Buongiorno PDG, buongiorno a tutti! Verso la metà del racconto ho pensato: "Qui siamo sulla riga del romanzo Uomini che odiano le donne, poi si è risolto! Rimane, secondo me, molto nebulosa la ragione della sparizione dei ragionieri ma si può ben capire! A parte tutto quanto, velocissimo e piaciuto, molto! In bocca la lupo, PDG!
Grazie Salmace, contento che il mio raccontino ti sia piaciuto: quando l'ho scritto, non avevo grandi pretese, se non quella di far sorridere con levità, sia pure con un sottilissimo retrogusto di amarezza (vedi, alla fine del racconto, la disincantata e malinconica invidia del commissario per i ragionieri fuggiti dalla squallida e noiosa routine dei loro uffici..) Ciao, un abbraccio e alla prossima!
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
Il bar ci è infilato a forza, è superfluo al resto, non aggiungendo né togliendo alla storia che segue. Deliziosa, sentitissima, in quanto facente parte della categoria. Una storia, però, che allargherei a tante altre categorie di lavoratori, costretti a trascorrere ore e ore ad una scrivania quando vorrebbero, invece, essere fuori, fare un lavoro qualsiasi che permetta loro di sentire sulla pelle l'aria che non sia quella o calda o fredda di un condizionatore. Alcuni, non come i tuoi, appendono prima la giacca e la cravatta al chiodo: ho un amico che con la liquidazione si è comprato una barca, si è fatto un po' di pubblicità coi conoscenti e ora veleggia coi turisti nei mari caraibici. Ogni tanto ci penso, potrei aprire una baracchina sulla spiaggia per i turisti, per vendere piatti nostrani, tigelle, gnocco fritto in qualche paradiso terrestre. Poi apro gli occhi e mi dico che il mio paradiso terrestre è qui. Che non avrò mai il coraggio di buttare tutto all'aria, di lasciare ad ammuffire gli abiti di rappresentanza nell'armadio e che anche se non l'ho scelta, questa è la mia vita. Che sarò ragioniere fino a sessant'anni, governo permettendo, che avrò la mia liquidazione e non me la spenderò sicuramente in una crociera esotica nei mari del sud. Sarò troppo anziana per aver voglia di partire, allora. E nemmeno so che, se rinasco, le mie scelte saranno diverse. Va bè, oggi qui il sole di giugno gioca a nascondarello col sole, ho una scrivania terribilmente vuota di carte, ho portato avanti il lavoro che dovrei iniziare a fare in luglio perchè io sono uno di quei ragionieri che ha cambiato due posti di lavoro da quando ha preso il diploma, il mio capo qui è il mio capo da 26 anni e siamo "cresciuti" assieme. Se non ci fossero adesso le nuove leve che alitano coi loro 12 cm di perfidia sarei una signora. Forse che il paradiso dei ragionieri sia, come diceva Twain, "se fate un lavoro che vi piace non lavorerete un giorno della vostra vita"? Ecco, PDG, la tua pagina ha provocato questo odierno flusso di pensieri sparsi, senza punti né virgole. Ricordandomi, con la tua prosa, il Camilleri no Montalbano e non perchè c'è un commissario.
Gaetano Benedetto Star
Numero di messaggi : 1571 Data d'iscrizione : 01.03.08
Ti ringrazio di cuore per il commento "buonista"; beato quel tuo collega felice in barca in Polinesia!..e beato te non in Polinesia, ma comunque in ferie piacevolmente "obbligate" al mare!
@ Turi:
Ciao ciao, beato anche te: Lampedusa è uno stupendo paradiso naturale (anche se, purtroppo, ora la sua immagine è offuscata dalle drammatiche scene di poveri disperati in fuga e risbattuti senza pietà in balia del mare e del loro tragico destino..)
@ Daniela: la mia solidarietà più affettuosa e sincera per il momento così difficile della tua azienda e per il posto di lavoro a rischio! Siamo tutti in crisi: economica, morale, esistenziale...per di più governati (leggi "bistrattati") da una classe politica infima, degnamente rappresentata e sorretta da tg prezzolati, veline e ministre-soubrettes, nani e ballerine...
