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 LE SUE ALI - MARIO MALGIERI

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MessaggioTitolo: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime28/5/2008, 22:54



Avevi scelto una persona grigia ed appiattita nelle sue dimensioni quotidiane, una specie di ameba che sapeva solo muoversi strisciando sul foglio già scritto della propria esistenza, e gli avevi fatto vedere la terza dimensione.
Gli avevi fatto capire che esisteva un “giù”, proprio lì, dove lui si trascinava “avanti” e ”indietro”, e un “su”, dove non era mai arrivato, dove brillava una luce che non aveva mai visto, dove l’aria era diversa, pura, fine, primordiale; dove volavano alti non i passeri ed i colombi che frequentavano le aiuole sporche della città, ma le rondini, i falchi e persino le aquile. Dove i suoi pensieri potevano volteggiare liberi come i palloncini fuggiti e non come le cartacce sollevate dal vento di un’automobile, destinate a ricadere nella polvere dopo pochi metri. Dove il suo sguardo poteva spaziare oltre i palazzi per vedere le strade coperte di nebbiolina fumosa, e poi, oltre le brutture della periferia, i campi, le vallate e sì, persino il fiume limpido appena sceso dai monti e non ancora imputridito dagli scarichi e dalla noncuranza.
Lui aveva paura:
- Siamo amici, restiamo così -.
Ma tu avevi sorriso:
- L'amicizia è amore senza le sue ali, tu hai bisogno di volare -.
E così glielo avevi insegnato.
Usavi il tuo spirito, il tuo brio, la tua intelligenza per fargli finalmente vedere i suoi limiti di oggi, e lassù, lontani ma non irraggiungibili, gli spazi sconfinati che avrebbe potuto raggiungere se solo avesse aperto le sue ali rattrappite ed avesse imparato a batterle nel modo giusto, se avesse usato quei muscoli che tutti abbiamo dalla nascita e poi ci lasciamo atrofizzare dall'educazione, dalle convenzioni, dalla coscienza.
C’eri riuscita. Usavi il tuo corpo per insegnargli ad usare il suo. Il corpo rattrappito come le ali, con i suoi desideri innati e la sua capacità d’amare, le sue pulsioni e le sue voglie mai confessate, tutto questo dentro, atrofizzato, imprigionato dall’educazione, dalla religione e dalle convenzioni. Esattamente come quella parte virile così importante ma sempre rinchiusa, celata, negata alla luce del sole, nascosta persino nelle arti figurative di ieri e di oggi quando si erge ad esprimere tutto il suo vigore vitale, il suo prepotente bisogno di liberarsi per poi imprigionarsi di nuovo nella più dolce delle celle.  
Volava anche il suo corpo non più giovane, forse mai stato giovane, cercando di seguire il tuo, aggraziato, spensierato, avido, capace di suscitare tempeste tropicali così come di raggiungere calme ombrose, ricche di profumi sottili, di frinire di grilli e di lievi onde d’erbe fiorite.
C’eri riuscita, Lo avevi preso per mano e sollevato verso l’infinito, quel piccolo infinito che lui non sapeva esistesse ma che forse sognava, come si sognano le cose irreali, guardando il cielo oltre il finestrino della sua automobile casa-ufficio. Gli avevi anche indicato il Paese che non c’è, oltre la Luna, terza stella a destra.
Poi tu sei tornata a volare veloce, più delle rondini e dei falchi in picchiata, troppo veloce, verso chissà dove, e non ti sei voltata nemmeno per rispondere al suo ultimo disperato grido di richiamo. L’avevi lasciato a volare da solo.
Ma da solo lui non poteva. Aveva appena abbandonato il suo nido sicuro, laggiù tra i cespugli di case, nascosto al sicuro all’ombra delle sue certezze.  Le sue ali erano ancora bagnate e appesantite dalle delusioni, i suoi muscoli fragili e dolenti, assottigliati dallo sforzo erano troppo vecchi per rimodellarsi ad eseguire esercizi mai compiuti.
Ora lui è precipitato, roteando come fanno i semi di tiglio in autunno, appesi ad una foglia ripiegata. Come ripiegate erano di nuovo le sue ali.
Adesso lui e lì, di nuovo a fare “avanti” e ”indietro” sul suo destino già scritto.  
Ma non può più guardare il cielo oltre il finestrino.
Perchè ora lui sa cosa ci sia dove l’azzurro diventa più scuro, nel regno delle rondini, dei falchi e dell’aquila.  
A volte, se il sapere rende liberi, ciò che si è appreso può rendere schiavi dell’impossibile.


