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 Una mattina di Gemma Mezzopieno

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Mario Malgieri
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MessaggioTitolo: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime1/10/2008, 15:29


Gemma era contenta, la giornata era iniziata bene.
In realtà Gemma era sempre contenta. Le amiche, almeno quelle che le erano rimaste dato che a ottantacinque anni qualche amicizia se ne va ad aspettarti in cielo, non per nulla la chiamavano " Gemma Mezzopieno ": nel suo bicchiere c'era sempre qualcosa, e pazienza per quello che non c'era.
Erano appena le sei, ma i vecchi, si sa, dormono poco e per prima cosa Gemma era andata sul terrazzino della cucina per guardare che tempo faceva.
Era ancora buio e Dicembre portava pure a Genova freddo e tramontana pungente, ma lei, avvolta nella sua vestaglia pesante e con lo scialle sui capelli, voleva essere certa che non ci sarebbe stata la pioggia. Inforcò i suoi occhiali, quelli per vedere da lontano.
Alcune stelle brillavano lassù, nella stretta fessura di cielo tra i due palazzoni del quartiere popolare, e la ringhiera del terrazzo era gelida ma asciutta.
Bene, di certo poteva uscire. Era il 3 Dicembre, ne era sicura, era stata attenta alla televisione, ed era Lunedì. Finalmente poteva andare alla posta a ritirare i suoi 512 Euro di pensione. Anzi, forse sarebbero stati di più, non ricordava bene, magari le avrebbero dato anche la tredicesima.
Nel borsellino le erano rimasti gli spiccioli per il biglietto dell'autobus e per comperare due panini, poche lire. Anzi no, si corresse, ora si chiamavano Euro, ma erano stati davvero bravi, il governo e i negozianti, ad aiutare quelli che a fare di conto a mente mica erano tanto capaci; in un paio d'anni avevano sistemato tutto: adesso che un Euro era come mille delle vecchie lirette, i conti si facevano facilmente.
Una volta ritirata la pensione, avrebbe fatto una bella spesa a quel supermercato proprio a due passi dalla posta. Come lo chiamavano? Un nome straniero... ah sì, Ardiscaun, almeno le pareva. C'erano quelle marche strane ma, in fondo, era roba buona e si risparmiava parecchio. Dopo, era tanto che ci pensava, sarebbe passata dalla merceria e avrebbe comperato i regalini per i suoi due nipoti. Una bella sciarpa di lana per tutti e due, così non faceva differenze.
Natale era vicino, e lei non poteva più andare nella folla degli ultimi giorni, in mezzo a tutte quelle persone frettolose; lei così piccolina rischiava qualche spintone e magari di finire a terra. Era già successo, oh certo, mica lo avevano fatto apposta, era stata colpa sua, così lenta a muoversi che le riusciva difficile scansarsi in fretta.
Gemma aspettò con impazienza che arrivassero le sette e mezza, inutile uscire prima.
Finalmente prese il suo bastone con la bella impugnatura di legno. Era proprio vero, l'aveva sentito alla televisione in uno di quei programmi con le domande: " I bambini camminano a quattro gambe, gli adulti a due e i vecchi a tre". Pazienza, ma almeno lei non era costretta a stare a letto come la sua amica Giulia, poverina, da tre anni non usciva di casa.
L'ascensore era ancora guasto, ma quello era il vantaggio di abitare al primo piano: la casa era buia, ti buttavano le cicche e la spazzatura sul terrazzino, ma c'erano poche scale da fare e scendere non era un problema. Quanto a salire, beh, di certo avrebbero riparato l'ascensore prima del suo ritorno.
La fermata del bus era vicina, ma dopo che il 45 si era fatto aspettare un quarto d'ora l'allegria di Gemma aveva iniziato a incrinarsi. Chissà perchè, quando era giovane ne passava uno ogni cinque minuti, e poi c'era il bigliettaio che ti dava il biglietto per poche lire. Ora invece doveva ricordarsi di fare la scorta all'edicola dei giornali, e costava 1 euro e 20 per fare due fermate, ma alla sua età mica poteva andarci a piedi. Però così faceva due chiacchiere col giornalaio che era davvero un brav'uomo.
Le porte automatiche dell'ufficio postale si aprirono silenziosamente e a Gemma era tornato il sorriso: da un po' di tempo le piaceva tanto andare in quel ufficio. L'avevano rifatto tutto nuovo, ora era vivace, colorato di azzurro e di giallo, e c'erano tante belle sedie dove aspettare al calduccio il proprio turno. Certo, le attese erano sempre più lunghe, ma era perchè la Posta aveva tanto da fare adesso. Ora lì si potevano persino comperare dei libri e i telefonini! A lei queste cose non interessavano, oramai a stento riusciva a leggere il grande numero sull'autobus, ma di certo comperare tante cose alla posta era una bella cosa. Ah, e poi aveva sentito dire che facevano addirittura i prestiti come alla banca.
