Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
RegistratiIndiceCercaUltime immaginiAccedi

 

 LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI

Andare in basso 
+4
Claudio Esposito
Monica Porta
Daniela Micheli
PDG Lunedì
8 partecipanti
Vai alla pagina : 1, 2  Successivo
AutoreMessaggio
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime18/1/2009, 22:04


Le Locle, Svizzera, 16 giugno 1834

Era una splendida notte di primavera. Il cielo velato da una sottilissima cortina di foschia non impediva la vista delle stelle e della luna, e quest’ultima era rotonda come un’arancia.
Una magra figura camminava in modo lento e cauto per il ripido e spoglio pendìo, fermandosi ogni tanto per riprendere fiato e guardarsi attorno.
Sperava di non essere in ritardo. I preparativi gli avevano portato via più tempo del previsto. Rabbrividì, nonostante fosse veramente accaldato. Era realmente preoccupato, e come spinto da un monito interiore accelerò l’andatura.
Era un uomo alto quasi due metri, e quindi arrivò in fretta al limitare della boscaglia che chiudeva la valle in un abbraccio d’alberi. Si guardò indietro con un attimo di esitazione, poi con passo deciso si addentrò tra la vegetazione e gli arbusti.
Non era un uomo coraggioso. Ma era in gioco una vita, e forse qualcosa di più, e questo non poteva tollerarlo. Avevano bisogno di lui, per quanto potesse apparire strano. Nonostante avesse 29 anni compiuti, non aveva ancora imparato ad avere fiducia in se stesso, ma avevano chiesto il suo aiuto e lui non si sarebbe tirato mai indietro. Non avrebbe mai tradito un’amicizia.
O forse un amore.
Rabbrividì di nuovo.
La luna falciava a sprazzi le cupole degli alberi, e quindi Hans non ebbe difficoltà a trovare la pietra a forma di uncino appoggiata al tronco spezzato.
Si tolse lo zaino pesante dalle spalle e lo posò a terra, poi si sedette in attesa. Tentò di non farsi attanagliare dall’ansia e dalla preoccupazione, ma non fu facile.
Mentre si impegnava per concentrarsi su qualcos’altro, vide un piccolo punto luminoso che si accendeva e si spegneva tra gli alberi. Hans si alzò lentamente, bruciando di aspettativa. Sapeva che la sua attesa era finita. Il punto luminoso si avvicinò a lui ondeggiando e pulsando lievemente, fino a giungere proprio di fronte al suo sguardo. L’uomo, a dispetto della situazione, non potè non sorridere. Tra la luce si muoveva in modo aggraziato una piccola figura con gambe e braccia sottili, ed il viso era molto lontano dal rassomigliare a quello umano. I lineamenti esotici marcati risaltavano soprattutto sugli occhi verdi e sulle labbra morbide, mentre i capelli lunghi color cannella riflettevano i colori attorno. Le ali si muovevano così in fretta che era impossibile vedere di che colore fossero. Hans pensò che fosse un maschio, ma non ne era sicuro.
Gli esseri di Faerie parlavano perlopiù per immagini mentali, e ciò che la creatura gli trasmise in quell’attimo gli fece tornare l’ansia. Dovevano fare in fretta.
«Sono pronto, ti seguo.»
Hans prese lo zaino, se lo caricò sulle spalle e seguì Pih, o almeno così pensava che si chiamasse la fata, dal modo in cui la creatura l’aveva pronunciato.
Dopo una decina di minuti di cammino si fermarono. Senza dire nulla, il piccolo essere di Faerie alzò la mano nell’aria, pronunciò qualche parola di cui Hans non riuscì a cogliere il significato e poi fece silenzio. Dall’arto superiore di Pih si allargò un cerchio verde, poi un altro, come se avesse tirato un sasso in uno stagno. Hans stette a guardare con grande stupore, senza muovere un muscolo. Davanti ai suoi occhi si era formata una sorta di tenda dai riflessi verdi, sospesa nell’aria. La creatura lo invitò ad entrare, ma l’uomo impiegò qualche istante per capire ciò che doveva fare. Fece qualche passo verso il velo, che si muoveva come se fosse una superficie liquida noncurante della gravità. Poi allungò una mano, esitante. La mano gli formicolò leggermente, come se la pelle avesse ricevuto una piccola scossa elettrica. Sotto gli incitamenti di Pih, vincendo la paura che stava prendendo il sopravvento, passò prima il braccio, poi metà busto, ed infine la testa. Gli sembrava di essere dentro una bolla formicolante di energia. Non vedeva nulla, e se non fosse stato per Pih sarebbe andato in panico. Così su suggerimento dell’essere di Faerie continuò a camminare in avanti, cercando di vincere una strana resistenza proveniente dall’esterno. Era il mondo di Faerie che si opponeva al suo accesso, gli disse Pih. Gli disse anche che Faerie li avrebbe fatti passare, perchè lui, Pih, era il custode dei portali, e poteva permettere l’accesso ad esseri di altri mondi. Ma chiunque avesse cercato di attraversare il portale senza di lui, gli spiegò, sarebbe morto prima di accorgersi di cosa stesse succedendo.