.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime28/5/2008, 23:25

Citazione :
A volte, se il sapere rende liberi, ciò che si è appreso può rendere schiavi dell’impossibile.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime28/5/2008, 23:57

letto due volte.
per adesso prendo anch'io la frase segnalata da mater: A volte, se il sapere rende liberi, ciò che si è appreso può rendere schiavi dell’impossibile..
una frase dolorosissima.
ho bisogno, però di rileggerlo.
la prima parte l'ho trovata estremamente poetica nelle descrizioni, mentre la seconda mi ha lasciata confusa. deve essere l'ora e la stanchezza, quindi faccio decantare e ritorno.
ribadisco che l'ultima frase è splendida nel suo non lasciare, quasi, via di scampo. splendida e terribile al tempo stesso.
a presto, PdG, e grazie!
Elisabetta
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 00:31

Il primo Angelo non è una figura evanescente, è concreta e molto viva. Apre le sue ali fatte non di piume ma di spirito, brio ed intelligenza per fare scoprire a quest'uomo che c'è anche un altrove oltre un dove. Una lettera ad un Angelo che ha fatto il suo dovere, ha insegnato all'uomo a volare oltre il pensiero e lo lascia con tanta amarezza, ma con qualche cosa di più dentro: la consapevolezza che è, che può esistere anche il volo con ali dispiegate nel sogno pur se lui, amaramente, mai lo cavalcherà di nuovo. Forse, chissà, mi viene da aggiungere, PDG Smile

Ci sono immagini da portare via, qui sopra: l'incipit
Citazione :
Avevi scelto una persona grigia ed appiattita nelle sue dimensioni quotidiane
che con poche parole colloca visivamente chi sta scrivendo.
Ancora:
Citazione :
Ora lui è precipitato, roteando come fanno i semi di tiglio in autunno, appesi ad una foglia ripiegata. Come ripiegate erano di nuovo le sue ali.
e la chiusa, da rubare davvero:
Citazione :
A volte, se il sapere rende liberi, ciò che si è appreso può rendere schiavi dell’impossibile

Un brano di esordio che credo non passerà inosservato, cara prima PDG del sesto round, anche se lascia un grande amaro in bocca e con tutti i caffè che offrirai durante la giornata, resterà sempre quella piccola puntina a rovinare il palato.

Mi è arrivata molto dentro, PDG, grazie.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 00:36

Una cosa mi viene in mente in questo momento, quando è ora di mettersi a dormire e i pensieri sono lievi: mi piacerebbe pensare che da qualche parte, nel mondo, ci fossse qualcuno che mi ricorda come tu ricordi lei e che mi scrivesse una lettera così.
Dolce il pensare di essere stata un poco angelo anche io, ma, ahimè, fino ad ora mica è successo.
Notte colorata, PDG.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 00:38

ciao PDG.
questa prima lettura, solo per dirti che è un capolavoro!!!!!!.
a domani
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 01:36

Primo. Non credo si scelga "a caso". PDG.
Se aveva scelto quella persona grigia e piatta doveva per forza averla guidata un istinto primordiale. Nulla è mai per caso.
Forse lei non vedeva in lui nè grigio nè piatto. vedeva oltre.
Una piccola sottostima che tu affidi a quell'uomo. Prenditi da me una piccola bacchettata sulle tue dita ! Smile
Invece da qualche parte lei aveva dispiegato quelle ali che ben sapeva e che lui non pensava di avere o non voleva avere
Bisogna aprirsi alle persone quando vengono a donare il bello; lasciare le paure, le apatie, le disistime personali e affidarsi un attimo alla carezza del sole, del volo, dell'aria. Non è una lezione di volo, nemmeno di vita. E' una mia considerazione che a volte è facile dire ma non praticare.

