IO CANTO AI FUNERALI

O meglio, ai funerali, io canto.
No altrimenti potrebbe sembrare che faccio parte del coro della chiesa mentre io in chiesa non ci vado proprio, anche perché essendo divorziata e risposata ( peccatrice recidiva e non tanto per il divorzio, quanto per averci riprovato: questa il buon Dio non me la perdona, lo so, mi dirà che lui me l’aveva data l’occasione ma io, testona…), non usufruisco del servizio.
Comunque vi stavo dicendo che quando proprio non posso fare a meno di andare ad un funerale, io nella mia testa canto.
Forse dipende da un disagio psicologico diagnosticatomi tempo fa: la sindrome dello zigote scambiato.
Ecco, credo sia per questo che faccio sempre la cosa giusta al momento sbagliato e viceversa, e che ho sempre l’impressione che se fossi da un’altra parte, in quel preciso momento, sarebbe meglio.
Il fatto è che questa”altra parte” io mica sono riuscita a capire qual è…
Devo dire che a supporto di questa mia ultima sensazione anche l’aspetto fisico ci ha messo il suo bel carico da undici, infatti sono sempre stata …TROPPO rispetto alla mia età cronologica. E con troppo mi riferisco sia alla stazza che all’approccio col mondo.
Ragion per cui ho passato la maggior parte della mia vita a chiedermi il perché e il per come di qualsiasi cosa con l’unico risultato che una parte delle cose che ho capito non mi serve, l’altra vorrei non averla capita affatto.
Quindi, dicevo, io canto ai funerali…
D’altra parte credo dipenda anche dal mio rapporto con la Signora “Falce e Mantello”, nel senso che fino a pochi anni fa temevo arrivasse senza lasciarmi il tempo di fare tutte le cose che avevo in mente. Oggi ho capito che non è solo questione di tempo ma che ci vorrebbe anche un po’ più di volontà o un po’ meno di pigrizia ( la mia è congenita) o quanto meno il giusto equilibrio tra le due cose. Ma che io sia una squilibrata è fatto conclamato ormai da tempo immemore, prova ne è che non posso salire neanche su una sedia senza rischiare di cadere. E prova ne è che ho lasciato detto che quando la suddetta signora arriverà dovranno essere rispettate le mie seguenti disposizioni:
1) Voglio una bara di cartone riciclato ed essere sepolta in un prato, perché spero nella reincarnazione e siccome ora sono Rosa, spero di tornare come Margherita…
2) Sulla mia lapide voglio la seguente iscrizione: data di nascita, data di morte e nel mezzo la frase: e nel frattempo visse più confusa che persuasa…(con i tre puntini, ci tengo).
3) Non mi interessa quale foto sceglieranno tanto non me ne piacerebbe nessuna, ma quella che metteranno deve essere un bel primo piano con una elaborazione speciale: vi ricordate le cartoline anni ’60, tipo quelle con l’immagine di Papa Giovanni? Si, proprio quelle appena le muovevi l’immagine cambiava e in una magari c’era il Papa e nell’altra Piazza San Pietro! Ecco, io nella mia voglio essere seria da una parte e che faccio l’occhiolino o la linguaccia dall’altra, così chi passa o ci resta secco o si mette a ridere. E, giuro, vedere qualcuno che si butta a ridere sulla mia tomba mi farebbe morire, se solo non fossi già morta…
Infine, per il funerale vero e proprio voglio una banda che suoni”When the Saints”, devono essere tutti vestiti a righe proprio come quelle di New Orleans, anzi, se ne viene una proprio di là è meglio e magari si porta appresso anche un bel coro gospel tutto vestito con tuniche di tanti colori vivacissimi . E tutti coloro che intendono seguire il feretro devono cantare e ballare, e battere le mani e sorridere che il mio funerale non voglio sia un mortorio!
Alla fine una bella mangiata e tutti a casa a ricordare per lungo tempo l’evento.
Ecco, in fondo credo che tutto questo sia dovuto alla mia pigrizia. Si, perché se non sarò riuscita ad essere famosa in vita almeno lo sarò da morta e con poco dispendio di energie che, essendo io impossibilitata, dovranno organizzare tutto gli altri.
E io, vi chiedete? Che soddisfazione avrò da tutto questo?
Oh, io ci sarò, ne sono certa!
Non mancherei manco morta!
Cazzo, se ci sarò!
E canterò.
Ancora una volta …

Il passaggio per la second line di New Orleans è magnifico e si conclude alla grande: "... e battere le mani e sorridere che il mio funerale non voglio sia un mortorio!"
Si dice: canta che ti passa. Qui potremmo dire: canta che è passata. Oppure, canta che sta passando, la banda.
Supaa-Rubyx

Comunque io un paio di corna le faccio. Tanto tu sei pure metallara.