Su suggerimento della piccola fata, Hans tentò di percepire l’anima del mondo di Faerie. E si accorse che era tutta attorno a lui. Come se qualcuno lo stesse esaminando con cura, sondandolo nel più profondo. Lui non potè far altro che continuare a camminare e confidare nella piccola creatura.
Poi furono fuori. O forse dentro, si corresse Hans.
Tirando un profondo sospiro di sollievo, sbattè le palpebre e si guardò attorno.
Erano all’interno di una foresta luminosa, piena di sole e ben diversa da quella che avevano lasciato. Il bosco attorno a Le Locle era un insieme sconnesso di piante e cespugli cresciuti in disordine, gli uni che tentavano di rosicchiare il posto agli altri. Questa era una perla della natura. Hans alzò lo sguardo. Non aveva mai visto alberi così alti ed enormi. Dovevano essere sequoie centenarie, dall’ampiezza del loro tronco. Forse dieci uomini non sarebbero bastati ad abbracciare la circonferenza di uno di quei fusti. Le colonne marroni e verdi di muschio si innalzavano in alto, fino a sparire alla vista, nascoste dalle fronde più basse che formavano archi aggraziati. Gli alberi giganti erano inframmezzati da alcuni docili pini, piccolissimi in confronto alle sequoie. A terra vi era un tappeto di rami, foglie, aghi e muschio. L’umidità presente era quasi piacevole, rassicurante, e il profumo invitava ad infilare il naso tra quelle enormi e rugose cortecce, o nel morbidissimo muschio simile a lana.
Per la sorpresa, l’uomo aveva dimenticato la presenza della sua guida. Si guardò attorno per cercarla, e si ritrovò circondato da piccole creature volanti, in tutto e per tutto simili a Pih. Ce n’erano almeno un centinaio. Hans si costrinse a non muoversi. Aye gli aveva raccontato che le fate sembrano indifese, ma se avvertono un qualsiasi pericolo sono avversarie che non conoscono pietà. Quindi rimase immobile, lasciando che quelle piccole creature gli sfiorassero la pelle ed i vestiti, gli toccassero i capelli, si infilassero nelle tasche della sua giacca. Sembrava non avessero nessuna paura di lui. Forse, riflettè, sapevano davvero come difendersi.
D’un tratto, tutte le fate che lo corcondavano si allontanarono, con la velocità di un batter di ciglia. Calarono tutte a terra, sedendosi tra gli aghi di pino ed i pezzi di corteccia, e formando un ampio cerchio attorno a lui.
La confusione di parole ed immagini che prima Hans riceveva, scomparve.
Poi vide due fate, un maschio ed una femmina, sospese in aria di fronte al suo viso, che si tenevano elegantemente per mano. Entrambi portavano tra i capelli una coroncina luminosa, ed i loro vestiti erano i più belli. L’uomo non riuscì a capire chi dei due parlasse, ma ricevette chiaramente le parole, come se la fata stesse comunicando nella sua lingua.
«Benvenuto tra noi, straniero. Il popolo di Faerie, e in particolar modo la nostra razza, ti ringrazia per esser venuto in nostro aiuto. E’ la prima volta che un essere di un altro mondo varca i nostri cancelli, ma ci siamo visti costretti dagli eventi. So dell’affetto che ti lega a mia figlia Aye, ed in nome di quella amicizia spero di poter contare su di te. Tempo fa condannai mia figlia per essere entrata in contatto con un umano. Ora capisco che quell’evento fu per noi una benedizione e una maledizione assieme. Ma ti prego, siediti. Noi faremo altrettanto. E continuerò a parlare la tua lingua, in modo che tu possa capire senza incomprensioni.»
Hans si rese conto di avere davanti i genitori della piccola creatura di Faerie che aveva incontrato tre anni prima, in uno dei suoi viaggi in Francia. Aye a quel tempo era riuscita a passare attraverso un portale, aprofittando di un momento di distrazione di Pih, ed aveva incontrato Hans. Le fate sono esseri pieni di curiosità, ma Aye lo era in modo particolare. Così era nata una improbabile amicizia, perchè Hans, dopo il primo momento di stupore, aveva compreso che l’essere che aveva di fronte non solo era vivo ed aveva un’anima, ma quell’anima era molto simile alla sua. Avevano quindi passato alcuni giorni assieme, finchè le guardie di Faerie non l’avevano trovata e riportata a casa.
Quell’evento aveva cambiato la sua vita, il suo modo di pensare e di scrivere.
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime18/1/2009, 22:05