Realistico e probabile.
il racconto a mio avviso rappresenta la descrizione di uno stato d'animo reale, un sentimento in evoluzione.
Il finale mi lascia male. Perchè fino lì, sembrava quasi una favola.
Che sprovveduti però credere alle favole. Lefavole sanno essere crudeli anch'esse e difatti le ultime due righe non lascerebbero ulteriori spazi d'intesa. però...però...hai visto mai ?! mai dire mai! Smile

bello.
due o tre immagini di rilievo;
I semi del tiglio / il membro delle arti raffigurative / l'azzurro del cielo oltre il finestrino....
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 01:58

Un po’ come: c’ero quasi, ma non posso più, visto che m’hai abbandonato. E torno al mio tran tran di prospettive chiuse e miopi con una qualche consapevolezza di quel volare alto che i miei vincoli personali m’impediscono.
Sembrerebbe la descrizione d’una personalità perdente, se mi passi il termine, in attesa (o non più, ormai) d’un amore salvifico, risolutivo, disomologante. È la descrizione d’uno schiavo, d’un incatenato, condannato al fallimento dalla propria insipiente rinuncia prima ancora che dalla dipartita della compagna. Almeno, così mi è sembrato. E la descrizione è piuttosto efficace; spietata, a tratti.
Certo, non so se la mia lettura coincida, anche in parte, con la tua intenzione, PDG, ma magari me lo dirai domani.
Dormi bene. Smile
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 03:39

ritorno. avevo scritto un commento lunghissimo e poi mi si è cancellato, accidenti!
ci riprovo!
questa tua pagina mi ha ricordato un vecchio film (evito il remake!): dolce novembre. la protagonista, malata e senza possibilità di cura, prende un uomo grigio ed appiattito e per un mese, uno solo, gli insegna ad assaporare la vita. scaduto il mese, lo fa andare via, ormai profondamente cambiato, per fare spazio ad un altro, sempre scelto con cura.
ma vengo a te, PdG, e smetto di divagare.
ti dicevo nel mio precedente commento che dovevo metabolizzare la seconda parte, ed ora ho capito perchè.
non so se sarai d'accordo o se i commenti precedenti sono in linea: ho evitato di leggerli per non farmi influenzare.
è una storia molto vera e mi ha toccata profondamente.
il tuo Angelo sceglie un uomo ripiegato e cerca d'insegnarli a volare, a tutto tondo, e poi continua il suo volo, abbandonandolo.
lui cade. in realtà brillava solo di luce riflessa, ed una volta lasciato solo non può che tornare al grigio quotidiano. non gli appartengono le altezze, non è in grado di conoscerle da solo o di continuare a farlo autonomamente. forse semplicemente perchè non ce la fa. ognuno di noi, a pensarci bene, fa quello che può e supera i limiti dei quali è in grado di sopportare lo sforzo...
non mi ha dato la sensazione di un amore salvifico, malgrado la poesia e la delicatezza delle immagini. vedo un carnefice nel tuo Angelo, che sceglie con cura e poi se ne va, lasciando la sua vittima schiava dell'impossibile.
l'Angelo soddisfa il suo bisogno di vedere la sua luce nell'altro per poi tornare a volare fra le aquile, l'uomo si lascia guidare rapito da tanta luce e, solo,non può più guardare il cielo oltre il finestrino.
non gli ha fatto certo un buon servizio! penserei che forse il poveretto se ne stava meglio prima, quando non sapeva, perchè non ha potuto nemmeno apprendere: non mi sembra in grado. infatti, precipita, roteando come fanno i semi di tiglio in autunno, appesi ad una foglia ripiegata. ha solo assaggiato il nettare per poi tornare al succo di cicoria, scusa l'ironia.
e tu hai scritto il tutto con una lievità ed una poesia che a mio avviso ben mascherano, invece, l'omicidio spietato che il tuo Angelo commette.
ma quello che hai scritto, cara PdG, è profondamente vero ed umano: accade. sono equilibri, dinamiche che si ritrovano sovente, sia nelle coppie che nei rapporti di amicizia o umani in genere. per questo mi hai toccata così profondamente.
se mi concedi di fare la pignola, io correggerei qualche errore di battitura e la ripetizione: imprigionato dall’educazione, dalla religione e dalle convenzioni.
quel punto, se posso permettermi, andrebbe alleggerito, perchè ripeti un concetto già chiarito, a mio avviso, precedentemente. e questo lo appesantisce. ma è solo una mia sensazione...
hai scritto una pagina, cara PdG, che renderà difficile la vita alle successive...
e domani, per la prima volta metterò un pò di zucchero nel caffè che spero mi offrirai, perchè è una lettera che lascia un senso di vuoto e di sgomento.
no. domani non è giornata da caffè amaro!
aspetto i tuoi pensieri per confrontarli con quelli che il tuo Angelo mi ha suscitato. magari non ho capito nulla... non sarebbe la prima volta, sai?
a domani: aspetto il tuo vestitino stirato.
Elisabetta
PS non so se hai scelto tu o daniela la musica che accompagna questa lettera, ma è splendida!
ed ora, mi vado a leggere i commenti che sono troppo curiosa e non so nemmeno io come ho fatto a trattenermi! anzi, lo so: questa lettera mi girava nella testa e non mi lasciava, tanto che alla fine mi sono dovuta alzare per scriverti!
guarda l'ora, PdG: per me caffè doppio, per piacere!!
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 07:39