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
a me ha fatto venire in mente l'ironia e la comicità di Paolo Villaggio. e io stimo tantissimo lo scrittore Villaggio e poi? i ragionieri? che fine fanno???
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
in questa pagina credo invece raggiungano il loro desiderio, semplicemente. e non è detto che lo raggiungano molto ma molto altrove, dove nessuno li potrà mai più ritrovare
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
anam dice sempre che gioca a calcetto quindi avra due ferri da stiro al posto dei piedi, tipo Vieri il calciatore, io invece da piccolo ballavo danza classica (lo dicono sempre le presentatrici e le attrici che non sanno recitare)
Emma Bricola Star
Numero di messaggi : 1352 Data d'iscrizione : 27.01.09
Se non ci fossero adesso le nuove leve che alitano coi loro 12 cm di perfidia sarei una signora. .
Ieri mi son comprata un paio di ciabattoni di 12 cm anch'io, così supero da brutto il metro e ottanta e le perfidiose le sovrasto, così imparano! Prova a farlo anche tu Daniela
PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
Il bar ci è infilato a forza, è superfluo al resto, non aggiungendo né togliendo alla storia che segue. Deliziosa, sentitissima, in quanto facente parte della categoria. Una storia, però, che allargherei a tante altre categorie di lavoratori, costretti a trascorrere ore e ore ad una scrivania quando vorrebbero, invece, essere fuori, fare un lavoro qualsiasi che permetta loro di sentire sulla pelle l'aria che non sia quella o calda o fredda di un condizionatore. Alcuni, non come i tuoi, appendono prima la giacca e la cravatta al chiodo: ho un amico che con la liquidazione si è comprato una barca, si è fatto un po' di pubblicità coi conoscenti e ora veleggia coi turisti nei mari caraibici. Ogni tanto ci penso, potrei aprire una baracchina sulla spiaggia per i turisti, per vendere piatti nostrani, tigelle, gnocco fritto in qualche paradiso terrestre. Poi apro gli occhi e mi dico che il mio paradiso terrestre è qui. Che non avrò mai il coraggio di buttare tutto all'aria, di lasciare ad ammuffire gli abiti di rappresentanza nell'armadio e che anche se non l'ho scelta, questa è la mia vita. Che sarò ragioniere fino a sessant'anni, governo permettendo, che avrò la mia liquidazione e non me la spenderò sicuramente in una crociera esotica nei mari del sud. Sarò troppo anziana per aver voglia di partire, allora. E nemmeno so che, se rinasco, le mie scelte saranno diverse. Va bè, oggi qui il sole di giugno gioca a nascondarello col sole, ho una scrivania terribilmente vuota di carte, ho portato avanti il lavoro che dovrei iniziare a fare in luglio perchè io sono uno di quei ragionieri che ha cambiato due posti di lavoro da quando ha preso il diploma, il mio capo qui è il mio capo da 26 anni e siamo "cresciuti" assieme. Se non ci fossero adesso le nuove leve che alitano coi loro 12 cm di perfidia sarei una signora. Forse che il paradiso dei ragionieri sia, come diceva Twain, "se fate un lavoro che vi piace non lavorerete un giorno della vostra vita"? Ecco, PDG, la tua pagina ha provocato questo odierno flusso di pensieri sparsi, senza punti né virgole. Ricordandomi, con la tua prosa, il Camilleri no Montalbano e non perchè c'è un commissario.
Cara Daniela, capisco bene le tue considerazioni e le condivido in pieno. Le immagini oniriche che hanno ispirato il mio raccontino sono certo surreali ed irrealizzabili; tuttavia sono simili a molte altre, facenti parte del dna intimo e dell'inconscio di persone ordinarie e anonime, ma fornite, tra tanti difetti, di una dote: la capacità di sognare...
A volte, questa piccola attitudine ad una sognante vita interiore viene trasfusa in prove narrative, testi veri, dettati dall'anima, incontestabilmente sinceri, pur nel livello tutt'altro che eccelso della loro valenza letteraria.