Hans scacciò quei ricordi e si sedette, imitando i due reali.
«Come già ti hanno detto, Aye è prigioniera nel regno della Regina della Neve. E’ stata portata via già da sei rotazioni della tua terra, e noi siamo molto in ansia per la sua vita. Non esiteremmo a dichiarare guerra a questa fredda regina e a distruggere il suo palazzo di ghiaccio, e a spezzare il bastone da cui trae potere, quindi non pensare che sia stata la paura a convincerci a chiamare te. Siamo tutt’altro che esseri graziosi ed indifesi. L’unità è la nostra forza, e noi siamo decine di migliaia. Quello che ferma la nostra mano, è il motivo per cui la Regina della Neve ha fatto rapire Aye. Quella donna di ghiaccio si nutre dell’amore che è nel cuore altrui. Spezza i legami, intreccia il freddo nei cuori, ed intanto assorbe, goccia dopo goccia, il calore degli affetti lasciando solo una terra gelata. Non so come, ma ha saputo del vostro incontro. Non so quanto abbia significato l’amicizia di Aye per te, ma per lei… la Regina della Neve lo ha scoperto, ed ora desidera prosciugarla. Anche se noi scatenassimo la più terribile e crudele delle guerre, Aye non tornerà mai più come prima. Devi essere tu a portarla via. A ricordarle che vi è stato un tempo in cui era un essere in grado di provare amore.»
Poi la voce tacque. Hans rabbrividì. Come poteva esistere una creatura così crudele? Nella sua terra esistevano gli assassini, le violenze e l’odio, ma l’amore era l’unico potere che nessuno poteva portare via. Ed il sapere che una perfida regina stava facendo questo alla sua piccola, fragile amica! Una rabbia che non aveva mai provato prima lo investì con potenza. Parlò senza esitazione. Ed il suo tono era calmo, deciso.
«Andrò io da questa Regina della Neve. La costringerò a lasciare andare Aye. Avete fatto la cosa giusta a chiamarmi.»
I due reali si alzarono e si inchinarono a lui, ringraziandolo. E lui capì che non si sarebbero aspettati nulla di meno.
«Allora ascolta, umano. Quando sarai di fronte alla Regina, non guardarla negli occhi o ti stregherà. Usa questo per renderla indifesa» e una delle due figure gli posò sulla mano una rosa rossa.
«Tra i petali vi è un veleno preparato apposta per lei. Appena vedi la Regina della Neve, getta questo fiore ai suoi piedi. Poi trova mia figlia e riportala indietro.»
Hans annuì, stringendo con precauzione la rosa rossa tra le mani.
Gli sembrò che quel fragile fiore pesasse moltissimo. O forse era il peso della sua preoccupazione.