Buongiorno PDG, un saluto veloce...

Betta, la musica in portale è Lullabye di Goran Bregovic, felice che ti sia piaciuta...

A dopo, PDG, il dovere chiama ma questi commentatori notturni e dell'alba ti hanno già scritto tanto ed è bello questo.

Daniela
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 07:40



Prima di tutto, ringrazio pure io Daniela, per l'organizzazione e per le scelte azzeccatissime di musica e immagine.  LE SUE ALI - MARIO MALGIERI 331686
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:13

bettarm37 ha scritto:
....
il tuo Angelo sceglie un uomo ripiegato e cerca d'insegnarli a volare, a tutto tondo, e poi continua il suo volo, abbandonandolo.
lui cade. in realtà brillava solo di luce riflessa, ed una volta lasciato solo non può che tornare al grigio quotidiano. non gli appartengono le altezze, non è in grado di conoscerle da solo o di continuare a farlo autonomamente. forse semplicemente perchè non ce la fa. ognuno di noi, a pensarci bene, fa quello che può e supera i limiti dei quali è in grado di sopportare lo sforzo...
non mi ha dato la sensazione di un amore salvifico, malgrado la poesia e la delicatezza delle immagini. vedo un carnefice nel tuo Angelo, che sceglie con cura e poi se ne va, lasciando la sua vittima schiava dell'impossibile.
l'Angelo soddisfa il suo bisogno di vedere la sua luce nell'altro per poi tornare a volare fra le aquile, l'uomo si lascia guidare rapito da tanta luce e, solo,non può più guardare il cielo oltre il finestrino.
non gli ha fatto certo un buon servizio! penserei che forse il poveretto se ne stava meglio prima, quando non sapeva, perchè non ha potuto nemmeno apprendere: non mi sembra in grado. infatti, precipita, roteando come fanno i semi di tiglio in autunno, appesi ad una foglia ripiegata. ha solo assaggiato il nettare per poi tornare al succo di cicoria, scusa l'ironia.
e tu hai scritto il tutto con una lievità ed una poesia che a mio avviso ben mascherano, invece, l'omicidio spietato che il tuo Angelo commette.

