UNA STORIA - NUCCIO PEPE

Chissà perché pensavo che fosse sabato?

Franca Bagnoli ha scritto:

Buonasera, Emma. Fammi sapere, per favore, le impressioni dei tuoi alunni.

Certo, volentieri

Non so cosa sia successo ad Annamaria (la mia maestra di haiku), ma a lei vada la mia solidarietà.
Un saluto caloroso alla penna del giorno il cui racconto - ribadisco - è molto bello.
Ciao a tutti

Ciao Annamaria


Una buona notte a tutti, vado, domani si lavora !

Buona notte, PDG.
Grazie...
Vado con la nuova pubblicazione.
A domani, lavoro e tempo permettendo...

Eccomi. Grazie degli abbracci. Ne ho bisogno.
Me li prendo tutti. Li trasformo in energia e me ne vesto.
E' un posto speciale questo dove non ho remore a sfogarmi. Vi sento amici.
Mia madre ha avuto un leggero ictus. Adesso ho sia lei che mio padre in ospedale.
Ho bisogno di sentirmi dire che ce la faccio. Ce la faccio vero?

A te PDG, grazie.
Sembra stupido ma ricordarsi di quanta forza è stata seminata e di quanto coraggio, fa sentire più forte anche me.
Un quadro storico preciso e emozionante il tuo.Devastante nella sua tragicità.
Che faticosa vittoria ha avuto la vita questa volta.
Quanto ha concesso alla morte prima di trovare un refolo di fiato per andare avanti.
Penna acuminata la tua, prosa asciutta per contrastare il sudore di momenti terribili. Molto brava. Piaciuta molto questa pagina.
Un round speciale questo, un round per non dimenticare. Complimenti.

Qh, Annamaria, certo che ce la farai. Siamo stati tutti in ansia per te. Vedrai che tua madre e tuo padre ce la faranno. Noi siamo con te e con loro. Hai ragione. Questo è un posto speciale dove tutti siamo amici, amici veri.

Annamaria Giannini ha scritto:

Eccomi. Grazie degli abbracci. Ne ho bisogno.
Me li prendo tutti. Li trasformo in energia e me ne vesto.
E' un posto speciale questo dove non ho remore a sfogarmi. Vi sento amici.
Mia madre ha avuto un leggero ictus. Adesso ho sia lei che mio padre in ospedale.
Ho bisogno di sentirmi dire che ce la faccio. Ce la faccio vero?

Ce la fai, ce la fai di sicuro.
Un grande abbraccio.

Certo che ce la farai Annamaria, noi siamo con te

mi scuso con la penna del lunedì se non ho potuto leggerla prima. ieri ero in viaggio di ritorno da una città dove ho lasciato qualcosa. andarsene al tramonto, sul mare di Genova, fino a superare le nuvole... vabbè.

questa tua storia me ne ricorda un'altra di qualche giorno fa, per come è scritta. di nuovo la guerra, gli affetti e il miracolo delle fotografie che scampano alla distruzione. anche mio padre è del '45 e mia nonna mi raccontava di quei momenti convulsi

Nat non troverà mai una risposta valida, credo che non esista. L'unica risposta che mi viene in mente a quella stessa domanda, è che ci fosse infine un disegno superiore, anche se ingiustificabile.
Nat forse da adulto sarà forte e vivo proprio perchè le sue radici sono state tagliate due volte: la prima per volontà di altri, la seconda per la propria.