LA NUDA PROPRIETA' - GIBBI' GIUSEPPE BUSCEMI

Ci sono.

Mi piace che torni su Savina, Turi. Io ne sono attratta. Per me è il fulcro del racconto.
A costo di tradire un po' i personaggi, giacché spiegarli e già un tradimento, ti dico che Savina non ha per me note esclusivamente negative (o meglio ha qualità che non saprei definire né positive né negative). Si è detto che è un'opportunista e io non ho contestato, perché le parole possono assumere significati diversi a seconda di chi le pronuncia e del contesto. Ho capito cosa si intende con opportunista e lo accetto. E' uno dei risvolti.
Il gioco fra Savina e il professore è a suo modo leale. Nella particolarità di quel gioco, accettate da entrambi, ci sono delle "regole" che risultano parte del gusto stravagante dei due. Se non sono amanti, sono complici.

La penna del giorno ha scritto:

Mi piace che torni su Savina, Turi. Io ne sono attratta. Per me è il fulcro del racconto.
A costo di tradire un po' i personaggi, giacché spiegarli e già un tradimento, ti dico che Savina non ha per me note esclusivamente negative (o meglio ha qualità che non saprei definire né positive né negative). Si è detto che è un'opportunista e io non ho contestato, perché le parole possono assumere significati diversi a seconda di chi le pronuncia e del contesto. Ho capito cosa si intende con opportunista e lo accetto. E' uno dei risvolti.
Il gioco fra Savina e il professore è a suo modo leale. Nella particolarità di quel gioco, accettate da entrambi, ci sono delle "regole" che risultano parte del gusto stravagante dei due. Se non sono amanti, sono complici.

mmm...sarebbe a dire nè carne nè pesce e da qui il riferimento allo specchio. Perciò abbiamo un professore colto con qualche vizietto e una serva plagiata dal suo datore di lavoro.
Sarebbe interessante conoscere l'età di Savina. Ma si violentebbe il personaggio. Buona questa pdg... un ottimo corner.

Riferendomi a quanto aggiunto da Mario e da Monica (Savina non negativa in assoluto, detto in pillole), sì, lo credo anch'io e forse il finale (oltre che qualche scambio intermedio) lo riafferma.
Risulta difficile anche a me collocare eticamente i personaggi, e questo è ciò che più mi ha attratto. Come un sistema parallelo e altro che tuttavia si aggancia a quello comune.

Insinuante, ecco. Languidamente, eroticamente insinuante. Come il legame che spesso si instaura, pur se non voluto, tra un professore qualsiasi e una governante qualsiasi. Cosa lega Savina al suo Professore se non un reciproco plagio mentale? A Savina piace il gioco erotico con il Professore e a lui piace giocare. A lui piace talmente che fa sì che non vuole nipoti o rompi di alcun tipo a disturbarli. Non fa parte del patto che c'è tra di loro il lasciargli le mutandine ma il suo "abbandonarsi" è ciò che anche lei desidera.
PDG, mi lascia una grandissima amarezza questa tua.
Non c'è collocazione temporale ma non mi riesce di vedere questa tua a un tempo moderno, nella mia testa la vedo ambientata ai primi del secolo ma la potrei trasportare avanti, ai giorni nostri, e spostare il gioco non in un vis to vis ma in altro tipo di dialogo, un altro tipo di plagio, forse non reciproco (qui io lo leggo solo e unicamente come un dare per avere e viceversa).
Insomma, PDG, mi ha colpito e non solamente per come hai sviluppato il tutto, per come la frase obbligata sia stata usata non come preludio a un omicidio ma a un altro tipo di uccisione.
Mi è piaciuto di come passioni, insane o sane, possano portare a gesti estremi.
Ma ho freddo, adesso.

Vado a leggere i commenti

Monica, lo specchio era riferito al linguaggio di Savina: mediato/guidato dal prof., quindi rimbalzato, in qualche modo. Lei offre ciò che le si chiede, è quello il gioco, però fa proprio quel linguaggio, anche. E' come se avesse una sorta di inclinazione a esso.