Invece hai capito benissimo: il mio angelo è proprio così, come lo hai descritto.
Ci sono tante storie vere come questa, spesso l'angelo è maschio, a volte femmina (alla faccia delle secolari disquisizioni sul sesso degli angeli: lo hanno, eccome, un sesso!) ma il risultato è sempre il medesimo, loro continuano a volare mentre le loro vittime raccattano i resti delle loro ali e della loro vita.
Ti ringrazio per il lungo commento, insieme alle cose profonde che scrivi è un segno che il pezzo non è passato come acqua fresca, lo hai letto, riletto e meditato.
Circa i rilievi, ebbene sì, hai ragione pure su quelli. Pensa che quella ridondanza che hai segnalato e che non è sfuggita pure ad altri, l'avevo notata anch'io, e corretta. Poi da pirla (pirla non ha sesso, posso essere maschio o femmina :-) devo aver creduto di salvarla e non l'ho fatto. LE SUE ALI - MARIO MALGIERI 270526
Poi è forse vero che in alcune parti il testo sarebbe ulteriormente da alleggerire, ma qui mi trovo in difficoltà: scritto abbastanza di getto, quello è il mio stile con tutti i suoi difetti, fare un editing profondo temo lo snaturerebbe e magari il risultato suonerebbe artificioso, invece che un po' pesantuccio. Cosa sia meglio, è tutto da discutere.
Il caffè? ma ti offro un sontuoso "breakfast" con triplo espresso finale! LE SUE ALI - MARIO MALGIERI 778559
Grazie ancora.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:22

Materdea ha scritto:
Citazione :
A volte, se il sapere rende liberi, ciò che si è appreso può rendere schiavi dell’impossibile.

Immagino che se l'hai citata ti abbia colpito. Spero che lo abbia fatto in modo non avulso dal contesto, non volevo certo scrivere un amaro aforisma.
Per me questa frase non è la chiusa del brano, ma la ragione stessa della sua scrittura. In pratica è da lì che è nato il testo.
Ti ringrazio e, impegni permettendo, sarò qui per ogni eventuale approfondimento.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:34

Alkimias ha scritto:
Primo. .....
Il finale mi lascia male. Perchè fino lì, sembrava quasi una favola.
Che sprovveduti però credere alle favole. Le favole sanno essere crudeli anch'esse e difatti le ultime due righe non lascerebbero ulteriori spazi d'intesa. però...però...hai visto mai ?! mai dire mai! Smile

bello.
due o tre immagini di rilievo;
I semi del tiglio / il membro delle arti raffigurative / l'azzurro del cielo oltre il finestrino....

Vero, hai ragione sul tono generale, era proprio mia intenzione farla apprire una sorta di favola, o parabola se vogliamo, immersa in un'atmosfera irreale. Le favole, quasi tutte, in fondo sono crudeli, a volte in modo quasi insopportabile se ne viene data una lettura appena oltre la superfice. Questa non è più crudele di altre, ma almeno lo è in modo dichiarato.
Hai colto anche due immagini che pure a me piacciono (per la serie degli scarrafoni belli a mamma suia...) mentre per il membro, beh, quelle righe sono rimastre a lungo in bilico tra la vita e la morte, il mio dito pronto sul tasto "Canc". Poi ho deciso di lasciarle. Le avevo pensate, partorite, mica volevo fare come il famoso Daniele da Volterra detto "il Braghettone", chiamato a dipingere improbabili mutande sui nudi di Michelangelo nella cappella Sistina!