Vengo a cantare insieme a te, si canta insieme.

Dopo immemore tempo (sei anni circa fra elementari e vari corsi di dottrina varia) passata alla parrocchia e relativa chiesa, i canti, quelli canonici, li so tutti e me li ricordo anche bene.
Se non frequento più non è per questo che non mi metto a non rispondere e non cantare, ci mancherebbe altro, nelle ricorrenze e ai funerali, appunto.

Il pezzo mi è piaciuto difatti me la sto ridendo ancora sotto i baffi, troppo forte sulla tua descrizione personale.

Quello che mi piacerebbe che si faccesse, anche a me, nel mio funerale, è che si cantasse e si rimanesse tutti a mangiare, a fare una grande festa e ricordare tutte le cose fuori di testa che ho fatto, tutti a riportare gli aneddoti più allucinanti.

E ci sarei anche io, certo che ci sarei! Sai che divertimento!

Grande Rubinia!

Bella schiuma, Gibbiz!
Naturalmente mi riferisco a quella che hai in faccia nella foto...
E grazie, per l'apprezzamento e...per le corna!

Grazie moltissime Salmace, per aver sorriso. Era quello che volevo: far sorridere su un argomento così...serio?
Come diceva il saggio, una risata ci salverà.
O ci seppellirà?
Va bè, fa lo stesso, tanto a quel punto...

Rubinia, è eccezionale il tuo brano. E sai una cosa? Mi ci rispecchio proprio.. Voglio il gospel anch'io e niente pianti per favore, ma un bel coro allegro. E che di me si ricordi di quando, maldestra come sono ho combinato guai su guai.. e nel ricordarlo si rida.
Mi hai dato una bella idea. Da oggi ai funerali, canterò anch'io..
P.S.: e niente fiori per me, please.. Una rosa può bastare.
Grazie Rubinia.

Io l'ho sempre detto che al mio funerale voglio la band di New Orleans e ho l'impressione che i miei mi dicano che sì, certo, ma tanto mica lo potrai vedere che ti freghiamo... eh no, belli! Altro che piedi vengo a tirarvi di notte!
Il tuo brano è splendido, credo che tu abbia esorcizzato la signora "Falce e Mantello" per almeno altri cinquant'anni, che a lei le tipe ironiche che la prendono per il sedere mica piacciono :-)

Bravissima!

Grazie a te Sue, perchè quando si scrive e gli altri ci si ritrovano si è raggiunto un grande obbiettivo: la condivisione ,che è una delle cose più belle, a parer mio.
Un abbraccio:)

Oh, when the saaaaints go marching in
Oh, when the saaaints go marching in
Lord, how I want to be in that numbeeeer
When the saints go marching in

Mariovaldo carissimo, grazie di cuore anche a te soprattutto per l'augurio che spero di cuore si avveri
Poi, che ti devo dire, qualora così non fosse vuol dire che con la Signora mi ci canto un blues e bevendo ci faremo quattro risate, 'che secondo me pure lei ha un bel senso dell'umorismo...

Nicoooooooooooooooooooooooooooo!!!!
Fai le prove generali?

MI alleno!

Fai bene perchè ho intenzione di nominarti esecutore testamentario.
E guai a te se non sarà tutto perfetto.
Il mio fantasma ti perseguiterà cantandoti tutta la notte: Ma quante belle figlie Madama Dorè
E tu sai come canto...

lo dico io!

cioè io dovrei scegliere per la mia consulente musicale ?

BRAVISSIMA!
Ora scegliene una tu

Su, su, non essere timida, fai vedere quello che sai fare. Voglio essere sicura

per me medesima, dici?

Voglio essere sicura di lasciare le mie esequie in buone mani

Bellissima pagina,ironica ed irriverente, mi ha strappato più di un sorriso.

Grazie

Grazie a te, Nuccio, di cuore

Da un punto di vista letterario il tuo racconto è ricco di cose divertenti, tra cui il punto in cui parli della foto, anche perché quelle immagini che cambiavano muovendosi mi piacevano moltissimo, come a tutti i bambini di qualche decennio fa, ed è divertente lo spunto che ne cogli.
Sulla morte, mia e/o quella degli altri, ho altri vissuti e/o sensazioni che esulano completamente dalle tue, ma non credo che qui la cosa interessi.


"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France