UN UOMO NEL MIO LETTO (FANTASCIENZA)
Mi svegliarono piedi che si stropicciavano ai miei, feci un balzo improvviso “Ma chi è?” pensai, mi guardai intorno e non riconobbi nulla, nella penombra intravidi me stessa riflessa in uno specchio. Quella ero io. Almeno avrei dovuto esserlo.
Non ricordavo chi fossi, avevo perso memoria e traccia di me. “Forse questa è la mia casa, questo il mio letto, magari questo il mio uomo”.
Mi guardai i piedi niente, non li riconobbi, neanche le mani, il vuoto. Non portavo neanche la fede, osservai le sue non l’aveva anche lui, “Meno male” – pensai- “non siamo sposati”, non avrei mai potuto accettare di essere sposata a uno sconosciuto.
[Eppure succede che un giorno ci si svegli, non scorgendo de stessi, e neanche chi ha vissuto fino ad allora con noi].
Avevo perduto i ricordi, porta foto colorati mostravano volti, sorrisi, chissà se li conosco, chissà chi sono. Nella totale ignoranza di tutto, cercai il bagno, mi vestì veloce con abiti a caso, afferrai una borsa sfilandone il portafoglio e lo lasciai sul tavolo; non volli vedere nessun documento, la mia foto o il mio nome. Lasciai anche il cellulare, e le chiavi e piano socchiusi la porta. Volteggiai libera scendendo le scale che mi portavano lontano, non avevo nulla e sentivo di avere tutto.
……
Facile è che non si verifichi nulla di ciò che ha luogo e poi avviene a partire dalla nostra stessa nascita. Troppi nascono e non attraversano il mondo, di troppi esseri si ha poca memoria, svaniscono e non lasciano traccia, si accomiatano frettolosi nell’urgenza stessa di perdere i loro stessi respiri; di altri resta volontà incipiente di passi senz’orme o solo il ricordo pungente di chi si prese l’ardire di portare con sé l’immagine del loro volto. Lusso costoso e superfluo espulso subito dalla riva della vita come se fosse fumo e non si lascia mettere alla prova perché né tempo né storia,
ne luogo li esigono.
Ed allora??
Ed allora libera e con passo contento lasciai l’uomo, la casa, e quanto racchiuso …almeno in questo…racconto….???!!