quando ho sentito la tua storia…- Le parole mi morirono in gola. Forse era l’occhiata dell’uomo. Mi sentivo come se ora la mia vita dipendesse da lui. – Volevi finire di sentire la mia storia? – Lo disse con una forte sorpresa. Per un momento il suo viso fu illuminato da qualcosa, un’idea, un presentimento, un lampo di comprensione. Io non ebbi il coraggio di chiederglielo. – D’accordo, te lo racconterò, dato che ti sei lanciata in questo burrone per una storia mi sembra giusto almeno accontentarti. Ma dovrai aspettare. Non possiamo più restare qui. Ho appena ammazzato due soldati, e appena tuo zio lo saprà non farà più uscire nessuno dal villaggio. Ora ti conviene dormire, Gorba ci metterà almeno un’ora a radunare tutti. Ti sveglierò io quando sarà ora. –
Mi mostrò una rientranza nella casa, nascosta da una tenda. Lì c’era un giaciglio fatto di pelli di animali. Io ero riluttante a dormire, ero così piena di domande! Ma dopo essere affondata nella morbidezza delle pellicce, mi addormentai subito.

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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime22/12/2008, 19:11

Si continua a leggere con interesse, questa storia. La fantasia non ti fa difetto e la scrittura la asseconda bene. Dato che sono un vecchio orso brontolone, come si deduce pure dal mio avatar (questo è la versine natalizia), mi permetto di dire che c'è qualche ripetizione e qualche altra cosuccia che non mi suona alla perfezione... ma sono piccolezze di fronte al prorompere della vena narrativa.
Apetto il seguito.
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime22/12/2008, 21:23

Grazie! C'è da dire che l'ho scritto velocemente e l'ho riletto solo una volta ^^ Solo per la passione di scrivere, scrivere... quella di rileggere, la lascio a chi deve pubblicare Razz:P

Mi fa piacere che tu commenti anche gli errori, in fondo ci sono sempre e tenerli nascosti non serve a nessuno!!

Bello il tuo orso natalizio Razz

Marghy
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime23/12/2008, 20:57

Curioso... Lo stile sembra cambiato, quasi fosse un evento a quattro mani (Nessun timore , però, non ci sono evidenti segni di schizofrenia).
L'influenza dei classici è evidente, ma il risultato è davvero gradevole.
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime23/12/2008, 21:37

Lo stile sembra cambiato, quasi fosse un evento a quattro mani

Si, è cambiato... forse perchè la prima parte è stata scritta due anni fa (ero al mare, una grande e calda giornata, e un pò di malinconia) ed ovviamente ora son cambiata. Un mucchio di eventi, e l'influenza dello stile dell'autore che sto leggendo (Pullman). Poi il mio stile va dove vuole, molto spesso (multipla personalità??), e di questo me ne accorgo anche io Razz Per scrivere un "romanzo" (parola mooolto grossa) che sto scrivendo, ogni volta devo rileggermi tutto o almeno un pezzo per rientrare nella parte, oppure lo stile tende a prendere le vibrazioni dell'umore Razz
Comunque non temere, non cedo la mia penna a nessun altro ^^ e la tua... curiosità è fondatissima!! Grazie del tuo commento.

Marghy
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime3/1/2009, 16:34

La tua fantasia, come già ti scrissi nella prima puntata, è fervida.
Cara Marghy, vieni a dare un'occhiata nel forum Laboratori di scrittura, proposta per il primo round del 2009: sono certa che potresti partecipare senza alcun timore...
Poi, per i dettagli sul come partecipare (la famosa PDG sulla quale ti interrogavi) te lo spiego privatamente.
Ciao, cucciola
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime3/1/2009, 21:02

Va bene, aspetto un messaggio privato allora ^^
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MessaggioTitolo: Re: La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2)   La Stella, o come il Regno di Nadan cadde nelle braccia dei suoi nemici (2) Icon_minitime4/1/2009, 05:01

Concordo con Mariovaldo.

Benvenuta.

_______gin
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