QUATTROCENTOVENTUNO VOLTE - PENNA LIBERA

Vedi Gea, la tua lettura è decisamente premiante. Di fatto tu affermi un principio importante (secondo me) in scrittura. Occorre sempre distinguere tra argomento e scrittura. Se così non fosse, si potrebbe scrivere solo di favole, di cavalieri, di belle donne o di scene con l'arcobaleno per conquistarsi il lettore.
Se non sbaglio tu stessa hai notato ( in altri scritti) che anche dei protagonisti antipatici sono spesso dei buoni protagonisti se risultano caratteriszzati.
In fondo la scrittuta (come dice Rubinia) è un percorso. Può piacere oppure non piacere, ma per criticare con dovizia di particolari occorre leggere cercando di capire il senso intrinseco che si vuole dare ad ogni frase, capire le ragioni di unos critto, che per quanto discutibile è scrittura controllata.
Spesso, in un tema scottante, l'uso dei luoghi comuni è il modo per distrarre l'attenzione dal tema per farlo passare senza richiamare l'attenzione sull'argomento ma sulla scrittura.
Comunque Gea, grazie anche a te e a tutti quelli che hanno azzanrdato un commento BELLO o BRUTTO che sia poco conta.
Per quanto mi riguarda lo posso anche dire: questa è stata una pagina molto sofferta, scritta e riscritta più volte e mai convincente anche per me che l'ho scritta.
Ma scrivere significa fare dei tentativi, perchè senza provare e riprovare non si può imparare.
Ed io in fondo sono qui per qeusto. Se non s'impara non ci si diverte nemmeno.

Ci sono molti spunti interessanti nei commenti di oggi. Mi sorprende però che nessuno abbia notato che la ragazzina non ha un'età dichiarata...
Dimenticanza?
E perchè poi quel titolo? Perchè 421 volte e 421 coltellate? Un dettaglio inutile? Una sbargiassata? una esagerazione? Oppure anche un modo per contare il tempo e la rabbia?

Di nuovo ringrazio tutti e lascio sul tavolo lo spumantino come aperitivo per chi vuiole gradire. Mi scuso per l'assenza e mi riservo di ringraziare in particolare...
Per ora saluto. Buon appetito. A dopo.

tornata.
sono felice e non avevo dubbi sulla sportività della PDG, ma ribadisco il mio commento e lo vorrei legare al consiglio, che già conosci di tuo, di mariovaldo.
distanza di chi scrive ma non per il lettore, e non certo data da stratagemmi linguistici. questo è secondo me un esperimento riuscito a metà, visto che manca la seconda parte.
certo che si capisce che la ragazzina è ritardata ed anche se non hai scritto l'età hai dato dei riferimenti: non è una bambina.
ma anche i ritardati hanno paura se traumatizzati e certe azioni non sono verosimili. ma queste cose te le ho già dette.
apprezzata la voglia di sperimentare, provare strade nuove (dany, è vero che non ha mai trattato questi argomenti, ma uno stile lo si riconosce a prescindere) e fossi in te continuerei. questo racconto è uno step, e comunque non sei il tipo da stare fermo tu....
bacetto
B

Betta, mi devi una bevuta.
La tua pagina di diario mi ha stesa.

E perchè poi quel titolo? Perchè 421 volte e 421 coltellate? Un dettaglio inutile? Una sbargiassata? una esagerazione? Oppure anche un modo per contare il tempo e la rabbia?

ci ho visto il duplice significato: 421 è l'ultima volta, 421 sono le ferite inferte e subite. ma nella disperazione non si conta... anche se il titolo è d'impatto ed azzeccato: lo avrei messo persino io...
prova a leggerti la zona morta o simile: è stato fatto pure il film e tratta questo argomento magistralmente.
B

Daniela Micheli ha scritto:

Betta, mi devi una bevuta.
La tua pagina di diario mi ha stesa.

addirittura stesa?
accidenti, mi spiace.
bevuta? tutto quello che vuoi, tutto, tutto!
B

un bicchiere di latte intero scaduto, lo avete?

No, Romeo.
Per te solo il latte della Lola.

bè, io lo voglio scaduto e marcio.

grazie Dani e grazie Lola

Perchè, Romeo?

Ok, ok, mi faccio li stracassi miei...

