Da lontano una fievole voce,
un sibilo strano...
come note di un vecchio clarino
mi rimbombano ancora
le stazioni di soliti treni
di soliti amori.
Consumato dal tempo passato,
a guardarmi negli occhi,
per capire se sono cambiato
o soltanto arrivato.
Ora guardo le valli fiorite,
dal monte memoria,
e raccolgo pensieri di fiori
frammenti di storia
mentre ascolto una voce lontana
sfiorarmi la pelle
e una musica dolce arrivare
dai sogni sognati.
Nell’immagine vivida e pura,
di un tramonto assolato,
sulla neve di bianchi capelli
passati di moda
è il mio sangue rugiada d’amore
a bagnare i tuoi occhi.
Ora chiami ma sono lontano,
tra valli e memorie,
tra ricordi di occhi e sorrisi
di sogni e di neve
che è ormai sciolta, come il nostro amore, come i nostri treni
e viaggia via troppo lontano dal nostro passato.
La tua voce che adesso mi chiama non può più bastare
ad eludere questa mia scelta di vivere solo
in un monte di seta e cuscino
di un grigio mattino.