SCUOLA DI VITA - TURI RUBINO

Ricordi d’infanzia, scavati ma non troppo. Scrittura fluida, confidenziale, leggibilissima, ma non elementare.

Sue ha scritto:

Ciao PdG!!! Confesso: scuola materna (ben tre anni di scuola materna!!! Sigh!) elementari e medie dalle Suore Benedettine. Che di benedetto avevano ben poco. Mi hai riportato indietro sì... Santini a go-go, obbligo della messa la domenica ed ogni festa comandata presso la loro chiesetta e, guai a non essere presenti!! Il lunedì l'interrogatorio era di terzo grado.. e mani in testa per punizione, fino ad avere le braccia che non ne potevano più e, ore passate in ginocchio per non aver saputo la lezione. Non parliamo poi della figlia del Dottore, dell'Ingegnere .. etc etc, brave, belle e ruffiane..... Mi sono sempre chiesta: perché i miei decisero che quella era la scuola per me... :-(( Uscita dal quel mondo, alle superiori.. ehm.. mi sono scatenata.. ovviamente.. :-))
La tua pagina è scritta con garbo e semplicità. Mi è piaciuto ripercorrere, comunque una strada, che sembra comune a molti di noi. Non mi dispiacerebbe seguire il suggerimento di Cinzia: scriviamo qualcosa insieme .. :-)
Prendo un caffé anch'io se ancora ce n'è.. Buona giornata PdG e complimenti..

Ciao Sue, ti è piaciuto ripercorrere???
ah ah, scherzo, dai, ma ti giuro che mai e poi mai avrei immaginato di incontrare tanti compari e comari di elementari, remote sventure!

Daniela Micheli ha scritto:

Cucù.... Settete!
buongiorno Penne! Che il sole vi sorrida.:-)

Daniela!!! Buongiorno a te, e che ti sorridano sole, luna e tutti i pianeti!

gocciadisplendore ha scritto:

ci sono tanti modi per vaccinarsi circa la fede.. volendo vaccinarsi...
si legge di un fiato

Ciao goccia, grazie del commento.
E sì... qualche volta anche NON volendo vaccinarsi, ci si ritrova vaccinati lo stesso e una volta che hai fatto gli anticorpi... Amen

Gibbì ha scritto:

Ricordi d’infanzia, scavati ma non troppo. Scrittura fluida, confidenziale, leggibilissima, ma non elementare.

Grazie Gibbì. E già: non troppo scavati... che è meglio

Ho frequentato (indirettamente) quel mondo.
In quei giorni leggevo il Vedanta e sentivo le emormi differenze!
Credo che scoprire le cose da se, sia molto importante. Quelle cose si imparano sul serio.

ciaoooo

io da ragazzina frequentavo l'oratorio, quello delle femmine perchè i maschi ne avevano uno loro, e già qui si capisce il livello...Andavo perchè era l'unico punto di aggregazione, non perchè mi mandasse mia mamma che era la persona più anticlericale che io abbia mai conosciuto. Il tuo scritto è una fotografia esatta e puntuale di come andavano le cose in quei luoghi e se ci penso mi incazzo ancora adesso.
Brava , hai saputo rendere bene l'atmosfera e il proverbio calza a pennello

Come ti ho detto stanotte, ho fatto tre anni d'asilo e tre anni di elementari in un istituto diretto da suore, che erano anche le insegnanti. Era una scuola a pagamento, mi ci mandarono non perchè si navigava nell'oro ma, semplicemente, perchè era l'unica scuola di Sassuolo che faceva orario prolungato. I miei genitori, operai, finivano il loro turno alle diciotto in punto e fu quello l'unico motivo per cui si svenarono e mi mandarono là, scuola frequentata dalla Sassuolo bene che ben poco aveva a che spartire con me.
Se da una parte quegli anni furono eccelsi dal punto di vista scolastico (non a caso, una volta trasferita alle scuole statali ero nel banco di fianco alla maestra perchè ero la più brava di tutte -modesta, lo so-), ci furono episodi che mi segnarono, da qualche parte c'è pure una pagina, perchè iniziai da allora a capire che davanti agli occhi di dio non siamo tutti uguali: la figlia del dottore, la figlia del sindaco non erano figlie di un dio minore, ahimè.
Però, molti anni dopo, anche ai miei figli ho fatto frequentare la scuola materna delle suore. Perchè non lo so, forse speravo che anche loro avessero poi trovato una suor Romana che gli avesse fatto amare la lettura sin dai primi anni. Non si è raggiunto l'obiettivo, ma anche loro ogni tanto mi raccontano di episodi che hanno vissuto. Mi hanno detto che i loro figli non li manderanno di certo là

