Certe cose come sono.

Non ha più alcun mezzo di raggiungerlo, né attraverso le parole
né attraverso i gesti apparentemente quotidiani del suo esistere, del suo linguaggio.
Si sente ignorata e messa da parte come una cosa grigia senza più valore.
Certe cose come sono.

Lei una volta lesse qualcosa, forse era sua, di lui o di un lui qualunque.
Non l’ha mai saputo.
Non sa se fosse l’autore di quelle parole, ma volle pensare che sì, che quelle
frasi fatte poesia, le avesse scritte per lei.
Per lei sola.

Questa Lei, che come scriveva l’autore, lo aveva riscaldato con le sue poesie
nelle notti di cupo dolore solitario. In quelle notti piene di ebbrezze alcooliche
mentre lo spiraglio di un’emozione entrava nel suo cuore malato.
Si era sentita bella, importante e unica. Anche sua.
Ma “sua” nell’idea di quel mite possesso dolce,
tenero come la carezza di un bambino.

Certe cose come sono.
Certe cose che ti fanno piangere.


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Alkimias

___ Daniela _______

Vorrei dedicare questa cansone dei Massive Attack ad Alkimias, solo che non mi ricordo più il titolo...

Elisabetta

certe cose hanno una strada che non ha spazio ne tempo.

Bisogna viverle solo nell'attimo in cui accadono.
E poi basta.

Nuccina ha scritto:

certe cose hanno una strada che non ha spazio ne tempo.

Bisogna viverle solo nell'attimo in cui accadono.
E poi basta.

saggia nuccina... quanto è vero quello che dici!
B

bettarm37 ha scritto:

Nuccina ha scritto:

certe cose hanno una strada che non ha spazio ne tempo.

Bisogna viverle solo nell'attimo in cui accadono.
E poi basta.

saggia nuccina... quanto è vero quello che dici!
B

Betta amica mia lo sai che fra poco, questione di qualche anno, arrivo al mezzo secolo?
non è saggezza... ho osservato la vita.

è grave pensarle alla mia età?
in effetti sono più giovane di te, ma cresciutella...
B

Da qualche parte ho letto che la verità è l’adeguamento del nostro pensiero alla realtà.
In questo momento sono seduto davanti al computer e sto scrivendo, ed effettivamente sono seduto davanti al computer e sto scrivendo, sono nel vero, oppure?
Una capziosa tortuosità dell'animo umano è l'idea che il mondo esiste solo in quando percezione del soggetto pensante che vede questa verità, da superare per raggiungere la realtà vera.
Quindi realtà come riflesso del pensiero.
Sovente la realtà vera è molto più banale.
Buon pomeriggio.
Alessandro

se dobbiamo fare un discorso da un punto di vista scientifico, la realtà è soggettiva perchè ognuno ha una sua "fisiologia".
ma al di là della soggettività, credo anch'io che la realtà sia molto più semplice: spesso è proprio come la vedi.
di verità non ne cerco: tanto le butterei giù il giorno dopo, e il giorno dopo ancora... troppa fatica, e per cosa?
meglio sperimentare!
B

ti leggevo con gli utlimi due commenti nella testa, forse dissimulatori in diverso modo. e poi questa frase, forse mia... l'attimo in cui compare la parola, le cose l'interrogano. o sarebbe opportuno il contrario? fuori dallo spazio della poesia, il pensiero vacilla. dubita della propria forza e della propria forza di poter fingere. in quello strano luogo che per pigrizia chiamo poesia, non ci sente così invincibili, pur quando si nomina ciò che dovrebbe spezzarci? fuori da questo spazio il pensiero sembra far cilecca. almeno il mio. i poeti anche quando dicono un nome, dicono altro. ma sono precisi fino all'intollerabile nelle loro divagazioni. quande le parole ci sono, naturalmente. io che ti scrivo senza poesia, ora, posso solo dire di bramare corrispondenze. anche sperimentali. perchè no

Le cose non sono: le cose sembrano.
La realtà non esiste, esiste la nostra mente che filtra tutto quello che le sta intorno.
E quando stai male stai male, non c'è nessuna cazzo di filosofia che tenga.

Diego

Ad esempio: se io vedo il rosso anche tu vedi il rosso? Vediamo la stessa tonalità che ci hanno inseganto a riconoscere come rosso ma...vediamo veramente la stessa cosa?

qualche volta il piangere scrive, ed e' sincero.

Non riesco ad immaginare una scrittura senza un briciolo di verità personale.

Alessandro dice ; realtà come riflesso del pensiero.
sarebbe come dire idealizzare/demonizzare una realtà ?
ci penso ... e forse non è del tutto sbagliato. Una specie di compromesso fra il pensiero e ciò che vedo.
Che poi Rubinia e tu Diego dite infine la stessa cosa che poi penso anch'io.
Il rosso ha varie tonalità, sono i nostri occhi a filtrarle secondo la loro capacità/soggettività di percezione.
Nessuna filosofia, no.

grazie

ci sono verità che vanno oltre l'oggettività perchè vivono della nostra soggettività.

rubinia ha scritto:

Ad esempio: se io vedo il rosso anche tu vedi il rosso? Vediamo la stessa tonalità che ci hanno inseganto a riconoscere come rosso ma...vediamo veramente la stessa cosa?

scientificamente ti rispondo di no.
ma la scienza non si applica al dolore (tranne quello fisico, ovviamente, oddio, anche psicologico, a volte).
il dolore, comunque, è.
E

il vedere (metaforico) spesso è sporcato dal nostro pensiero razionale.

forse per questo vediamo un rosso -diverso-

la cosa più bella ancor prima del pensiero è la percezione.
Questa non è sporcata da nulla.

non chiederlo a me: sono ipermetrope!
B

bettarm37 ha scritto:

non chiederlo a me: sono ipermetrope!
B

betta non è un difetto

lo so! mi fa sorridere come a volte mente e corpo siano davvero legate, due facce della stessa medaglia...
B

E io sono daltonica, pensa un po'!

cara alki il problema è che nelle sensazioni non ci puo essere oggettività perchè esse per natura dipendono dal soggetto.

Metti un storia, un incontro, un impatto con altra persona: uno ne puo rimanere coinvolto emotivamente e perciò in ogni parola ricevbuta trova la giustificazione del suo sentire, per l'altro l'incontro è un incontro qualsiasi.
Allora la verità qual è?

se le cose si potessero sempre stabilire razionalmente!!!

ma non è cosi...

e meno male, aggiungo io, se posso!
B