Un saluto e alla prossima Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:36

sorcio ha scritto:
ciao PDG.
questa prima lettura, solo per dirti che è un capolavoro!!!!!!.
a domani

Embarassed ma dai... non scomoderei la parola "capolavoro" per questa "cosa" qui!
Del resto altri hanno già scovato difettucci e difettacci, e hanno ragione.
Ma è bello iniziare la giornata con un apprezzamento del genere!
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:42

Gibbì ha scritto:
Un po’ come: c’ero quasi, ma non posso più, visto che m’hai abbandonato. E torno al mio tran tran di prospettive chiuse e miopi con una qualche consapevolezza di quel volare alto che i miei vincoli personali m’impediscono.
Sembrerebbe la descrizione d’una personalità perdente, se mi passi il termine, in attesa (o non più, ormai) d’un amore salvifico, risolutivo, disomologante. È la descrizione d’uno schiavo, d’un incatenato, condannato al fallimento dalla propria insipiente rinuncia prima ancora che dalla dipartita della compagna. Almeno, così mi è sembrato. E la descrizione è piuttosto efficace; spietata, a tratti.
Certo, non so se la mia lettura coincida, anche in parte, con la tua intenzione, PDG, ma magari me lo dirai domani.
Dormi bene. Smile

Perdente di certo, ma con molte attenuanti. E poi forse non meritava di trovare sul suo cammino un angelo di quella fatta.
Io credo che i cosiddetti perdenti lo siano perchè magari si rifiutano agli inganni, alle prepotenze e ai compromessi, tutte cose che oggi sono necessarie per essere dei "vincenti".
E gli esempi che ci vengono proposti sono tutti, ma proprio tutti, in questo senso.

Ti ringrazio, questo è comunque un bel tema di riflessione, magari altri vorranno dire la loro opinione.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 08:53

gocciadisplendore ha scritto:
sono in enorme difficoltà a commentare ( e presumo lo sarò per tutta la tornata) un testo che presenta termini che per me significano poco o significano nulla: angeli, spirito, anima... ma fatta questa premessa generale (che avrei potuto anche evitare), dico: il testo non manca di forza espressiva e di riuscite immagini, peraltro già segnalate e tutta la prima parte, per quanto convenzionale, è efficace. tuttavia, il testo non si risolve fra l'essere un racconto e l'essere una riflessione sulla vita... queste due dimensioni non sempre si fondono nella scrittura e conducono ad appesantimenti e ripetizioni, come ad esempio: "se avesse usato quei muscoli che tutti abbiamo dalla nascita e poi ci lasciamo atrofizzare dall'educazione, dalle convenzioni, dalla coscienza.
C’eri riuscita. Usavi il tuo corpo per insegnargli ad usare il suo. Il corpo rattrappito come le ali, con i suoi desideri innati e la sua capacità d’amare, le sue pulsioni e le sue voglie mai confessate, tutto questo dentro, atrofizzato, imprigionato dall’educazione, dalla religione e dalle convenzioni." il finale toglie la favola e fa ritornare la scrittura alla realtà e qui riflessione e storia si confondono bene. buona giornata a tutti e in particolare alla pdg. non so se potrò ritornare prima di stasera, ma risponderò appena potrò ad eventuale commento del mio commento

Sugli appesantimenti e ripetizioni, hai ragione e già altri lo hanno fatto notare. Evito un'ulterirore ripetizione Smile e per questo argomento ti rimando alle mie spiegazioni già date.
Sì, voleva essere, come spesso accade, un racconto emblematico, che servisse da base per riflessioni più ampie. Che tu lo ritenga non pienamente riuscito non sorprende e certo non mi adonta (mi piacciono i vocaboli desueti...): se tutti i mie racconti raggiungessero pienamente gli obiettivi che mi prefiggo quando li inizio, ora forse non sarei qui, ma a colazione con qualche famoso editore per la firma di un favoloso contratto. Quindi accetto con umiltà il tuo parere e mi affido alla clemenza della corte LE SUE ALI - MARIO MALGIERI 70730
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:02

nocturna ha scritto:
Una cosa mi viene in mente in questo momento, quando è ora di mettersi a dormire e i pensieri sono lievi: mi piacerebbe pensare che da qualche parte, nel mondo, ci fossse qualcuno che mi ricorda come tu ricordi lei e che mi scrivesse una lettera così.
Dolce il pensare di essere stata un poco angelo anche io, ma, ahimè, fino ad ora mica è successo.
Notte colorata, PDG.
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Non cito tutto il tuo doppio commento se no poi dicono che voglio inflenzare la giuria. Ma mi sono vaccinat... (la vocale tradirebbe se sono M o F ) e l'influenza non la trasmetto a nisciuno!

