EQUIVOCI - G&F GIAMPIERO PIERI

Mi aveva chiamato un collega in difficoltà, questa mattina, ed ora stò guidando verso casa. Scendendo dal viadotto dell’Indiano scorgo un ambulante fermo a lato della strada. Lancio un’occhiata alla merce appoggiata al fianco del furgone in bella vista, e adocchio alcune cassette di carciofi. Accosto. Sul cartello di cartone c’è scritto, col pennarello: VENTI CARCIOFI SEI EURO. Sembrano freschi. Decido di comprarne un po’, già pregustando un fresco pinzimonio a pranzo. “Capo, vulesse carciofi?” dice il venditore. “Sono vecchi” faccio io di rimando per smorzarne l’entusiasmo che lo spinge già ad impilarne due cassette.
In quel momento sull’altro lato dello spiazzo una donna sale su una grossa berlina. Sembra mia moglie, penso. “State scherzando - dice l’uomo stroncando un gambo per mostrarmi la freschezza dei carciofi. Poi, senza aspettare la mia risposta – “Aprite la macchina, ve li salgo io”. L’ho appena intravista, ma sono sicuro che era lei. “Vuole arance, capo?” Era lei, cazzo! “No, non voglio più nulla, grazie”. Pago. Adesso li raggiungo, penso ripartendo come un pazzo. La macchina è sparita nel traffico. Corro a casa, lascio la mia parcheggiata all’angolo e salgo le scale a due a due. Un senso di furore misto a timore mi opprime il petto. La casa è vuota. Il sospetto diventa certezza. Il dubbio, alimentato dalla gelosia, si trasforma in frustrazione rabbiosa. Era lei, sono sicuro! Ho visto il suo giaccone nero. Dal cassetto del comodino prendo la pistola. La infilo nella tasca del giubbotto. Se l’ammazzo così – penso poi – finisco in galera a consumarmi dalla rabbia. Userò il gas. Svito una lampadina in cucina. Apro il rubinetto…In quel momento suona il telefono. Devo correre all’ospedale, mia moglie è stata investita. La trovo nel letto tutta intubata, incosciente. “Quando è successo?” chiedo alla caposala. “Questa mattina alle nove” – fa lei – “vada a casa a prendere della biancheria pulita. Torni più tardi”. L’odio di prima lascia adesso posto al sollievo per essermi sbagliato. La condizione di Lisa mi appare ora una questione secondaria, malgrado la sua sofferenza.
L’occhio umano, strumento perfetto – penso guidando verso casa – ama ingannarci, suggerendo al cervello indizi che poi inducono a conclusioni errate. Salgo leggero le scale, come ho fatto a pensare una cosa simile del mio amore, penso girando la chiave… Accendo la l…

Sì, PDG, l'occhio umano spesso inganna. Il problema è quando dall'aver visto ciò che sei certo avere visto, partono tutta una serie di pensieri lugubri e inquietanti che qui, per fortuna, vengono smentiti dalle tristi circostanze. Le inflessioni dialettali tipo "ve li salgo io" mi hanno strappato un sorriso, così come mi ha fatto sorridere del come il nostro protagonista vuole ammazzare la traditrice Lisa... Piaciuto quando dici che se l'ammazzi con la pistola poi finisci in galera a consumarti dalla rabbia e mi chiedo: col gas non ti ci consumi? La rabbia è perchè ti hanno beccato? Il tuo protagonista è un po' bastardello perchè la condizione di Lisa investita è secondaria alle corna che pensava avere in testa! Mi viene da aggiungere solamente che l'occhio è malizioso in chi vede negli altri se stesso....
Però, 20 carciofi sei euro sono a buon mercato dalle tue parti, PDG!
Anche questa pagina mi è piaciuta, per la verità o che sono troppo buona o che siete tutti bravissimi, chè non ne rammento una che non mi sia piaciuta...
A dopo, bella gente