IL PIFFERO - NUCCINA

maronna quanto sei cattivo goccia...

vado anche io , domani mi devo alzare all'alba.

Buona notte.....dimenticavo Massimo 8 cosi neanche nei prossimimi 34 anni...

Buonanotte...

Io devo preparare la pagina della PDG di domani,
andare a leggere le richieste per il video
e controllare se il promemoria che Nuc mi invia ogni sera è a posto...
Notte bella.
PDG se passi grazie, oggi sia il serio che il faceto.
A me è piaciuto, spero anche a te.
Klik

Ho gradito la storia: il contenuto, direi, anche se qua e là mi sembra siano sfuggiti alcuni piccoli refusi (ma quando una storia è bella e scritta bene, qualsiasi piccola imperfezione stona). Potrebbe però essere anche solo una mia impressione: mi dicono che a volte i narratori contemporanei infilano qua e là apposta delle piccole, piccolissime "sbavature" più per vezzo che per distrazione. Perciò non vado troppo per il sottile e apprezzo il ritorno alle origini contadine del soggetto, narrato con sobria e concisa linearità: un pregio non da poco!

Permettetemi una digressione, o una premessa, come preferite. Quando leggo un brano, per mia natura, tendo ad entrarci dentro, non m’importa la componente formale (seppure importante, la considero secondaria), leggo per ricevere emozioni, esclusivamente per questo. L’affinità col testo, se esiste, l’avverto subito e sento una voce che mi parla… che mi aiuta a diventare bravo nell’arte del “sapere leggere”. Altrimenti, niente, anche se il brano fosse stato scritto da un premio Nobel e fosse persino puro da un punto di vista formale, nisba, non riesco ad entrarci.
Non so perché vi dico queste cose, sarà forse per conoscerci e interagire meglio?
Comunque…
Il brano di oggi l’ho apprezzato per quel non so che di etereo, riflessivo…poetico. Enuncia diversi concetti esistenziali e quei “Passi che inseguivano la sua ombra” hanno acceso subito la mia attenzione. Il ritorno alle origine, alla terra e “del carattere che ci voleva per domarla”.
L’annuncio della dipartita del nonno mi richiama moltissimo “Nuovo Cinema Paradiso” – quando Totò adulto apprende la notizia della morte di Alfredo – e le rimembranze diventano tangibili e con esse le inevitabili implicazioni esistenziali fra passato e presente del protagonista. La terra, quindi, come traslato della propria origine, dove la figura del nonno si erge a riferimento primario, “…dentro, gli era rimasto qualcosa di quelle mani ruvide, dell'odore di mosto settembrino, se ne accorgeva solo adesso che le sue scarpe lucide si stavano imbrattando di polvere.” I ricordi, la sapienza di vita del vecchio lo addolciscono e lo disarmano. Il protagonista si domanda cos’è diventata, adesso, la propria vita, forse giacca e cravatta, come tanti, anonimo burattino, arenato in un mix di esteriorità? Giacca e cravatta nel corpo e con l’anima nuda, senza più valori antichi a cui inchiodarsi quando si ha voglia di credere? E ricorda con mestizia quel “tempo”, ne ricorda la corposità, i colori, ne respira le fraganze, gli odori di quei vini a cui il nonno dava i nomi più strani e ne parlava come fossero donne, innamorato d’ognuna.
“… quale assurdità dire vita se tutto si poteva racchiudere in una valigia."
L’epilogo tratteggia la sussistenza salvifica del legame con il passato, il piffero magico lo chiama e lo richiama ancora, come musica che appaga i sensi e silenzi che tacitano l’esistenza effimera del presente “non si sentiva cosi da molti sorrisi”. Il gesto di prendere di nuovo un pugno la terra e farla scivolare fra le mani è metafora significativa, l’esigenza di riappropriarsi della saggezza antica, mentre l’eco delle voci interiori lo riappacificano con se stesso.

Aldo, che bella cosa che hai preso ad esempio!!!

Citazione :

quando Totò adulto apprende la notizia della morte di Alfredo

Non vino ma pellicole. Sì, un ottimo parallelismo.....

(si è capito che amo il cinema?)

Maronna che recensione, Aldo!!! Salutami Anna!!!

Ehi, Guisso, la classe non è acqua: è un ottimo, corposo Nero D'Avola

Tutto da imparare

c.

Sì, ben lo so: è fotte e copposo, il vino della Tcinacria!

... peqquesto Nuccina vuole arrivare a dieci!!

... Ecco, forse a tutt'oggi, questo è quello che mi è piaciuto di più (sia per il contenuto, originale, che per la scrittura)... vedremo gli altri! ciao. Al

Sparo una cassata: uno degli "indicatori" utile per fare la lelioluttassiana hit-parade dei racconti pubblicati potrebbe essere il numero delle pagine ottenute: in questo caso nove. O NO ??

nocturna ha scritto:

http://video.google.com/videoplay?docid=7423125863365005220&q=Sgobba&total=14&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=1

sigh, sob... perché gocciadisplendore mi ha detto che non è preside? mica è un'offesa, credo...
devo sentirmi in soggezione, quando trovo i suoi commenti?

No: in soggessione!!