MIRANDA - MUSA MONICA PORTA

La clinica del dottor Bellavista prometteva un rinnovo completo. Lo dicevano i suoi volantini sparsi per la città. La radio ne pubblicizzava il nome garantendo labbra da favola, tette da capogiro, e dei culetti da far invidia a molte.
Lo confermavano le estetiste mentre sfilacciavano le sopracciglia delle signore 'bene' che ogni giovedì si ritrovavano per la sveltina settimanale.
Ne ero al corrente perché mia suocera dirigeva il gruppo: le nullafacenti.doc di Porto Cervo.
Perciò fu inevitabile che il tam tam arrivasse alle orecchie di Miranda e mi informasse di conseguenza.
“Giada, hai saputo la notizia? Sembra che lavori benissimo, il dottore, ed è pure carino. Domani mi fiondo a curiosare, tu vieni?”.
Ci conoscevamo da sempre, io e lei. La mia migliore amica. Inseparabili fin dall'asilo.
“Non ci penso nemmeno, sto bene così e anche tu non sei male. Che cerchi, Miranda?”.
Si convinse di aver bisogno di un nuovo sorriso. Il suo 'smile' non le piaceva più. Ne voleva uno da sballo...tipo gommone a rimorchio.
“Ci sono altri metodi per migliorarsi, non credi? E poi costa parecchio”.
Cercai di farla ragionare: esercitarsi nel broncio alla francese garantiva ottimi risultati ma fallii nell'impresa. Se proprio non bastava, aumentare la fase orale poteva produrre miracoli.
Da mesi però non riuscivo a  far presa. Precisamente da quando Nicola, il mio splendido marito, sparò una balla mostruosa: lui riusciva a 'ciulare' non superando i 60 battiti al minuto.
E se puoi farlo, puoi rifarlo tutte le volte che vuoi senza rischi per la salute. Una cosa da urlo.
Eravamo a cena quando Vittorio e Nicola cominciarono a parlare di sesso mentre io e Miranda ci guardavamo, imbarazzate. La serata terminò con me che annuivo, esterrefatta, reggendo il gioco al mio uomo.
La catalogai subito come la stronzata più IN della settimana, relegandola in cantina.
Naturalmente Vittorio, da bravo stallone allenato, ci provò la notte stessa.
Una persona dotata di sano umorismo ci ride su un fatto del genere, giusto?
Vittorio non rise...non rise per niente.
Il trivellatore,  mancato il colpo, accusò subito Miranda.
La notizia riuscì a raggelarmi ma non mi stupì. Gli uomini riguardo al sesso non falliscono mai, è risaputo. Sei tu che fai sempre la cosa sbagliata, nella posizione sbagliata, al momento sbagliato... causando la crisi.
A quel punto, mi ritrovai di fronte un'amica in lacrime pronta a descrivermi l'atto per cercare di capire dove fosse caduta.
“Allora...che fai, ti vergogni?”
L'aiuto, richiesto dapprima in tono sommesso e via via sempre più isterico di fronte al mio tentennamento, consisteva nel racconto minuzioso della mia prestazione da record.
Ero su un terreno fragile, ormai. Non potevo mentire ancora. Anche perché di solito mi incasino quando si tratta di raccontarle nel quotidiano...figuriamoci a parlare di erotico con Miranda, alle cinque del mattino, senza nemmeno aver trangugiato un caffè.
Le donne certe confidenze non le fanno. Perlomeno non io, mai fatto prima.
Perciò diedi fiato alle trombe e confessai la bugia.
“Col cavolo che sta sotto i 60...il cuore gli scoppia...dopo”.
Accompagnai la frase con un sorriso incerto. Fu la peggior mossa che potessi fare.
Miranda non mi parlò per 2 mesi ed io mi sentii morire. Se fossi stata più decisa, e soprattutto più sincera, non avrei perso la mia amica. Senza contare che le avevo incasinato il cuore.
Quando riprese a rispondermi al telefono mi comunicò la notizia.
Le labbra 'a canotto' accendevano l'interesse aumentando la velocità dell'approccio o almeno così diceva Mago-zone, la sua rivista preferita. Era proprio decisa a provarci! E tutto per riconquistare lo stronzo.
“A Vittorio devi ridurre i battiti, no? E ti devi rifare per questo? Ragiona, Miranda”!
Cercai subito di spuntarle un incontro, ne avremmo discusso con calma.
La  mia stupida frase, condita da un tono saccente che non mi era mai appartenuto, provocò il suo grugnito in risposta. Rimasi con il cellulare in mano e l'amaro in bocca mentre scendevo dal tram.
Rientrando in casa, i miei pensieri erano orribilmente rivolti al suo viso sfigurato.
Lo sanno tutte che i chirurghi plastici, quelli con il dito di dio, sono rarissimi. E se azzecchi il tipo giusto devi poi sperare che abbia fantasia. Vedendo le vip in tv hai la strana impressione che abbiano solo cinque modelli a disposizione. Puro panico. Maschere di donne che camminano sui tacchi.
Cucinavo e intanto pregavo affinché la mia amica avesse fortuna.
Purtroppo, la vita è bastarda e quando ti afferra la sfiga non c'è niente da fare.
Miranda, varcato l'ingresso della clinica, fu presa dalla smania di rinnovare non solo le labbra ma anche gli zigomi. Fu la sua fine.
La vidi quattro settimane dopo l'operazione e ne rimasi impressionata. Non mi pronunciai ma da allora promossi una campagna affinché il 'caro' dottor Bellavista potesse finalmente godersi il prepensionamento. Feci di tutto perché Miranda fosse l'ultima donna della sua carriera.
Ci riuscii con l'aiuto dei Media che crearono un caso-bubbone. Tutti ormai volevano sentire la sua storia ed erano disposti a pagare.
Oggi ho raggiunto la mia amica nel pub dove lavora e che ha deciso di lasciare a fine serata, visto il maxi risarcimento ottenuto vincendo la causa.
Miranda mi viene incontro sorridendo: ha un viso schiacciato, un grembiule a righe, un vassoio sotto il braccio.
E' l'ultima donna di questa storia.