Daniela Micheli ha scritto:

Come ti ho detto stanotte, ho fatto tre anni d'asilo e tre anni di elementari in un istituto diretto da suore, che erano anche le insegnanti. Era una scuola a pagamento, mi ci mandarono non perchè si navigava nell'oro ma, semplicemente, perchè era l'unica scuola di Sassuolo che faceva orario prolungato. I miei genitori, operai, finivano il loro turno alle diciotto in punto e fu quello l'unico motivo per cui si svenarono e mi mandarono là, scuola frequentata dalla Sassuolo bene che ben poco aveva a che spartire con me.
Se da una parte quegli anni furono eccelsi dal punto di vista scolastico (non a caso, una volta trasferita alle scuole statali ero nel banco di fianco alla maestra perchè ero la più brava di tutte -modesta, lo so-), ci furono episodi che mi segnarono, da qualche parte c'è pure una pagina, perchè iniziai da allora a capire che davanti agli occhi di dio non siamo tutti uguali: la figlia del dottore, la figlia del sindaco non erano figlie di un dio minore, ahimè.
Però, molti anni dopo, anche ai miei figli ho fatto frequentare la scuola materna delle suore. Perchè non lo so, forse speravo che anche loro avessero poi trovato una suor Romana che gli avesse fatto amare la lettura sin dai primi anni. Non si è raggiunto l'obiettivo, ma anche loro ogni tanto mi raccontano di episodi che hanno vissuto. Mi hanno detto che i loro figli non li manderanno di certo là

Mi leggo in pieno. Idem.

Passati comuni, sì...

La penna del giorno ha scritto:

Gibbì ha scritto:

Ricordi d’infanzia, scavati ma non troppo. Scrittura fluida, confidenziale, leggibilissima, ma non elementare.

Grazie Gibbì. E già: non troppo scavati... che è meglio

Ricordi non troppo scavati di esperienze che hanno scafato.

Anam ha scritto:

Ho frequentato (indirettamente) quel mondo.
In quei giorni leggevo il Vedanta e sentivo le emormi differenze!
Credo che scoprire le cose da se, sia molto importante. Quelle cose si imparano sul serio.

ciaoooo

Ciao a te, Anam... hai proprio ragione: non mi sono adeguata ma le ho imparate sul serio
Leggevi il Vedanta? in quei giorni? alle elementariiiiii?

Ti leggo poi, PDG
Besos y besos

Emma Bricola ha scritto:

io da ragazzina frequentavo l'oratorio, quello delle femmine perchè i maschi ne avevano uno loro, e già qui si capisce il livello...Andavo perchè era l'unico punto di aggregazione, non perchè mi mandasse mia mamma che era la persona più anticlericale che io abbia mai conosciuto. Il tuo scritto è una fotografia esatta e puntuale di come andavano le cose in quei luoghi e se ci penso mi incazzo ancora adesso.
Brava , hai saputo rendere bene l'atmosfera e il proverbio calza a pennello

Anche da me rigorosamente unisex e per giunta pericolosissimamente muro con muro con l'altro istituto rigorosamente dell'altro unisex (ma qui rischio di sputtanarmi... perciò non dico nient'altro e boccaccia mia statti zitta )... grazie per il commento e ciaoooooooooo

Daniela Micheli ha scritto:

Ti leggo poi, PDG
Besos y besos

perchè piangi, piccola, chi è stato il cattivone... che se lo piglio....

Mhm... è l'ora della siesta, amigos?
Limoncello?
Grappino?
Marsalino?