E così iniziò il viaggio di Hans all’interno dei territori della regina di Ghiaccio, per andare a soccorrere Aye. Pih lo accompagnò fino ai margini della terra gelata, poi dovette lasciarlo solo.
Hans camminò nel freddo per tre giorni, ed un paio di volte perse la strada, prima di arrivare al palazzo della Regina della Neve. Per tutto il tempo si sentì circondato da uno sguardo indagatore, ma cercò di non farci caso.
Infine giunse davanti al palazzo di ghiaccio. In quei giorni Hans aveva sopportato molto freddo, ma alla vista di quell’edificio gli si gelò il sangue ed il coraggio. Che creatura poteva mai vivere, o sopravvivere, in un luogo del genere?
Era un castello immenso, con molte guglie bianche, picchi freddi e punte acuminate. L’entrata pareva una grande bocca aperta, pronta ad inghiottire chiunque. Hans provò una fitta di paura e di solitudine. Avrebbe voluto che Pih fosse ancora con lui.
Ma poi si fece forza, ed entrò. Attorno a sé non vedeva nessuno, solo ghiaccio. Iniziò ad inerpicarsi su di una lunga scalinata fredda e ruvida, composta da almeno trecento gradini. Poi oltrepassò una porta aperta montata su cardini di gelo, con a guardia due leoni scolpiti così bene da sembrare veri, e si ritrovò nella stanza del trono. La Regina della Neve era seduta sul suo scranno, meravigliosa nel suo vestito, avvolta in una pelliccia di orsa bianca. Hans si dimenticò immediatamente il motivo per cui era arrivato sin lì. Stringeva la rosa tra le dita, ma la sua mano era inerte.
La regina era alta, la pelle pallidissima sembrava catturare i riflessi della luce, ed il viso aveva lineamenti perfetti. Era la donna più bella che lui avesse mai visto. Come si poteva pensare che fosse perfida e crudele? Una donna così bella? Sarebbe rimasto con lei, per sempre.
Lei si alzò. I suoi movimenti erano così delicati da far male, ed i capelli scivolarono dalle spalle pallide in un modo incantevole. La Regina della Neve scese i tre gradini che portavano al trono, e Hans notò che era alta quanto lui.
«Ti ho atteso a lungo, umano. Eccoti, ora! Avrei mai potuto desiderare un compagno ed un re migliore?»
La sua voce era cristallo che cade sul pavimento. O forse diamanti.
Hans allentò ancora di più la mano sulla rosa. Cosa ci faceva, con quel fiore in mano?
La donna accarezzò la sua guancia, ed una ragnatela di brina si intrecciò sulla pelle di Hans. Ma lui non se ne accorse. Era perso negli occhi di ghiaccio della Regina. Così spaventosamente belli, ammalianti! Avrebbe voluto guardare quegli occhi per sempre.
Il viso della Regina della Neve si avvicinò ancora di più al suo.
Ma un movimento veloce alla sua destra distrasse un attimo Hans. Gli parve un battito di ali. E si ricordò immediatamente il motivo per cui era lì.
Si ritrasse con repulsione, accorgendosi di essere già ricoperto da uno strato sottile di brina, e scagliò la rosa rossa ai piedi della Regina della Neve. Lei crollò a terra con un grido, contorcendosi come se stesse bruciando. Si stava sciogliendo. Hans per la paura fece un salto all’indietro.
«Che tu sia maledetto per sempre, umano! Ascolta le mie parole! Non conoscerai mai l’amore, soffrirai nella solitudine e nell’abbandono! Ricordatelo! Che tu sia maledetto per sempre!»
Le sue urla svanirono sempre di più, finchè di lei rimase solo una pozza d’acqua, che gelò immediatamente.
Hans ricevette la maledizione come un alito di vento gelido che gli entrò nel cuore. Cercò di non pensarci, e si mise a cercare a piccola creatura di Faerie per cui era venuto. Uscì dal salone, ed iniziò a frugare in tutte le stanze. Ovunque trovò animali mutati in statue di ghiaccio.
Infine Hans trovò una porta chiusa. Ci mise due ore per abbattere il portone di ghiaccio, ed una volta entrato trovò ciò che stava cercando. Ed ebbe una fitta al cuore. La piccola fata era seduta su di un tavolino davanti a lui. La sua pelle, un tempo verde pallido, ora era ricoperta di uno strato di gelo. Le ali erano un sottilissimo velo di brina, e gli occhi non si muovevano sotto le ciglia lunghe ed imbiancate.
Hans iniziò a chiamarla per nome, a toccarla con delicatezza per toglierle il gelo, ma invano. Era arrivato troppo tardi. Allora fece ciò che raramente aveva fatto nella sua vita. Si mise a singhiozzare come un bambino. Pianse a lungo, come se in quel modo riuscisse a sputare fuori anche tutti i suoi fallimenti e le sue delusioni passate, tutte le sue debolezze e le sue paure. Era arrivato in un luogo dove nessun umano era mai giunto prima, per salvare l’unico essere che aveva dimostrato di avere fiducia in lui, e lui aveva fallito. Che frustrazione! Che sofferenza! Gli era stata affidata una vita e lui non aveva saputo prendersene cura. Forse era stata proprio la sua infatuazione per la Regina della Neve a dare il colpo di grazia alla piccola Aye! I reali avevano detto che era il legame tra due persone, ad avere importanza. Che cosa aveva fatto? Che cosa aveva fatto!

