Pagine Sciolte...(5)

.....E poi io sono un po' camaleontico, (nel senso più sano della parola) mi adatto con una certa facilità, è la parte buona del mio carattere. Se non sbaglio, siamo noi che dobbiamo adattarci al paese e non al contrario.
Effettivamente stavamo ben ubicati, comprare alla mattina presto il periodico l'Universal, era quello che pubblicava maggiori avvisi sul lavoro, per trattare di stare tra i primi dove gli annunci indicavano, almeno io, giacchè Giovanni avendo il suo assicurato stava solo aspettando che lo chiamassero. I giorni passavano e niente per me, la patata si stava facendo bollente, senza pensare poi all'idioma che trattavo con tutti i mezzi d'imparare specialmente leggendo il giornale. Adesso mi davo conto che non era sufficiente mettere la esse finale alle parole... Che semplicione e fessacchiotto al solo pensarlo. Una lingua anche se intuitiva era nuova e sconosciuta, altroche radice latina!
Una sera Giovanni ritornò alla pensione e si mise a piangere, disse che lo avevano insultato dicendogli:" italiano, muerto de hambre ( morto di fame) ritorna da dove sei venuto"...lo abbracciai dicendogli: tutto qui? Piangi per questa fesseria? Tieni presente che non tutti digeriscono gli stranieri, gli emigranti perchè sanno e temono di perdere il lavoro per causa nostra, e poi non siamo solo noi, ci sono spagnoli, portoghesi, libanesi. L'importante è la politica del governo, che non ci sia una ventata xenofoba..
si tranquillizò e ci mangiammo un bel piatto di spaghetti ca' pummarola ncoppa!
Nel 56 governava il generale Perez Jimenez che prese il governo nel 48 con un colpo di stato ( come al solito).
Militare va e militare viene, questa è la storia fin dai tempi post Bolivar. Le strane cose della politica, più che normale in questi paesi del Sud e Centro America.
Noi siamo venuti per lavorare, non per far politica ma vivere tranquilli, bastava non immischiarsi in ciò che non ci intreressava. Pensare che proprio per gli immigrati di tutto il mondo che questa parte dell'emisfero ha potuto progredire, a parte la grande inestabilità politica che non permette una crescita costante e armonica.
Devo dire per amore alla verità, Venezuela e i venezolani non sono per natura contrari agli stranieri, razzisti, con qualche eccezione, ed io non sto scrivendo la storia del paese ma la mia...che non è la stessa cosa ma corre sullo stesso binario.
Sono fatalista e credo nel destino, facciamo qualche passo indietro, anni... Quando Quando vivevo a Venezia e avevo 7 anni un giorno dal giornale il Gazzettino di Venezia, mi capitòsotto gli occhi un trafiletto che parlava di un colpo di stato in un paese del sud america,il Venezuela.
Sembra una cosa da poco, e lo era, in fondo un luogo sconosciuto e lontano dalla mia mente. Neanche remotamente potevo immaginare che il destino mi avrebbe portato su queste sponde. Fu un'avvisaglia, i meandri misteriosi di questa nostra vita, quali strade percorrono i destini delle persone, che lungo il cammino dal 1934 al 1956. E poi, come mai ricordo quel trafiletto!
Una volta andai da una fattucchiera che leggeva i fondi di caffè, mi ero da poco diplomato e allora volevo un po' per creduloneria e un po' per vedere se potevo sfondare l'inconscio che nel fondo nessuno può predirti, e troppo facile sarebbe o chissà troppo pericoloso conoscere il domani, lo devi vivere con tutte le sue incertezze. Tra le tante sciocchezze mi disse che non avrei dovuto andare all'estero (sic), e che intorno ai quarant'anni vedeva un incidente mortale, di lavoro nemmeno lo accennò si vede che non lo "vedeva" e quella volta ebbe ragione perchè passarono 5 anni prima che iniziassi a lavorare e poi chi non può incorrere in un accidente nel trascorso della vita?
A proposito di fattucchiere e stregonerie in Venezuele corre un detto:" Las brujas no existen...pero de que vuelan vuelan.. ( le streghe non esistono però che volano, volano)
A ragion del vero di accidenti mortali ne ebbi 4 non solo uno. Non ci pensai più.
Inserirsi in un nuovo Paese sempre è difficoltoso, bisogna intenderlo e sopportarlo, niente di più. Lo sforzo e la costanza sempre o quasi sempre vengono ricompensati, solo deve passare tempo.Tanti hanno trionfato, lo si vede dai nomi delle Compagnie, le industrie, così come molti hanno fallito nell'intento, però questo ``e il gioco della vita, niente ti viene gratis dal cielo " aiutati che il ciel t'aiuta", ossia tutto dipende da te.
Una mattina mi svegliai alle cinque, già erano passati 15 giorni senza inconttrare niente, gli ultimi dollari stavano volando, Comprai il giornale e lessi un avviso, cercavano un topografo compatibile col mio lavoro. Nemmeno feci colazione e mi "sparai" alla direzione indicata. L'ufficio della compagnia stava al terzo piano, pensai di essere tra i primi ad arrivare. Incontrai l'edificio e per poco non caddi a sedere per terra...le scale fino al terzo piano erano piene di topografi, un centinaio in attesa di essere intervistati.
Fu come risvegliarsi da una ubriacatura, solo allora capii il tremendo errore e la cieca fretta di decidere su una cosa che non conoscevo, di essermi affidato ad un sogno e alla inesperienza. Non mollai, non dovevo mollare, ebbi la pazienza di aspettare il mio turno che fu nel pomeriggio verso le quattro.
Naturalmente fu negativo, prima di tutto perchè non parlavo spagnolo ero ancora
"demasiado musiù" . Era il modo di dire quando non sai esprimerti nell'idioma. Mi dissero: torna quando parli spagnolo!.....

continua