Sonnellino???
Shhhh...

La penna del giorno ha scritto:

Anam ha scritto:

Ho frequentato (indirettamente) quel mondo.
In quei giorni leggevo il Vedanta e sentivo le emormi differenze!
Credo che scoprire le cose da se, sia molto importante. Quelle cose si imparano sul serio.

ciaoooo

Ciao a te, Anam... hai proprio ragione: non mi sono adeguata ma le ho imparate sul serio
Leggevi il Vedanta? in quei giorni? alle elementariiiiii?

naaaa
quando ho avuto modo di frequentare quel mondo
le elementari le ho fatte da "civile"!

Un ricordo è un ricordo. Non si può contestare o discutere: è un fatto. E i fatti, agli occhi di un bambino sono esattamente per come è il loro vissuto: veri. Qui c'è una storia di iniziazione e, come tutte le iniziazioni, dai Sioux ai Fratelli Grimm, è crudele. Non ci si può far niente, neanche l'ambiente religioso se ne sottrae (perché aspettarsi che dovrebbe o potrebbe farlo?): solo, la riveste di madonnine ma non aggiunge niente di nuovo sotto il sole, proprio come dice l'Ecclesiaste.
Tutto ciò si percepisce intensamente, dal punto di vista al contempo ingenuo e rassegnato del bambino che l'ha vissuto, grazie alla sensibilità di chi scrive e al suo stile sobrio ed efficace.
Se proprio devo fare un appunto, lo faccio solo alle quattro righe di chiusa, messe forse un po' a forza rispetto a tutto il contesto.

P.S. Asilo e prima elementare a tempo pieno dalle Suore di S.Vincenzo (splendidi copricapo medievali): molto divertita! Come? no, non sono cattolica, attualmente, ma non per loro colpa.

Homo mundus minor

"Fate come dico ma non fate come faccio".
E' una frase della Bibbia riferita ai sacerdoti.
Ne vuoi di più?
Anch'io fatto le materne dalle suore e quando è toccato ai miei figli andarci, alla domanda: Perchè non li mandi dalle suore? (pare faccia molto chic, oggi), ho risposto: e che peccato hanno fatto, poveri figli?
Comunque, tra te, le altre penne e, un pochino,. anche me qualcosa di buono l'hanno fatto, se non altro ci hanno forgiato ad affrontare tutti i rompiballe della vita.
Dopo di loro il diluvio!

Rosalba Signorello ha scritto:

Un ricordo è un ricordo. Non si può contestare o discutere: è un fatto. E i fatti, agli occhi di un bambino sono esattamente per come è il loro vissuto: veri. Qui c'è una storia di iniziazione e, come tutte le iniziazioni, dai Sioux ai Fratelli Grimm, è crudele. Non ci si può far niente, neanche l'ambiente religioso se ne sottrae (perché aspettarsi che dovrebbe o potrebbe farlo?): solo, la riveste di madonnine ma non aggiunge niente di nuovo sotto il sole, proprio come dice l'Ecclesiaste.
Tutto ciò si percepisce intensamente, dal punto di vista al contempo ingenuo e rassegnato del bambino che l'ha vissuto, grazie alla sensibilità di chi scrive e al suo stile sobrio ed efficace.
Se proprio devo fare un appunto, lo faccio solo alle quattro righe di chiusa, messe forse un po' a forza rispetto a tutto il contesto.
P.S. Asilo e prima elementare a tempo pieno dalle Suore di S.Vincenzo (splendidi copricapo medievali): molto divertita! Come? no, non sono cattolica, attualmente, ma non per loro colpa.
Homo mundus minor

Ciao Rosalba, mi sono riletta le ultime quattro righe: hai ragione!
Non ho capito bene bene la prima parte del tuo commento... Cioè: è vero vero quello che ho raccontato, non è che è vero dal punto di vista del bambino (sempre me qualche annetto fa) perchè era un bambino... mi sto incasinando...
... e poi, va bene i Sioux (quanto mi sarebbe piaciuto fare le elementari dai Sioux!!!) e la crudeltà e tutto... ma proprio non si può fare niente per ridurre un po' l'ipocrisia che c'è sotto il sole? dobbiamo per forza non sottrarcene?
devo aver capito poco...

