Sei stata le mie gambe e le mie braccia
per tutta l' estate. Abbiamo chiacchierato
al fresco della sera, tra il verde del balcone.
Abbiamo riso e pianto insieme. Io romana
e tu polacca, una sola lingua ci ha unite,
a demolire la tracotanza della torre di Babele.
Abbiamo parlato la lingua di sorelle, figlie
dello stesso Padre che ci ha donato l' incontro
in un cammino impervio, a sostenerci
l' una con l' altra. Ora i nostri occhi sono
colmi di lacrime per il distacco, mentre
le nostre bocche si aprono al sorriso: domani
tu rivedrai la tua Polonia e i tuoi figli.
Ancora una volta siamo unite, nella felicità.
Un bacio, un abbraccio veloce.
Il bus ti aspetta. Ingoiamo le lacrime
e ci diciamo, con la voce rotta: Arrivederci.
Nota. Anna è di nuovo con me. Lei e una sua amica si alternano per prestarmi le loro gambe.