PdG 421 per me rappresenta il "confine". Il punto preciso in cui si puo' arrivare e non oltre secondo le proprie capacità.
complimenti per il fatto che l'hai risteso più volte.
Ammiro la pazienza.
Se mai un giorno ci provo pure io dovro' sicuramente chiederti consiglio, perchè io mi spazientisco dopo cinque secondi....
grazie

Daniela Micheli ha scritto:

Ok, ok, mi faccio li stracassi miei...

per una colpa che devo espiare Dani.

Ok Romeo.
Buon proseguimento per ora.
Ripasso più tardi.

io non capisco più nulla e ta(c)cio

sorcio ha scritto:

Daniela Micheli ha scritto:

Ok, ok, mi faccio li stracassi miei...

per una colpa che devo espiare Dani.

manda a fanculo le colpe da espiare, romeo, e beviti qualcosa di fresco!
un bacetto

Ma porca paletta: mi ci fate andare alla spiaggia o no, stronsetti!! Stronsi, ansi: stronsoni!! Accrescitivo. Sì, sì: ebbene sì, m'è andato di traverso 'l panino con la mortadella... PRIMO: con tutto il rispetto per le regole di Gocciadisplendore, che stimo, stiro ed ammiro come scrittore, adesso me lo avete menato, strapassato e sbrindellato con 'sta fottutissima histoire d'ò punto e virgola: lo dice la parola stessa. E' un ibrido: nè punto, nè virgola, e quindi (virgola prima della congiunsione), esso è soggettivo o, nella migliore delle ipotesi, variabile come il meteo. SECONDO: ripeto, i miei nonni materni avevano una cagnetta Zoppas, che però sembrava una Singer perchè era nera: me la ricordo ancòra, dopo quarantacinque anni!! Ergo, la Autrice o lo Autore hanno tutto il diritto di citarla, ma non in giudissio: ansi, hanno il DIRITTO sacrosanto di NON essere criticati per questo. Che si sappia, nessuno glielo ha mai scartavetrato a Gagarin per la cagnetta Laika (Valentina Tereskowa docet). Casso!! Addio, mondo cane!!Arrivederci!

Il punto di vista di Betta mi pare interessante. Quale sia il confine tra distanza e freddezza, chi lo può dire. Dipende dalla sensibilità di ognuno e dal tipo di lettore. E poi, il narratore chi è nel nostro caso? E la voce? Potrebbe essere quella ragazzina, che dopo il turpe omicidio si è sbloccata?.

Non ho idea se sia un buon racconto o meno ( propendo più sul non buono). Ma di sicuro è stata una sfida scrivere di un argomento così odioso. Riguardo alla distanza Betta, mi viene da dirti che la ragazza è essa stessa distante, perchè diversamente non avrebbe potuto vivere (alemno nel racconto breve).
Ogni venerdì sera la stessa tortura e 421 volte fanno quasi dieci anni di vita. Almeno questa era l'idea.
Il caso è un fatto vero e di cronaca. E' stato quello che mi ha ispirato. Una ragazzina di dieci anni violentata per quasi 15 da suo padre, alla fine lo denunzia e trova il suo equilibrio mentale.
Questa è la storia di partenza, ma forse il racconto non la rende come si dovrebbe.
Ma se lo avessi resa come il libro che citi, non sarei qui ad accettare critiche da te, ma in libreria.

Guisso mi dai un pezzo di panino?

Grazie Guissone. Devo confessare che persoinalmente ho una vera passione per il punto e virgola e molto meno per le virgule e le e di congiuzioni... Salvo che per quelle con l'altro sesso ovviamente.

io spero che le mie parole non siano lette come un giudizio, ma semplicemente come un punto di vista su un racconto.
anche se siamo in un forum, posso dichiarare di provare affetto per la PDG di oggi, ma non posso basarmi su questo quando lui si mette in gioco con un racconto.
mi sembra onesto dire sinceramente, spero in modo non offensivo, quello che davvero si pensa dello scritto.
altrimenti, fondiamo una comune e prendiamoci pure un cane zoppo che così lo togliamo pure dalla strada!
oddio, oggi sono un pò troppo diretta, mi sa...
vogliatemi bene lo stesso: in fondo sono buona!
B

La penna del giorno ha scritto:

Grazie Guissone. Devo confessare che persoinalmente ho una vera passione per il punto e virgola e molto meno per le virgule e le e di congiuzioni... Salvo che per quelle con l'altro sesso ovviamente.

e il punto e virgola è una salvezza, a volte! è quel mezzo respiro in un discorso collegato.
viva i punti e virgola!!!
B

Bettuzza, se le tue critiche fossero state mosse in modo offensivo o supponente, credo ci sarebbe stato un secondo moto carbonaro...