rubinia ha scritto:

"Fate come dico ma non fate come faccio".
E' una frase della Bibbia riferita ai sacerdoti.
Ne vuoi di più?
Anch'io fatto le materne dalle suore e quando è toccato ai miei figli andarci, alla domanda: Perchè non li mandi dalle suore? (pare faccia molto chic, oggi), ho risposto: e che peccato hanno fatto, poveri figli?
Comunque, tra te, le altre penne e, un pochino,. anche me qualcosa di buono l'hanno fatto, se non altro ci hanno forgiato ad affrontare tutti i rompiballe della vita.
Dopo di loro il diluvio!

Ahimè, io neanche quello... devo essere venuta fuori mal forgiata, comunque è servito ai miei figli: scuola pubblica (e sai che bellezza , ma almeno da altri punti di vista...)

sto pensando a quando passai dai preti al liceo statale...
mi sa che qualche volta ve lo racconto.
Avevo quindici anni: fu uno schock!
Un bambino/a (ma dai l'avete capito che sono un maschietto...) in mezzo agli uomini,
un soldatino di plastica in mezzo a una guerra... non so se rendo l'idea

La penna del giorno ha scritto:

Ciao Rosalba, mi sono riletta le ultime quattro righe: hai ragione!
Non ho capito bene bene la prima parte del tuo commento... Cioè: è vero vero quello che ho raccontato, non è che è vero dal punto di vista del bambino (sempre me qualche annetto fa) perchè era un bambino... mi sto incasinando...
... e poi, va bene i Sioux (quanto mi sarebbe piaciuto fare le elementari dai Sioux!!!) e la crudeltà e tutto... ma proprio non si può fare niente per ridurre un po' l'ipocrisia che c'è sotto il sole? dobbiamo per forza non sottrarcene?
devo aver capito poco...

Sì, lo so che è vero quello che hai raccontato: è vero sia perché è "successo" sia perché è "vissuto". Volevo solo apprezzare l'identità di questi due aspetti nell'esperienza infantile, che rispecchia la realtà e si forma attaverso essa.

L'ipocrisia io credo non sia un elemento semplice, separabile da altri. Io stessa non me ne sento immune e sono una delle persone più sincere che conosca (scusa la presunzione). E allora, la combatto ma non me ne stupisco né me ne sottraggo come una "senzamacchia".

Ciao


Homo mundus minor

buonasera pdg
trovo l’asta una idea eccezionale
se ti interessa noi avevamo l’onomastico della preside (suora) con la lista degli allievi e di fianco l’importo “donato”.
per la serie tutti hanno un prezzo
ora seriamente, realtà spirituale e psicologica, coazione a ripetere
tendenza alla ripetizione nell’età adulta delle modalità relazioni-disfunzionali dell’infanzia
in questo caso, mi pare, coazione come necessità spirituale di portare a compimento esperienze in sospeso, incomplete
liberatorio il tiro al piccione con le madonnine
potrebbe essere
piaciuto
l.

liesma ha scritto:

buonasera pdg
trovo l’asta una idea eccezionale
se ti interessa noi avevamo l’onomastico della preside (suora) con la lista degli allievi e di fianco l’importo “donato”.
per la serie tutti hanno un prezzo
ora seriamente, realtà spirituale e psicologica, coazione a ripetere
tendenza alla ripetizione nell’età adulta delle modalità relazioni-disfunzionali dell’infanzia
in questo caso, mi pare, coazione come necessità spirituale di portare a compimento esperienze in sospeso, incomplete
liberatorio il tiro al piccione con le madonnine
potrebbe essere
piaciuto
l.

Grazie per il contributo, l'onomastico della preside mancava alla collezione (sigh... ormai è un museo degli orrori, non come quelli che all'alba temeva il buon Mariovaldo ma non c'è tanto da scherzare ). Fra commenti aneddotici e proposte di antologie sul tema, mi sa che anche scriverci sopra promette o illude di funzionare da rituale liberatorio