Un carissimo abbraccio e un pensiero di gratitudine per avermi indegnamente accostato al maestro Camilleri!.. (magari avessi un centesimo del suo talento!!)
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
Se non ci fossero adesso le nuove leve che alitano coi loro 12 cm di perfidia sarei una signora. .
Ieri mi son comprata un paio di ciabattoni di 12 cm anch'io, così supero da brutto il metro e ottanta e le perfidiose le sovrasto, così imparano! Prova a farlo anche tu Daniela
Se me li metto pure io divento la Torre di Pisa, perchè ciondolo e non ci riesco a camminarci, annaggia a me!
La Penna del Giorno Top
Numero di messaggi : 1013 Data d'iscrizione : 07.06.09
[quote="Rosalba Signorello"]Solleverò una questione. I racconti che si leggono in questo forum, molto spesso, se funzionano al suo interno, al di fuori hanno qualche problemuccio. Prendiamo questo. L'introduzione dell'amico/scrittore al bar è funzionale al tema del round e si fa accettare ma, se io la leggessi avulsa da quest'ambito, su una rivista ad esempio, la troverei forzata e poco giustificata rispetto allo sviluppo. Lascio ad ognuno le relative considerazioni perché più che alla PdG di oggi questo è un discorso più generale sui criteri di giudizio.
Dunque, dopo questa prima osservazione, passo a fare la seconda: il mito della libertà, tra retorica e desiderio. Sarà che conoscevo un tipo che diceva sempre che voleva andare a suonare il sax sulle navi e, nonostante nessuno gli ponesse il veto, non c'è mai andato, ma penso che la libertà sia soprattutto un fatto interiore e non invidio affatto chi se ne va ad altri lidi. Insomma, buon pro per loro.
Passando infine a qualche osservazione strutturale, consiglio di rivedere nella parte finale il ritrovarli tutti incravattati e con valigette (seppur abbandonate) in quel di Bengodi: perché mai degli individui, anelanti all'evasione, dovrebbero mentre fuggono nel bel mezzo di attività per la maggior parte dei casi non lavorative (pollo, bar, golf, etc), rincravattarsi e recuperare le scartoffie per il viaggio verso la libertà?
Sullo stile, niente da opinare.
Ciao Rosalba, e grazie del tuo commento così interessante, ricco e articolato.
Allora, cercherò di rispondere in modo altrettanto esauriente:
Primo punto
Sinceramente, finora non m'ero posto il problema dell'incipit obbligato e della sua funzionalità oggettiva rispetto allo sviluppo testuale, al di fuori dello specifico ambito dei nostri round. In effetti, forse, avulsi dal contesto particolare dei round e trascritti altrove, alcuni racconti (come il mio "Ragionieri") "c'azzeccano" poco con l'incipit obbligato, che si puo definire piuttosto come "forzato".
Secondo punto
Condivido in pieno la tua opinione sullo spirito di libertà: è un fatto eminentemente interiore, una predisposizione dell'anima, della mente e del cuore, che può crescere e svilupparsi anche in un qualunque impiegato di concetto residente in una cittadina di provincia, a prescindere da viaggi esotici e mirabolanti in remote isole tropicali.
Terzo punto
Per quanto concerne, poi, le tue perplessità sul fatto che i ragionieri della storia sono raffigurati nell'isola di sogno inappuntabilmente in giacca e cravatta, chiarisco che la spiegazione (se di spiegazione si può parlare) sta proprio nella circostanza che si tratta di un sogno, non di un'immagine reale. In altre parole, sarebbe senz'altro inverosimile un pezzo giornalistico di cronaca che parli di ragionieri fuggiti in Polinesia e ancora in giacca e cravatta. Ma, nel mio caso, non si tratta di un testo giornalistico, bensì di immagini oniriche e surreali inventate di sana pianta e trasfuse in un testo narrativo. Come nei sogni, le immagini più improbabili e strane appaiono perfettamente plausibili, se inserite in un contesto di fantasia.
Sperando di aver ben risposto alle tue riflessioni, ti saluto con stima ed affetto. Un bacione e a presto, la Penna del giorno
(P.S.: grazie per il commento finale: "sullo stile, niente da opinare")
PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08