La sua frustrazione fu incredibilmente dolorosa. Così dolorosa da far sciogliere il ghiaccio che si era attaccato al corpo ed al cuore della piccola fata.
Così l’uomo e la creatura di Faerie si ritrovarono di nuovo insieme. E fu una vera gioia per entrambi, perchè nonostante fossero di due razze diverse in loro pulsava un’anima simile.
Hans riportò nella foresta delle fate la piccola Aye, ed entrambi vennero accolti con entusiasmo ed infinita gratitudine. Il re e la regina delle fate donarono all’uomo una fune intessuta con lo stesso materiale delle loro corone, ovvero i fili d’argento della tela di un ragno rarissimo. Essi affermarono che quella corda avrebbe legato in qualche modo i cuori di Aye e di Hans, in modo che entrambi, anche se lontani, avrebbero potuto comunicare solo pensando l’uno all’altro. Chissà perchè, ad Hans vennero in mente i matrimoni che si facevano nel suo mondo, e divenne triste. Ma sapeva che lui ed Aye erano troppo diversi. Troppo diversi, e basta.
Poi venne il tempo in cui dovette tornare a Le Locle, in Svizzera. Avrebbe voluto restare lì per sempre, passare giorni, mesi ed anni in quel luogo meraviglioso, accanto ad Aye, ma prima ancora di chiederlo sapeva che non glielo avrebbero mai consentito. Lui apparteneva ad un altro mondo. Ed in quel mondo doveva fare ritorno.
Così, con la corda luminosa legata ad un polso, il suo zaino in spalla e Pih a fargli strada, ritornò nel piccolo boschetto, e tutto gli apparve come un magnifico, brillante sogno.
Appena a casa, prese la penna in mano ed iniziò a scrivere, alla luce di una candela e tenendo in una mano la corda di tela di ragno.
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime18/1/2009, 22:13

Me la sono stampata, PDG, e me la porto con me, la tua favola: stasera, mi addormenterò con la tua storia.
Grazie.

Dimenticavo: complimenti per la scelta del brano musicale in portale, è perfetto in sottofondo.

Brava, PDG, anche per la rielaborazione grafica della foto.

Complimenti per questo, intanto.

A domani le riflessioni sul tuo pezzo.

Notte a te ed a chi passerà.
Torna in alto Andare in basso
Monica Porta
Top
Top
Monica Porta


Numero di messaggi : 1069
Data d'iscrizione : 26.06.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 08:18

Uao, PdG!
Brava a tenere la pagina.
La fantasia ti porta ovunque. Chiudi gli occhi e ne sei già avvolta.
Qui sto volando. Torno in serata per il resto.
Buona giornata.


Monica
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 09:27

Buongiorno, gente. Vi auguro una buona lettura!

Grazie delle tue parole, Musa! Ho volato anch'io, tuffandomi in questo mondo fantastico, dove tutto può succedere.
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 09:36

Buongiorno PDG e buongiorno a tutti.
Devo uscire, per ora ti scrivo solamente che se la fantasia deve essere questa, evviva la fantasia....

A dopo
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 10:11

Ciao Daniela, buona uscita. E grazie per aver messo assieme una splendida pagina nel portale!! Sei fantastica.
Torna in alto Andare in basso
Claudio Esposito
Top
Top
Claudio Esposito


Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 04.11.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 11:23

La penna del giorno :
"Le Locle, Svizzera, 16 giugno 1834
Era una splendida notte di primavera. Il cielo velato da una sottilissima cortina di foschia non impediva la vista delle stelle e della luna, e quest’ultima era rotonda come un’arancia..."