Ci sono tanti modi per essere angelo, e quello descritto nel mio testo non è il migliore. Certo, un angelo così ti cambia la vita, per qualche istante sembra che il mondo intero si fermi stupito per ammirare l'alone abbgliante di felicità che ti circonda. Ma poi... c'è chi non sopravvive alla caduta.

Ti ringrazio di vero cuore, è un piacere persino leggere i tuoi commenti Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:30

Non importa, PDG quale è il modo di essere angelo.
Io ne conosco uno che è uno spaccamaroni che non ti dico, sempre in mezzo alle scatole a rompere... Ma forse non è un angelo, è un demonietto stronzo assai.
In ogni caso, parliamo di qualcuno che arriva a cambiare lo stato delle cose, a dare per un attimo una scossa ad una esistenza piatta e nei toni del grigio. O, perlomeno, a sperare di darla, a portare una virgola di rosso dove c'era il grigio, lì, tra il bianco e il nero.
Alkimias dice che è da sprovveduti credere alle favole, che sono crudeli: temo che resterò una sprovveduta per sempre Sad
Nel bene, nel male.
Ed alle cadute si sopravvive sempre, come dice Cioran "Ciò che non distrugge, mi rende più forte".

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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:32

La PDG parla sempre al femminile, capisci a me Wink
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:38

buongiorno pdg.

letto il racconto e avevo scritto un commento dettagliatissimo ma si è perso
nell'invio, mannaggia a me che non ho fatto almeno il copia con il mouse.

Torno piu tardi.

animo poetico eh?? Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:44

Una comunicazione di servizio, prima che mi dimentichi: domani ci sarà il secondo brano poi pausa. Si riprende martedì 3 giugno e si va avanti... non vi dico fino a quando.
E' stata una bella sopresa stanotte ricevere tante pagine e il piacere di averle ricevute da new entry, alle quali va un ringraziamento specialissimo assieme ad un grande grazie, mi fa pensare che, alla fine, sarete voi che riempirete questi spazi i veri Angeli del round.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 09:59

vuoi dire che ci ingozzeremo di angeli???

o miooooooodioooooooooooooo lol!
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 10:06

racconto bello e d'impatto emotivo.
Credo che sia capitato a tutti incontrare qualcuno che ci fa vedere "altro" e poi piombiamo giu, incapaci di volare ma anche di stare come stavamo prima.
Mi sembra una penna poetica, o forse lo è poetico nell'animo, comunque sia è questa l'impressione anche alla seconda lettura.
Piaciuta la scelta dialogo/monologo, questo rende il racconto quasi un parlato, un po' come quando ci si attacca ai ricordi e allora si va a ruota libera.
Personalmente ho trovato degli inciampi nella narrazione, ma credo che
basterebbe davvero pochissimo per snellire.

Mi è piaciuto molto il senso che si è dato a questo " angelo" e quel confine
mai netto tra amore/ amicizia che è cosi difficile da definire.
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MessaggioTitolo: Re: LE SUE ALI - MARIO MALGIERI   LE SUE ALI - MARIO MALGIERI Icon_minitime29/5/2008, 10:07

Guarda, Nuccina, degli Angeli che ho letto fino ad ora devo dire che sono tutti meravigliosamente diversi uno dall'altro, la fantasia è volata alta, sulle ali dispiegate dei nostri amici visibili ed invisibili. Ho letto storie che mi hanno fatta piangere di commozione... Oddio, vero è che mi commuovo per poco io, ma posso dire in tutta sincerità che questa tornata sarà quella che mi porterò dentro per molto tempo. Non so, forse perchè a tutto quanto sono legata per vari motivi, all'argomento intendo. L'Angelo Clarence de La vita è una cosa meravigliosa è la mia icona ed è spesso con me, nelle mie pagine.
No, fermi, non sto per diventare un angelo!!!!!
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