PER AMOR DEL VERO - MUSA MONICA PORTA

Va bene, anche se con quella cifra mi ci viene un orologio cinese scarso, altro che Filippo Patacca!

Gibbì ha scritto:

Va bene, anche se con quella cifra mi ci viene un orologio cinese scarso, altro che Filippo Patacca!

Ma che te ne fai di un orologio?

Meglio un bel piatto di tortellini e una bella lombata di maiale ai ferri (contorno di patatine fritte?).
Con 17 € ci stai!

Ho fatto il mio dovere gratis.
Una mangiata di tortellini, almeno quella, te l'offro io appena capita.
E poi non uso l'orologio

Ciao Al, io scapolo.
Ammogliato, ammogliato...

Gibbì ha scritto:

Ciao Al, io scapolo.
Ammogliato, ammogliato...

Allora vi aspetto entrambi e vi porto in un posto dove si mangia da dio, cioè, come dio comanda... insomma: da buoni bolognesi, ecco!

"Possedevo il suo numero di telefono".
Mi fa pensare l'uso di questo verbo, credo il protagonista inconsciamente sapesse di possedere solo quello. Di Mira come di tutte le altre.
Non possiedi niente se non sei disposto a dare.
Lo suggerirei come nuovo mantra.

Cavolo Rubinetta come sei profonda.

Sono un abisso Pierpenna. Di ignoranza!

Hai ragione! (io non contraddico mai una che gira con il coltello in mano!)

(ho provato a guardare distrattamente negli angoli, ma non ho trovato nulla. Mi chiedo se devo essere distratto io o loro )

Tipo che ora se ti dico che hai ragione vuol dire che sono veramente ignorante...
mhhhhhhhhhhhhhhhhh..........
ecchisenefrega!!!

Penna Libera ha scritto:

(ho provato a guardare distrattamente negli angoli, ma non ho trovato nulla. Mi chiedo se devo essere distratto io o loro )

Prova a guardare con più attenzione, allora.

Niente da fare: troppo distratto.

Allora poi non ti lamentare Pierpennino.

Dunque..
brano scritto con classe, credo si tratti di una penna maschile (e ho i miei sospetti sull'autore).. comunque, l'aderenza al tema credo che ci sia, ma occupa una piccola parte del brano, perchè una larga parte si occupa invece del momento dell'incontro in casa, che secondo me non è ciò che richiedeva la traccia. L'introspezione psicologica è ben studiata sebbene non molto sviluppata, per via di un colpevole edonismo descrittivo che si ruba un bel po' di battute.
Come ho detto per altri brani, contesto l'eccessivo rifarsi ai nomi e alle espressioni della traccia, aspetto che sottrae una fetta di fantasia al lettore. E' molto riuscito l'effetto sorpresa, ed anche, finalmente, viene restituita un po' di cattiveria a questa Mira..

Admin ha scritto:

Dolce però lo era, di gradevole compagnia e seria, sì, lo era proprio, e con me fu docile.

Non capisco a cosa si riferisce il "fu": se è riferito al loro incontro, allora va bene; se è riferita al loro passato, doveva essere un "era stata". Ma a me pare che si possa solo riferire al loro passato, non credo che il brano sia raccontato in flashback, o se lo è, non mi dà l'idea di un'anticipazione (nel racconto Mira è tutt'altro che docile!)

Saluti!

Aleksius

Io credo che ora vado a farmi un test del QI.
Perchè mo ve lo dico: io mica ho capito la fine.
Me lo spiegate?
Lei si presenta con un orologio (rubato?), lasciato da un altro?

che vuol dire?
AIUTOOOOOOOOO
sono demente.
Comunque il brano è bellissimo, non ho capito un c. ma è bellissimo....

Con maestria estrasse dalla borsa un Patek Philippe in oro bianco, lasciandomi basito.
“Credo che sia tuo” esordì, maliarda.
Il mio sguardo si incupì mentre osservavo quel raro oggetto di piacere maschile.
“Non credo proprio” le risposi a tono mentre il sospetto ormai sgombrava le ultime nubi di lussuria che ancora vorticavano nella mia mente.
“Come non detto” replicò sorridendo ed allontanandosi da me.
L’osservai, attonito, riappropriarsi del soprabito viola e dirigersi alla porta.
Si girò sul farlo; non aveva ancora smesso di sorridere
“Volevo anche ringraziarti per la tua sincerità: trascende il mio controllo funziona anche per me, ora”.
Sgomento, l’osservai uscire dalla mia vita, privato del mio unico mantra.

Io credevo che Filippo Patacca fosse un marchio inventato e mi faceva ridere. Ho controllato su gùgol: esiste.

io ho un soprabito viola..............

Ri ancora dopo lettura mattutina.
Sicuramente è frutto dello spunto del round: ci ritrovo Mira, l'appuntamento, il fatto che lei non piacesse (del tutto) a lui, e poi c'è la parte originale: l'epilogo con fine liberatorio che lascia un po' di amaro in bocca ma solo perché penso che se si soffre per amore e poi si diventa come l'aguzzino non è una gran bella soddisfazione; questa, però, è una questione che esula dal racconto.
Il racconto mi sembra ben scritto, per i miei gusti un po' troppo esplicito il carattere di lui e leggermente contraddittorio quello di lei (in poche righe si configura come un incubo, poi docile e infine sottile, lucida e vendicativa) ma, come sempre, forse dipende dal vestito corto.

Ho avuto anch'io un dubbio sul "fu" rilevato da Aleksius.

Grazie della lettura autrice di oggi

e perché mi è uscito autrice?

Ce l'ho: ho un nome alternativo per la protagonista di oggi: S A M A N T R A.

E il titolo, di conseguenza: "Karma: niente più kamasutra con Samantra"

Ciao Nico

ciao Gibbolo

Amori miei bellissimi!

Daniela Micheli ha scritto:

Amori miei bellissimi!

dici a me?