In genere mi è sempre piaciuto, fin da bambino, leggere e scrivere, inventare storie e fissarle sopra un foglio di carta, ora sopra un supporto informatico, carta anch'essa, sia pure virtuale...
Però, non mi è mai piaciuto esprimere un commento su testi altrui (ricordo che a scuola non sopportavo temi del tipo : "Commenta la poesia di Giovanni Pascoli "La cavallina storna"...). Mi piace molto leggere opere di poesia e/o prosa, non gradisco molto doverle commentare : a parte la modestia delle mie capacità critiche, mi sembrerebbe quasi di ingerirmi arbitrariamente nel mondo intimo dell'autore, violarne illecitamente le emozioni interiori e le motivazioni profonde che solo lui può commentare...

Tuttavia, per questa stupefacente favola il commento mi viene, per una volta, facile e quasi automatico...
Mi ha colpito piacevolmente lo stile incredibilmente realistico e "visivo" con il quale vengono descritti tutta l'ambientazione, i personaggi, le scene, le varie situazioni nel corso della storia che, al contrario, è assolutamente fantastica ed irreale!
Questo apparente contrasto non nuoce all'impianto narrativo, anzi, costituisce un azzeccato mix tra favola onirica e descrizione concreta di paesaggi naturali e paesaggi interiori : il rapporto fra il protagonista e l'evanescente giovane fata, e fra il protagonista stesso e l'intero mondo parallelo di spiriti silvani, metafora trasparente ed efficacissima delle relazioni interpersonali e del difficile, ma a volte magicamente reale, incontro di anime provenienti da mondi diversi e distanti...

Complimenti sinceri e un bacione alla bravissima immaginifica PDG,
Claudio
LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI 575356 LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI 35710 LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI 899765
Torna in alto Andare in basso
http://www.alidicarta.it  www.babyloncafe.eu
sogliaoscura
Top
Top
sogliaoscura


Numero di messaggi : 233
Data d'iscrizione : 26.06.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 11:29

Una favola tra le cui righe si possono leggere argomenti molto complessi quali la tolleranza, la determinazione...
La pagina è lunga, ma sempre curata e non si sfilaccia.
Complimenti per aver mantenuto anche la struttura identificata da Propp: 1)Equilibrio iniziale (inizio) - 2)Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione) - 3)Peripezie dell'eroe - 4)Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione).
Che altro dire? Brava PDG!

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI 575356
Torna in alto Andare in basso
http://www.sogliaoscura.org
Ospite
Ospite




LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 11:43

nessuna sbavatura
una favola ancorata alla realtà
fluida e morbida
complessa e articolata
un fiocco di neve infine
l.
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 12:43

Grazie ragazzi. E' un piacere leggere i vostri commenti.

Claudio, grazie per il tuo bellissimo commento, mi fa davvero piacere sapere che la mia fiaba ti sia piaciuta a tal punto di sbloccarti questo disagio nel commentare! Amo molto lo stile di Andersen, e ho pensato che il modo migliore per raccontare una storia (in)verosimile su di lui, fosse esprimermi in uno stile simile al suo. Uno stile che io amo moltissimo, perchè, come hai detto tu, da una parte vi sono descrizioni molto vive e accurate, dall'altra vi è la storia fantastica. Un contrasto che permette al lettore di credere in ciò che sta scritto, di perdersi in un altro mondo e di poter sognare. In realtà questa fiaba è un onore allo scrittore, che ha scritto storie bellissime e profonde.
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 12:49

Bello il tuo commento, soglia, sei riuscita a catturare anche qualche tema che trasmette questo racconto. Ciò che amo delle fiabe, è che sono senza morale esplicita, ma all'interno vi sono decine e decine di messaggi nascosti. Piacciono ai bambini perchè son storie molto belle, e piacciono agli adulti perchè hanno significati profondi. Mi è piaciuto in modo particolare creare le due figure femminili: da una parte la fata, fragile, dolce e curiosa, dall'altra la regina, sensuale, provocatrice ed egoista che cerca di distogliere Hans dai suoi doveri.
Ho studiato Propp all'università, si vede che mi è entrata ormai in circolo, perchè in realtà ho pensato a lui solo per l'oggetto magico. Grazie per questo commento molto ricco!
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 12:54

Grazie Liesima, un inchino a te e al tuo commento.
Sono felice che ti sia piaciuta, e che tu abbia notato che questa fiaba è comunque ancorata alla realtà. Non solo perchè Hans parte da un mondo conosciuto, ma anche da piccoli particolari.
Lo sapevate che Andersen girava sempre con una corda, perchè aveva il terrore di rimanere chiuso in una stanza durante un incendio? Un particolare come questo, ad esempio dà alla storia più consistenza, più lucidità.
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 13:59

