Questo dialogo si svolge tra un uomo e una
donna.La donna è seduta sul ciglio del letto,
indossa una sottana nera, l’uomo forse un
suo amico non si vede mai.
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Donna: Hai mai visto gli aironi rosa?
Uomo: NO
D: Io li ho visti e ho scotto le penne
U: Non trovo il nesso tra le penne scotte e gli
aironi
D: Detto così niente, il fatto sta che io li ho
visti prima e li ho pensati poi, insieme alla
musica.
U: Aironi, musica e penne...scotte poi!
D: E’ così:quando sono triste ascolto
musica, ballo da sola e penso agli aironi.
U: Sei una donna strana.
D: Pensi? Sai che gli aironi dal becco rosa fanno
male?
U: Ma cosa dici?
D: Si, per via della loro bellezza.Il dolore si puo' sopportare,
la bellezza no.
U: Mi stranisci con questi discorsi
D: Da bambina possedevo due germani passavo ore a
contemplarli, seguivo la disposizione delle
piume.I colori della livrea poi, mi struggevano,
le sfumature che morivano per dar vita ad altre
ed altre ancora.
Un giorno decisi di ucciderli.Li afferrai per il
collo e iniziai a stringere, sempre di più, sinchè
non vidi i loro occhi strabuzzare fuori dalle
orbite.Poveri germani, erano stupidamente
belli.Non morirono, mio padre si.Regalai i germani
e andai via.Lasciai per sempre la terrazza.
U: E tuo padre?
D: Non sono sicura che fosse mio padre, ma non
voglio parlare di questo.Lui morì perchè era
stupido non conosceva la bellezza, i germani non
la capivano ed io diventavo grande.
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A questo punto la donna si alza ,si dirige verso
uno specchio,mette una fascia nera tra i capelli,
assume un’ espressione teatralmente beffarda e
ritorna sul ciglio del letto
D: Io posso vedere gli aironi tutte le volte che
voglio, ma evito.
U: Perchè?
D: La bellezza, la bellezza, sono stanca di dover
ripetere le stesse cose, la vita è la ripetizione
della distrazione.
U: Scusa
D: No, non ti scuso non mi capisci, quindi mi
offendi..Quando mi sento offesa penso ai germani
U: Mi fai paura
D: Paura? No, stai tranquillo.Tu non hai la
bellezza, sei come gli altri uomini, ecco perchè
li ho lasciati.
U: Sei sicura che li hai lasciati tu?
D: Ah ah, questa è bella.Non sai che lasciare è
un’arte. La possiede chi non ama. Io infatti non
ho mai amato.
U: Sarà...
D: Un momento se frugo bene nel pattume dei miei
ricordi, forse trovo un uomo che possiede la
bellezza, ma non sono sicura
U: Chi è?
D: Non lo so,non lo conosco
U: Sei pazza!
D: Forse, ma io conosco solo le sue parole, sono
come gli aironi, fanno male.
U: Dove hai letto queste parole? Sono curioso.
D : In un luogo strano Tutti possono leggere, ma
pochi capire. Sono parole orgasmiche, entrano
dentro e piano piano ti feriscono e vorresti che
quelle ferite non si rimarginassero mai, per
ritrovare sempre quella angustia.
U: La mia curiosità aumenta
D: Non so dirti di più.
U: Ti piace?
D: Non possiedi la bellezza, ma in compenso la
stupidaggine ti fa compagnia.
U: Sei acida, come quasi tutte le donne sole
D :Farò finta di non aver sentito,in compenso ti
risponderò con una frase di quell’uomo"Solo chi
si stima può amarsi senza peccare"
U: Mi chiedo perchè rimango ancora qui con te?
D: Perchè ti piaccio, sopporti le mie
elucubrazioni, nella speranza di far l’amore con
me.
U: Si è vero
D: Ti piace la musica barocca?
U: No
D :Io invece amo il Jazz che tu suoni, ma non ami
il rock che io ascolto.Non sei gentile.
U: Sei noiosa, come tutte le donne che credono di
essere intelligenti.
D: Hai detto credi? Si, ho capito bene, hai detto
credi.
U: Si ho detto credi e allora, ma chi credi di
essere, sei come tutte le donne:delle grandi troie
Quel tizio che dice parole che ti piacciono, ma
non farmi ridere, se adesso si potesse
materializzare, gli salteresti addosso Ti faresti
scopare come tutte le donne e non certo dalle sue
parole orgasmiche.
D: Tu invece cosa possiedi?Oltre quello che
un’anonima legge di natura ha dato a te come a
tutti gli altri? Un cazzo, che tra un pò di tempo
subirà gli attacchi del tempo e della prostata e
magari sarai anche uno schifosissimo
cateterizzato.Ti immagino passeggiare insieme al
tuo sacchetto di piscio color paglierino e con un
pò di buona volontà potresti anche
parlargli dirgli di quanto le donne sono puttane e
via discorrendo. Ma la verità è, che passerai il
resto della tua vita a bestemmiare a maledire
quella natura che ormai ti fa solo pisciare in un
sacchetto.....ah ah ah,non puoi capire quanto mi
diverto. Se adesso mi chiamerai troia forse avrai
ragione, ma quel che è veramente triste,è che non
avrai neanche le parole a farti compagnia.
