Sono molto più vicino a questo vecchio operaio, anonimo ed oscuro, che sta ora arrancando su di me curvo sotto il peso di una vita grama e dolorosa.
Non gli verrà dedicata una strada, sia pure breve, sia pure periferica… Eppure nessun augusto imperatore nell’apoteosi del proprio splendore ha mai posseduto la sua struggente umanità, la sua schietta indole, così semplice, pura, irripetibile.
Se potessi, correrei ad abbracciarlo. Invece posso solo guardarlo ammirato e commosso mentre stanco s’inerpica con i suoi piccoli passi strascicati e lentamente s’allontana scomparendo poi inghiottito dalla folla.
Buona sera PDG di ieri, scusa il ritardo esagerato.
Questa la parte più bella e che riscatta qualche ridondanza nel testo iniziale. La associo alla poetica de 'a livella, del grande De curtis, in arte Totò. Simpatica l'idea, che senz'altro svilupperai meglio quando Admin ti restituirà il brano.
Piaciuta.
Piero.