Certo, questo portava qualche piccolo problema. Agli sportelli c'erano sempre le stesse tre signore che c'erano anche dieci anni prima, quando si andava all'ufficio postale, brutto e scomodo, solo per spedire una raccomandata o pagare una bolletta: si entrava, si aspettava una decina di minuti e si usciva. Adesso, poverine, quelle tre signore dovevano fare tutte quelle cose nuove, per forza che c'era sempre tanto da aspettare, ma pazienza. Peccato solo per il biglietto dell'autobus che scadeva dopo novanta minuti, ma le sedie erano comode e si potevano fare quattro chiacchiere con i vicini di posto, tanto nessuno passava più davanti, bastava prendere il numerino, sedersi e aspettare.
Quella mattina Gemma aveva il numero nove. Era entrata tra i primi, ma mentre cercava di ricordarsi quale bottone doveva premere per avere il suo numerino, altre persone, certo più pratiche e con tante cose da fare, l'avevano pregata di scostarsi e avevano preso il loro bravo bigliettino.
L'ufficio si andava riempiendo, la maggioranza erano anziani come lei che andavano a ritirare la pensione il primo giorno possibile, dopo aver tirato un po' la cinghia i giorni precedenti.
Il numero nove era buono, in una mezz'ora se la sarebbe cavata, e poi avrebbe iniziato a spendere quei soldini... i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce della direttrice dell'ufficio:
- Chi deve ritirare la pensione è pregato di attendere. Avanti chi deve fare altre operazioni .-
Si udì un brusio, oramai gli anziani erano tanti e molti iniziavano a mugugnare. A Genova il mugugno fa parte della città, come la Lanterna e il Palazzo Ducale.
- Ma o' belandi! - il vicino di sedia di Gemma, un vecchietto magrolino e tutto imbacuccato, non si trattenne più e sfoderò una sorprendente voce tenorile - E quanto dobbiamo aspettare? Pensate per caso che se aspettiamo abbastanza noi ce ne andiamo a Staglieno e voi risparmiate delle palanche? -
Vi fu qualche risolino a denti stretti, andare al cimitero di Staglieno era una prospettiva che non sorrideva troppo. Ma la direttrice dell'ufficio se l'era presa, cosa voleva quel tipo? Lei non poteva certo stamparli, gli Euro.
- Mica è colpa nostra, i soldi per le pensioni non sono ancora arrivati, state seduti e aspettate.-
Ah, era per quello allora! Era già successo il mese precedente, ricordò Gemma: tutti ad aspettare la pensione, ma - aveva spiegato la direttrice dopo un'ora buona - dovevano tornare l'indomani, quel giorno le guardie giurate addette al trasporto valori erano in sciopero.
Poverini, si vede che pure loro avevano dei diritti da far valere, e Gemma ricordava bene gli scioperi ai quali anche lei aveva partecipato quando era operaia alla centrale del latte.
Lo stesso vecchietto che aveva mugugnato prima si fece di nuovo sentire: - Ma c'è sciopero dei cosi, delle guardie, anche oggi?-
La direttrice era davvero spazientita, oltre che a darle tutto quel daffare, quei vecchietti avevano anche il coraggio di protestare, roba da matti! Tuttavia si sforzò di restare calma e spiegò scandendo le parole, come si fa coi bambini tonti:
- C'è un solo furgone che porta i valori a tutti gli uffici postali della zona, quindi dipende dal giro che fa, può arrivare subito oppure a mezzogiorno. State seduti tranquilli e aspettate!-
Oramai il vicino di Gemma si era fatto portavoce di tutti, quindi proseguì nel suo ruolo. Del resto lui era stato un impiegato amministrativo sino a vent'anni prima, e non era ancora rimbambito del tutto.
- Scià me scuse... mi scusi, ma visto che ci sono persone qui che fanno dei versamenti, non potreste intanto usare quei soldi ? E poi, avrete un fondo cassa, no?-
Questa volta la direttrice non si trattenne: come si permetteva quel rompiscatole di mettere il naso in affari che non lo riguardavano? Quello era il suo ufficio!
- Ma cosa ne vuole sapere lei! Intanto oramai tutti usano il bancomat e di contanti se ne vedono pochi, e il fondo cassa... non ne parliamo nemmeno, e se non le garba faccia trasferire la sua pensione in una banca, vedrà che la tratteranno meglio. Stia zitto e aspetti! -
Gemma era un pochino perplessa. E' buffo, pensò, quando non facevano la banca, alle poste i soldi c'erano sempre. Adesso che di soldi dovevano averne molti, non ce n'erano mai. Forse, concluse Gemma, ne hanno così tanti che avranno paura che glieli rubino e la notte li portano via, chissà.
Per fortuna, proprio mentre il brusio dei pensionati si faceva un vociare minaccioso, il furgone blindato arrivò, e dopo un'altra mezz'oretta spesa in operazioni di consegna e verifica, la direttrice annunciò che da lì a poco avrebbero iniziato a pagare le pensioni.
Un'ora dopo Gemma si sentiva contenta: in fondo era entrata alla posta verso le otto e prima delle undici era già fuori, se si sbrigava sarebbe riuscita a fare tutto quello che si era proposta. Non era andata poi così male, il mese scorso era stato peggio e il prossimo... chissà se ci sarò ancora, pensò scaramanticamente Gemma.
Aveva ancora il sorriso sulle labbra quando, carica dei sacchetti del supermercato e dei pacchetti con le sciarpe, comperato un altro biglietto dell'autobus, attesi altri quindici minuti, entrò nel portone e si accorse che l'ascensore non era stato riparato.