U:Sei stronza
D:Forse, ma io potrei farti morire e non solo con
le parole. Adesso non abbiamo più tempo. Andiamo,
da qualche parte gli aironi stanno volando.
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ESTERNO GIORNO IL SOLE E’ ALTO E FA CALDO LE
NUVOLE SEMBRANO CORRERE VERSO EST, EPPURE NON
C’E’ VENTO I COLORI SI FANNO PREGNANTI, SI
SOMMANO, DEFINENDOSI E SCANDENDO LA LORO
DIVERSITA’ IN UN IMPASTO CHE SCIOGLIE I PENSIERI
LA STRADA E’ DESERTA. QUALCUNO LONTANO. UN GIORNO
DI FESTA SENZA FESTEGGIATI A DESTRA SCORRE IL
RIGAGNOLO DI UNA FONTANELLA. SI SENTE APPENA QUEL
RUMORE ACQUIETANTE CHE SEMBRA PARLARE COL ROSA
DELLE NUBI LUI TA RILEGGENDO...
NON SA PERCHE’ SIA FINITO DENTRO UNO STEREOTIPO
SI AVVIA VERSO LA FONTANA.
RACCOGLIE I LEMBI DEL LUNGO MANTELLO NERO E
AVVICINA LA BOCCA ALL’ACQUA IL DORSO DELLA MANO
SCORRE SULLE SUE LABBRA GLI OCCHI SCORRONO SUL
CIELO CON UNA INTENSITA’ CHE SEMBARA VOGLIA
IMPADRONIRSI DI QUANTO LO SOVRASTA POI SCENDONO
SUL VOLTO DI LEI.
LEI E’ SICURA.DECISA, COME UNO SCRITTORE CHE HA
CREATO I PRESUPPOSTI PER UNA CATASTROFE NON
RIMEDIABILE MA….
…MA GIA’ SA COME SCIOGLIERE OGNI NODO.
I DUE SI SORRIDONO
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Lui- Io non conosco gli aironi. Non li ho mai
conosciuti. Conosco la supponenza perché spesso
mi ha accompagnato per strade rivoltanti….finché
non l’ho spennata. Mangiarla. No. L’avevano
mangiata in molti, da tempo, vomitando-
Lei- Era forse quella la tua unica bellezza.
Almeno si sapeva che eri un cazzone. Magari si
prendevano alcune cose buone, poche, senza
aspettarsi altro. Ora, invece sei mascherato da
un te stesso onirico, con quel mantello
nero….guarda che siamo a giugno….idem per il
cappello, nero come gli occhiali
Lui- Lo stesso potrei dire dei tuoi germani
colorati. Ognuno fa le corse che gli consente il
fisico
Lei- Loro sono la natura
Lui- Io innaturale….naturalmente…
Lei- Ora cosa vuoi fare, stravolgere il capitolo?
Lui- E come potrei cambiare i tuoi pensieri già
scritti, le tue certezze? Forse cerco sfumature
che tu hai travolto con la piena di…posso
dirlo?....rabbia. Sei una brava pittrice ma hai
troppo talento per sprecarlo in un solo quadretto
troppo ripetuto
Lei- Accidenti quanto giudizioso acume! Ritiro i
sacchetti urinari e i cateteri e dichiaro di non
saper nulla di prostate…di crostate si….visto il
mio *GENERE*
Lui- Spero tu faccia una raccolta differenziata
Lei- tranquillo, finirai tra i contenitori per
alimenti ed acidi
Lui- Invertiamo le parti? Tu eri l’acida a mio
modo di vedere….ora lo sono io? Quante altre cose
vuoi cambiare?
Lei- Non lo so e non capisco quel tuo sorridere
da furbo in calore. Cos’è, vuoi arrivare a
scopare attraverso altre strade…più sofisticate?
Lui- ‘Mbè…quella era un tuo pensiero “infilato”
tra i miei
Lei- Non essere volgare! Non mi interessa
Lui- Neanche a me….ma non ne parlo male solo per
sembrare snob
Lei- E per la scarsa intelligenza delle donne?
Lui- La cretineria si conquista senza fatica. Può
essere un dono o una maledizione….purché uno lo
sappia, se ne renda conto e faccia le proprie
scelte. Hai scelto di essere cretina?
Lei- NO! E neppure troia, come vezzosamente ci
definisci
Lui- Ho semplicemente definito quello che tu hai
voluto che scrivessi. Peraltro sono rimasto alla
femmina del maiale….la mamma dei maialini…la
troia, appunto.
Lei- …Scrofa, direi. Ma quante elucubrazioni!!!
Lui- Nel tuo elucubrare hai detto che potresti
farmi morire…e non solo con le parole. Quella è
la mia casa, lo sai. Non ci sono aironi o altri
pennuti, tolte credo delle ali di pollo
surgelate. Magari ci vive una persona senza
mantello e cappello….ma con le parole perdute…
Lei- Sei un porco! E ragioni con il cazzo!
Lui- Al massimo sono un pollo e… col cazzo che
ragiono! Dai, saliamo….
Lei- Forse…un giorno….ma quando lo vorrò io
stessa
Lui- Ma tu lo vuoi già ora
Lei- Vero…..ma tu lo vuoi troppo più di me.
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