La vostra PDG giornaliera si deve allontanare per un'oretta o due. Buon pomeriggio a chi passa!
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 14:13

Carissima PDG, se volevo tornare nel Regno delle Fate, tornare bambina per un attimo e vedere con gli occhi di fiaba, tu ci sei riuscita a trasportamici!
E' una favola dolcissima, dove viaggi per quei boschi fatati, vedi le ali di Pih sbattere, la prima incredulità di Hans e... tutto il resto. Pur non trascurando dei messaggi molto meno fiabeschi, molto più umani, tra tutti la solidarietà, il farsi carico dei dolori altrui che, alla fine, risolvono ogni cosa.
Io non so in quanti hanno capito chi tu sia, PDG e non importa se con questo mio commento lo farò capire, è un gioco alla fine, ma ti devo proprio dire e senz'altra motivazione che quella che leggi, che sei bravissima, che sei fantasiosa, che se questo è l'inizio DEVI continuare assolutamente a scrivere, perchè qui, cara PDG, io vedo una penna che potrà volare in alto.
Andersen se ti leggesse (te lo dice una profana ma te lo dice col cuore), non avrebbe nulla da eccepire sulla tua prosa.
Brava Brava e ancora Brava PDG!
Spero che gli altri autori del round non me ne vogliano troppo, ma questa pagina, che ho letto ieri sera, mi ha portata in un mondo che non frequentavo più da tempo, mi è nata una riflessione circa il fatto che scriviamo e leggiamo bellissime pagine di prosa, che parlano di tanto e in tanti diversi modi, ma era da tempo che non tornavo nel mondo fatato delle Regine di Ghiaccio, degli Elfi, dell'amore tra una fata e un umano (ultimo letto a proposito Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia che pur trattando l'olimpo, sempre di mondo "fiabesco" parlava).
Quindi grazie PDG, di avermi regalato, come dice Liesma, un fiocco di neve che anziché raffreddare, mi ha scaldato il cuore.
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 14:15

E complimenti per Hans, sappiamo tutti chi è ma nessuno potrà negare che tante delle sue fiabe sono nate proprio da un viaggio onirico in un bosco fatato.

Si vede che mi è piaciuta un tot? Da zero a dieci direi undici Smile
Torna in alto Andare in basso
Monica Porta
Top
Top
Monica Porta


Numero di messaggi : 1069
Data d'iscrizione : 26.06.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 16:34

Mi piace la tua scelta di raccontare Andersen narrandolo in una favola.
Penso che tu abbia sfiorato il suo vissuto; un approccio originale alla traccia.

Quanto all'amore...

...la passione inebria i sensi, a volte può confondere, farci deviare dal percorso, spingendoci anche a non superare l'apparenza, il bello esteriore.
Fedeltà, impegno, l'amicizia condivisa forgiano basi solide per il sentimento.
Vero ma...

La penna del giorno ha scritto:

Non avrebbe mai tradito un’amicizia.
O forse un amore.

...la passione è anche il motore, l'energia che carica un rapporto rendendolo speciale, facendolo volare.
E credo di leggere questa ambivalenza nell'indecisione di Hans che ritrovo nel passaggio citato.

Amalgami benissimo, ancora brava, PdG!

Monica
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 17:00

Grazie a te, Daniela, per le tue bellissime parole, per il tuo commento appassionato! Finchè vivrò non poserò mai la penna, perchè ora so di poter portare lontano con la mente, attraverso le mie storie. E' bello pensare di poter entrare nel lettore, prima che il lettore si accorga di ciò che succede. Prenderlo e portarlo in un mondo pieno di metafore, di magia, di empatia. "Rapirlo" prima che si accorga che sta viaggiando lontano. Allora si che il lettore può sognare. E felicissima di aver rapito anche te, e di averti portata lontano, in un luogo che non frequentavi più da tempo.
Questa storia è nata dal mio amore per il modo di scrivere di Andersen. Ho letto la versione delle sue fiabe integrali qualche anno fa, e ne son rimasta affascinata. Un genio!
Un abbraccio e un fiocco di neve, Daniela
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 17:07

Musa ha scritto:
Mi piace la tua scelta di raccontare Andersen narrandolo in una favola.
Penso che tu abbia sfiorato il suo vissuto; un approccio originale alla traccia.