Ultima modifica di mariovaldo il 3/10/2008, 08:16 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime1/10/2008, 17:18

Citazione :
l'ascensore non era stato riparato.
volo con te, poi mi riporti a terra, ma dolcemente
l.
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime2/10/2008, 12:22

SU! E auguri a tutti i nonni del Mondo!!
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Mario Malgieri
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime2/10/2008, 17:09

Massimo Guisso ha scritto:
SU! E auguri a tutti i nonni del Mondo!!

Grazie Massimo, a nome di tutti i nonni del mondo (modesto, vero?)

Agli altri: oggi è giorno di fiacca? Pure la PdG di là si lamenta.
Omammasantissima, tutti indaffarati a lavorare, oggi. Ma pensate alle cose serie, leggete, leggete!
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime2/10/2008, 21:00

Con un sorriso regali uno squarcio di umana sofferenza.

L'ho sentita dialogare. Notevole!
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Giuseppe Buscemi
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime3/10/2008, 14:55

Questa di gemma la sapevo.
Per non essere stucchevole coi complimenti reiterati, dico solo che il bello (uno dei belli) del racconto è che hai fatto protagonista una figura che certo protagonista nella vita non è.
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 08:12

Massimo, Musa e Gibbì, miei inossidabili estimatori, grazie per aver reso meno solitaria la permanenza di questa paginetta sul forum.
Rolling Eyes
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Natascia Prinzivalli
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 14:09

Le tue pagine hanno il grande merito, di rappresentare quella splendida narrativa italiana, uno per tutti: Vasco Pratolini con le su Cronache di poveri amanti, che ha saputo non dico dar voce, perchè personalmente non credo nè al ruolo salvifico della poesia, ne tantomeno a quello della narrativa, ma bensì una onesta osservazione filtrata dall'emotività dell'autore,

Appunto cronache, a cavallo tra un serio giornalismo ed un verismo ripulito da tracce di decadenza.

Sei un bravissimo narratore.

____gin
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 14:42

Citazione :
state seduti e aspettate.-
capisci mario perchè mi voglio dimettere da questo mondo?
frasi come queste, ordinarie,usuali, correnti, di solito rivolte a chi non ha difese particolari, mi fanno pensare che questo mondo mica mi piace più tanto
fermatelo un attimo che scendo e passo
e la cosa più triste è che non riesco neppure più ad arrabbiarmi ma ho solo un senso di nausea esasperato
complimenti a te che riesci a scriverne con così tanta grazia
l.
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 17:38

liesma ha scritto:
Citazione :
state seduti e aspettate.-
capisci mario perchè mi voglio dimettere da questo mondo?
frasi come queste, ordinarie,usuali, correnti, di solito rivolte a chi non ha difese particolari, mi fanno pensare che questo mondo mica mi piace più tanto
fermatelo un attimo che scendo e passo
e la cosa più triste è che non riesco neppure più ad arrabbiarmi ma ho solo un senso di nausea esasperato
complimenti a te che riesci a scriverne con così tanta grazia
l.
Riesco a sorriderne a posteriori, dopo aver metabolizzato. A caldo invece... età a parte (sono un pochino meno anziano) di chi pensi fosse la voce "tenorile" che mugugnava alla posta? Very Happy