Daniela Micheli ha scritto:

Insinuante, ecco. Languidamente, eroticamente insinuante. Come il legame che spesso si instaura, pur se non voluto, tra un professore qualsiasi e una governante qualsiasi. Cosa lega Savina al suo Professore se non un reciproco plagio mentale? A Savina piace il gioco erotico con il Professore e a lui piace giocare. A lui piace talmente che fa sì che non vuole nipoti o rompi di alcun tipo a disturbarli. Non fa parte del patto che c'è tra di loro il lasciargli le mutandine ma il suo "abbandonarsi" è ciò che anche lei desidera.
PDG, mi lascia una grandissima amarezza questa tua.
Non c'è collocazione temporale ma non mi riesce di vedere questa tua a un tempo moderno, nella mia testa la vedo ambientata ai primi del secolo ma la potrei trasportare avanti, ai giorni nostri, e spostare il gioco non in un vis to vis ma in altro tipo di dialogo, un altro tipo di plagio, forse non reciproco (qui io lo leggo solo e unicamente come un dare per avere e viceversa).
Insomma, PDG, mi ha colpito e non solamente per come hai sviluppato il tutto, per come la frase obbligata sia stata usata non come preludio a un omicidio ma a un altro tipo di uccisione.
Mi è piaciuto di come passioni, insane o sane, possano portare a gesti estremi.
Ma ho freddo, adesso.

Be', sì, lo capisco. E' un effetto. E' un brano molto mediato e mi fa piacere averlo reso con il discorso diretto che normalmente ha indole antipolare.
Ti ringrazio.

La penna del giorno ha scritto:

Monica, lo specchio era riferito al linguaggio di Savina: mediato/guidato dal prof., quindi rimbalzato, in qualche modo. Lei offre ciò che le si chiede, è quello il gioco, però fa proprio quel linguaggio, anche. E' come se avesse una sorta di inclinazione a esso.

sì...quello...ho stringato troppo nel mio. L'hai reso nel dialogo.

ps. sono in ferie, dovrei pulire la casa ma è più divertente vessare la PDG. Sì sì

Io dovrei fare il registro e non ho voglia, è più bello vedere la penna hai ragione monica

Emma Bricola ha scritto:

Io dovrei fare il registro e non ho voglia, è più bello vedere la penna hai ragione monica

la vogliamo vedere ballare anche ...e poi io ci rinuncio a pulire. Ho un poltergeist in casa, ecco. non è colpa mia

Spogliamoci. Spogliamoci della morale comunemente intesa, e dell'amoralità. Esiste qualcos'altro che guida il vivere, ben prima di Cristo. E, si può far finta di essere in disaccordo, questo qualcosa è duplice ed è sempre lo stesso per tutti: la passione e la ragione. Lasciamo perdere la ragione, ché non ai sensi s'accorda. Prendiamo la passione, che guida gli attaccamenti e i possessi, dal più casto al più sensuale, in infinite gradazioni, quindi anche il sesso. Lo sappiamo tutti che se si fa sesso con qualcuno di cui si era presi, e poi non lo si è più, si coglie appieno la necessità di una passione che lo accompagni. Non è morale: è legge di natura. A Savina non dò connotazioni negative o positive, così come non ne dò al professore: essi si discostano semplicemente da questa legge. Troppo pre-ordinato quello che fanno in coppia, troppo avulso da una naturale (in questi casi) sfrenatezza, troppo gelo, appunto, là dove dovrebbe ardere fuoco. (E qualche piccola eccezione del professore non fa che confermare la regola del controllo da lui adottata e da Savina compartecipata). Quando la freddezza si congiunge all'eros, nasce più la pornomania che l'estasi. E ancora, ribadisco, non dò giudizio morale. Ma opero dei distinguo, che la PdG comunque ha, credo, già dimostrato di percepire.

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France

Dedicato a Emma e Monica