Mentre riflettevo su come costruire la storia ambientata attorno ad Andersen, mi son vista passare davanti i suoi racconti. La sirenetta, Pollicina, Il soldatino di stagno, e... La regina della neve. Non mi è stato difficile immaginare l'autore tuffato in una di queste storie, una storia vera e reale che avrebbe potuto cambiare la sia vita. Prima Andersen scriveva romanzi e opere di teatro. Improvvisamente ha iniziato a scrivere fiabe. Perchè? Anche qui, non mi è stato difficile immaginare un "qualcosa" che potesse avergli cambiato il modo di pensare ed agire. Quindi non si era mai sposato perchè in realtà era sposato. E portava in giro la corda perchè per lui aveva un significato che non poteva rivelare.
Insomma, son contenta che vi sia piaciuta, io mi son divertita da matti a scriverla.
Torna in alto Andare in basso
Monica Porta
Top
Top
Monica Porta


Numero di messaggi : 1069
Data d'iscrizione : 26.06.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 17:26

[quote="La penna del giorno
...Non mi è stato difficile immaginare l'autore tuffato in una di queste storie, una storia vera e reale che avrebbe potuto cambiare la sia vita. Prima Andersen scriveva romanzi e opere di teatro. Improvvisamente ha iniziato a scrivere fiabe. Perchè? Anche qui, non mi è stato difficile immaginare un "qualcosa" che potesse avergli cambiato il modo di pensare ed agire. Quindi non si era mai sposato perchè in realtà era sposato. E portava in giro la corda perchè per lui aveva un significato che non poteva rivelare.
Insomma, son contenta che vi sia piaciuta, io mi son divertita da matti a scriverla.[/quote]

...l'ho notato e mi è piaciuto anche per questo.
La tua fantasia ha un nome, PdG? Very Happy
Torna in alto Andare in basso
PDG Lunedì
Star
Star
PDG Lunedì


Numero di messaggi : 8728
Data d'iscrizione : 09.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 18:47

Non ancora Musa, ma mi sa che presto glielo darò ^^
Torna in alto Andare in basso
Giuseppe Buscemi
Star
Star
Giuseppe Buscemi


Numero di messaggi : 2457
Data d'iscrizione : 28.04.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 19:52

Minchia, lunghissimo...!
E io volevo commentarcelo...
Me lo leggo rapido...
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 19:57

Gibbì, ma ciao Smile)))
Torna in alto Andare in basso
Giuseppe Buscemi
Star
Star
Giuseppe Buscemi


Numero di messaggi : 2457
Data d'iscrizione : 28.04.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 20:19

La magra figura era un maschio, allora. No, perché il cambio di genere all’inizio mi confuse…
“Accelerò l’andatura” non mi piacque.
Uh, è fanscienziatyco!
“andare in panico” non mi piacque.
Certi aggettivi mi sono sembrati superflui, così come certe descrizioni. Un po’, ridonda, neh.
Mi ha ricordato alcuni cartoni animati che vedevano le mie figlie.
Buoni sentimenti, politico-interrazialmente corretti.
Gradevole, anche se un po' prevedibile.
Torna in alto Andare in basso
Giuseppe Buscemi
Star
Star
Giuseppe Buscemi


Numero di messaggi : 2457
Data d'iscrizione : 28.04.08

LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime19/1/2009, 20:20

Daniela Micheli ha scritto:
Gibbì, ma ciao Smile)))
ma ciao a te e a evribadi (nid sambadi. To love, ovviamente)
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Empty
MessaggioTitolo: Re: LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI   LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI Icon_minitime

Torna in alto Andare in basso
 
LA VERA STORIA DELLA REGINA DELLE NEVI - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI
Torna in alto 
Pagina 1 di 2Vai alla pagina : 1, 2  Successivo
 Argomenti simili
-
» Margherita Bassi (IlVolodelFalco)
» A 179614 - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI
» TRA CASTAGNOLE E VILLE - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI
» ANTONIO E ROSA - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI
» DA QUALCHE PARTE, OLTRE L'ARCOBALENO - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
 :: Le proposte di scrittura a tema :: Anno Domini 2009-
Vai verso: