ANTONIO E ROSA - ILVOLODELFALCO MARGHERITA BASSI

Buonasera PdG.
Trovo che l'avvio non sia allo stesso passo del seguito, quando con il dialogo la storia diventa decisamente più viva e piacevole da leggere. Mi sconcerta un po' questa uccisione senza avvertimento, non che sia improbabile - a volte si uccide per molto meno - ma lo stesso la trovo un tantino repentina. Questa figura della Lore, poi, che sulla scena di fatto svolge il ruolo più rilevante, quello del traditore, secondo me meriterebbe qualche pennellata di colore in più. L'uccisore compie il suo lavoro quasi meccanicamente, si intuisce qualcosa riguardo alla motivazione del suo gesto, e tanto può bastare (anche se di fatto la sua sostituzione al padre andrebbe forse motivata).
Ma questa Lore. Quest'essere spregevole che tradisce la sua "protetta". Avrà sì un motivo per vendere così presto il suo segreto? Paura della famiglia del boss? Rancore per la sua condizione?
Letta comunque lievemente e con piacere.

Buona sera, PDG, e buona sera a tutti.
Se non fosse per la location ove è ambientata questa storia, ti direi subito che la coltellata mi stona un pochetto ma poiché spesso mi chiamano Turidda o Alfia, a seconda del soggetto del contendere, devo dire che ci sta proprio ma proprio tutta.
Una pagina che scorre via liscia, senza intoppi, una storia d'amore e morte che però (perdonami) usa la Vucciria per dove il mercato della Vucciria è ma potrebbe essere un qualsiasi altro posto.
Ciò non toglie che hai scritto, cosa che a me, in questo round, non è riuscita. E Dio solo sa quanto avrei voluto farlo.
Ora leggo i commenti altrui.

GeF ha scritto:

Buonasera PdG.
Trovo che l'avvio non sia allo stesso passo del seguito, quando con il dialogo la storia diventa decisamente più viva e piacevole da leggere. Mi sconcerta un po' questa uccisione senza avvertimento, non che sia improbabile - a volte si uccide per molto meno - ma lo stesso la trovo un tantino repentina. Questa figura della Lore, poi, che sulla scena di fatto svolge il ruolo più rilevante, quello del traditore, secondo me meriterebbe qualche pennellata di colore in più. L'uccisore compie il suo lavoro quasi meccanicamente, si intuisce qualcosa riguardo alla motivazione del suo gesto, e tanto può bastare (anche se di fatto la sua sostituzione al padre andrebbe forse motivata).
Ma questa Lore. Quest'essere spregevole che tradisce la sua "protetta". Avrà sì un motivo per vendere così presto il suo segreto? Paura della famiglia del boss? Rancore per la sua condizione?
Letta comunque lievemente e con piacere.

Intanto ti ringrazio per la tua lettura e per il tuo commento molto ricco.

L'uccisione... accidenti questa uccisione. Avevo in mente un'altra trama, ma temevo fosse troppo lunga da svolgere e potesse diventare troppo pesante... ma come ho avuto la dimostrazione oggi, non vale la regola che un brano corto è migliore di uno più lungo. Forse per il timore di inserire troppi caratteri l'ho strizzato. Me ne ricorderò la prossima volta.
Poi si, anche la Lore. Hai ragione, l'ho nascosta un pò troppo. Come mia abitudine ho scritto e deciso la trama contemporaneamente, e questo è un personaggio che ho inserito dopo... un pò si sente.
Mi hai dato ottimi spunti di riflessione, ti ringrazio. Ci lavorerò sopra

Daniela Micheli ha scritto:

Buona sera, PDG, e buona sera a tutti.
Se non fosse per la location ove è ambientata questa storia, ti direi subito che la coltellata mi stona un pochetto ma poiché spesso mi chiamano Turidda o Alfia, a seconda del soggetto del contendere, devo dire che ci sta proprio ma proprio tutta.
Una pagina che scorre via liscia, senza intoppi, una storia d'amore e morte che però (perdonami) usa la Vucciria per dove il mercato della Vucciria è ma potrebbe essere un qualsiasi altro posto.
Ciò non toglie che hai scritto, cosa che a me, in questo round, non è riuscita. E Dio solo sa quanto avrei voluto farlo.
Ora leggo i commenti altrui.

Ciao, Daniela. Purtroppo non conosco così bene questo mercato da poterlo descrivere senza cascare in errori madornali, che offenderebbero la gente di quelle parti. O forse no, forse è colpa della mia testardaggine, appena ho guardato il quadro e ho notato la ragazza, quella con gli occhi abbassati, di fronte al ragazzo del banco dei salumi e dei formaggi mi son creata una storia che non mi son più levata dalla testa. Mi sono innamorato di quei due.
Ti perdono, ti perdono
Il prossimo round non andrò fuori tema. Non voglio note!!!

Ti voglio bene, PDG

Daniela Micheli ha scritto:

Ti voglio bene, PDG

Anche io, tanto

La penna del giorno ha scritto:

tecnal ha scritto:

Salve a tutti, salve e complimenti alla PDG.
Un buon brano, scritto bene, scorrevole ma...
Ma dov'è la vucciria?
Dove sono i suoi colori, i suoi profumi, le sue voci?
Potrebbe adattarsi meglio ad un mercato friulano, lombardo forse, vista la "bravata" (in senso manzoniano) finale.
Ma dov'è la passione, dov'è il fuoco che spinge Antonio a sfidare la sorte pur di avere la sua amata?
Non basta che il protagonista "non era un poeta, e nemmeno uno scrittore, era solo un ragazzo che vendeva al mercato" per non far esplodere i suoi sentimenti.
Un altro ragazzo, un contadino siciliano, più di cento anni fa il suo amore "impossibile" lo cantava così:

O Lola, ch'ai di latti la cammisa,
Sì bianca e russa comu la cirasa.
Quannu t'affacci, fai la vucca a risa:
Biatu cu è lu primu ca ti vasa!
Dintra la porta tua lu sangu è sparsu,
E un mi 'nni 'mporta si 'cci muoru accisu...
Ma s'iddu muoru e vaju 'ntu paradisu
Si nun ci truovu a 'ttia, mancu ci trasu.

(Oh Lola, che vesti come una bambina,
Sei candida e rossa come una ciliegia.
Quando ti affacci, la tua bocca sorride:
Beato chi sarà il primo a darti un bacio.
A casa tua hanno già sparso del sangue,
E non m'importa se morirò ucciso...
Ma se dovessi morire e andare in Paradiso
Se non ci trovo te, neanche c'entro.)

Il ragazzo era Turiddu nella Cavalleria rusticana.
Non me ne volere, PDG, ma sono un inguaribile romantico ostinatamente innamorato, quindi "geloso" della sua terra e delle sue sfaccettature.
Il tuo rimane comunque un bel brano, di piacevole lettura.

Non te ne voglio, tranquillo
Io questo bellissimo mercato l'ho visto da bambino, e sono molto lontano fisicamente dalla romantica e succosa Sicilia. Sono assolutamente certo che tu puoi descriverlo meglio di me!
Pensavo che la descrizione all'inizio fosse stata sufficiente per sottolineare cosa Antonio provasse quando vedeva Rosa, ma probabilmente, considerando altri commenti sopra, devo un attimo rivedere il tutto. Grazie per gli appunti, e pure per la traduzione della canzone, avrei fatto fatica a cogliere la bellezza di queste romanticissime parole! E fai bene ad esserne geloso, è una terra coi fiocchi.

Non ha più fiocchi di altre terre amate da chi vi è nato. Perdonatemi.

PDG, un saluto anche dalla PODG :-D

(son poi sempre io, prezzemolina...)

Ciaooooo un saluto a te PODG

Ma che bel vestito hai, tutto arancione, in tinta col forum!! :p

ciao, è un bel pezzo il tuo, dove si mischia amore, vendetta, onore.
Capisco il tuo punto di vista nel non voler scendere in dettagli descrittvi poco adatti, forse,a brevi racconti, solo se mi permetti, credo ci sia un troppo ampio salto nella parte conclusiva tra la felicita del garzone e il dramma ed il terrore di trovarsi di fronte l'omocida.
In altri termini, nn sarebbe stata male una parte intermedia tra le due, che descrivesse ad esempio il profilarsi della vendetta, o lo scenario in cui si svolge il delitto.
Ciò comunque non sminuisce l'intensità della storia.

Sono molto lontano dal calore delle passioni che hai descritto, non certo per formazione, che ne ho letto e visto al cinema sino a saturare i miei poveri neuroni di memoria, ma per temperamento.
Quindi ho letto con interesse il racconto e ho apprezzato il tono quasi distaccato, cronistico, che hai voluto imprimergli.
Magari la fine del ragazzo appare un po' esagerata, ma purtroppo la cronaca anche recentissima offre esempi di follia omicida ancora meno motivata, quindi non trovo nulla di stonato nel tuo finale.
Piaciuto.