Grazie di cuore
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 17:39

Ginevralapazza ha scritto:
Le tue pagine hanno il grande merito, di rappresentare quella splendida narrativa italiana, uno per tutti: Vasco Pratolini con le su Cronache di poveri amanti, che ha saputo non dico dar voce, perchè personalmente non credo nè al ruolo salvifico della poesia, ne tantomeno a quello della narrativa, ma bensì una onesta osservazione filtrata dall'emotività dell'autore,

Appunto cronache, a cavallo tra un serio giornalismo ed un verismo ripulito da tracce di decadenza.

Sei un bravissimo narratore.

____gin

Embarassed ma che paragoni, ma dai... Embarassed

Ma grazie, Gin!
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 17:49

Mi ha commosso la tua Gemma perchè mi ha ricordato mia madre, ormai anziana, che non comprende bene questo mondo che è così cambiato in poco tempo. Tristezza, inevitabile tristezza in questo tuo spaccato di vita quotidiana di Gemma, di Iole, di Anita...
Sì, sei un bravissimo narratore perchè non solo scrivi egregiamente, ma tocchi le corde del cuore.
Sempre, Mario.
Grazie.

Dani
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime5/10/2008, 17:52

Mezzopieno: sì, è quello che auguro a me stessa per gli anni a venire, di vedere sempre il bicchiere così e non mezzovuoto.
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Nico Mar
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime11/10/2008, 22:22

Sul tuo talento di narratore non posso più aggiungere niente perché sarei noiosa. Narrare bene è far vivere. Mi sono accorta solo alla fine che ho contestualizzato tutta la scena perfettamente dando un volto a Gemma e una localizzazione ben nota. Sono tornata sul testo, però, a raccogliere quegli indizi che ne fanno più di una semplice cronaca e la rendono un ritratto di solitudine urbana su cui meditare.
Complimentissimi

n
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Penna Libera
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime12/10/2008, 08:44

Forse questo è un perfetto esepio di scrittura matura (non nel senso dell'età, ma del modo di scrivere ) Wink Attraverso un ritmo lineare, senza fronzoli, senza usare effetti specilai, si legge e si arriva alla fine senza stanchezza. Come se conoscessi il modo per far scivolare le righe dagli occhi alla mente. Sei uno dei pochi che riesco a leggere nonostante la lunghezza dei brani. Ci vuole bravura per narrare di fatti quotidiani comuni senza annoiare. E' "nel modo" la magia. Complimenti nonnoValdo! cheers
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Mario Malgieri
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime12/10/2008, 16:13

Daniela, LaMar, Penna Libera. una gradita sorpresa domenicale la vostra lettura e i vostri commenti.
Grazie di cuore, davvero.

Nota per Penna Libera: ho già .. in punta di penna, quasi pronta, l'edizione rivista di un mio raccontino che sarà poco lineare e non privo di effetti speciali: temo sarà "immaturo" Laughing ma a me piace spaziare tra temi, generi e stili diversi. Chiedo in anticipo il tuo perdono:
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Rosario Albano
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MessaggioTitolo: Re: Una mattina di Gemma Mezzopieno   Una mattina di Gemma Mezzopieno Icon_minitime12/10/2008, 19:23

L'ho letta solo ora!
No so aggiungere altro!

Poverini, si vede che pure loro avevano dei diritti da far valere, e Gemma ricordava bene gli scioperi ai quali anche lei aveva partecipato quando era operaia alla centrale del latte.

Colgo l'occasione per gridare VIVA LA COMPAGNA NONNA GEMMA!!

E Poi aggiungo a mio modesto parere: sotto il tuo nick si cela uno scrittore affermato! che ha pubblicazioni e riconoscimenti nella vita reale, anche se tu neghi io continuo a crederlo!

Ciao!
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