L'ANGELO CHE VOLEVA ESSERE DIO - DANIELA MICHELI

Massimo Guisso ha scritto:

... però non mi ricordo i nomi dei 2 atleti di colore, quelli del pugno chiuso nel guanto nero alle Olimpiadi in Messico, mi pare... In altre parole, io userei una ottica grandangolare, "a volo di uccello", cioè guarderei sia la Storia passata sia la realtà attuale - anche palestinese, per esempio - il che farebbe sinceramente da mediassione tra la PDG e Isobel, in un certo senso....

Sulla questione palestinese faccio mia la riflessione di Mariovaldo espressa qui sopra poco fa.

Stacco un pochino prima che il mio sedere diventi un tutt'uno con la sedia.
A dopo, per ora grazie.

Mariovaldo sarebbe fra gli indissiati, che ora sono saliti a sei... (di cui tre maschi e tre femmine, per la par condicio). Ma non ci ho mai asseccato, nel totoautore: becco solo me stesso!! Però NonnoValdo non credo sia il tipo da autocommentarsi in quel modo (v. supra), a menochè.... Però Gibbì... è un depistatore nato, proprio come Pier, ed anche Alessandro non schersa affatto... Diciamo che qui sopra per fortuna penne maschili e femminili che scrivono alla perfessione ce n'è una mezza dozzina come minimo... (nei pezzi seri è difficile riconoscere uno stile, a differenza della narrativa comica - rara avis enorme, modestamente), però certo che la musica, l'immagine proposta della candela, eccetera eccetera... Bhè: se elenco tutti gli scritti e le iscritte, prima o poi ci arrrivo...

Capelli scuri o brissolati?? Tanti o pochi??

In base all'avatar ambiguo, ora sono arrivato a sette indissiati: ne aggiungo uno, facendo finta che sia gay, così non faccio sicuramente torto a nessuno/a....

Comunque, le maggiormente abili a sviare i sospetti sono le Autrici (prima e dopo il Concilio di Trento).

Buongiorno a tutti.
Buongiorno pdg.
E' stato faticoso leggere questo brano.
Nessun inceppo nella scrittura, anzi direi che lo scrittore deve essere una buona penna, uno preciso che ha cura delle parole e dello stile.
E ha puntato in alto stavolta.
Ha puntato su concetti che è meglio ricordare chè a volte facciamo finta che nulla sia successo, e rischiamo di ripetere gli errori che sono stati orrori.
Voglia Dio e gli uomini che non debbano piu ripetersi.

Mi è piaciuta la scelta di far parlare dei bambini.
I bambini non conoscono l'orrore, non hanno l'intenzionalità del male e perciò la loro innocenza violata esce tutta in questo brano.
Per esempio il fatto che alcuni di loro scomparivano era scusato con il fatto che il campo era grande e perciò non c'era piu occasione di vedersi.
Il pensare alla bontà: i bambini piu piccoli con lavori piu leggeri.
Perchè i bambini ragionano veramente cosi.

Agghiacciante la descrizione del taglio di capelli, precisa, netta, senza indugi, senza la presenza della pietas dell'autore.

Mi viene in mente la poesia di primo Levi...Se questo è un uomo...
vorrei dire...Se questi sono bambini.

Grazie pdg hai scritto uan bella pagina.


Per Nocturna.
Un plauso anche a te Daniela, per la capacità di miscelare i brani, come se
volessi farci tornare alla realtà....

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.


Primo Levi.

Betta, il tuo silenzio mi dispiace, anche il silenzio è un modo come un altro per partecipare un dolore che so appartenere anche a te: io ne ho scritto, ne scrivo.

sì. è la mia forma di partecipazione, questa volta.
ho qualche idea su chi tu sia, ma credo che ormai tutti nel forum abbiano visto le poesie da me postate e quanto certe tematiche, purtroppo attualissime, mi tocchino profondamente.
questa, il tuo racconto, mi toccano da vicino, da molto vicino e mi creano una sofferenza che m'impedisce di parlare. ieri sera, dopo averti letto, ho dovuto aspettare un pò prima di riuscire a mettermi a dormire.
il mio silenzio, quindi, non è nè un giudizio nè un voler nascondere la testa come gli struzzi, ma un mio limite emotivo.
cito alcune parole di Pasolini, già inserite in ben due commenti e che magari avrai già letto:

E oggi, vi dirò, che non solo
bisogna impegnarsi
nello scrivere,
ma nel vivere:
bisogna resistere
nello scandalo e nella rabbia,
più che mai

sono la sintesi perfetta del mio pensiero.
senza alcuna intenzione di polemica con isobel, vorrei solo dire che per comprendere chi siamo oggi e dove stiamo andando bisogna sapere da dove veniamo.
la storia non può essere dimenticata.
ieri sera, sia ballarò che matrix hanno affrontato l'argomento: il primo la clandestininità, il secondo, prendendo spunto dai fatti del pigneto, a roma nonchè di napoli (ponticelli, ovvero il rogo dei rom) il razzismo e la xenofobia e insieme al personaggio citato da mariovaldo, credo, ci dovrebbero far capire come tutto questo sia ancora attuale.
non ci sono più gli esperimenti di Zio Pepi, ma l'antisemitismo e la xenofobia in genere sono come un'onda che per un pò è sembrata sommersa ma che ora è riemersa in modo chiaro e sta crescendo in un modo allarlante.
prendo le parti sia d'israele sia dei palestinesi. e le prendo contro questo atteggiaggiamento che non è mai morto.
l'anno che fu ucciso D'Antona, qualche giorno prima, tentarono di dare fuoco alla mia sezione con noi dentro ed uscendo trovammo una svastica disegnata sulla porta.
chiunque abbia amici o sia ebreo sa cosa vuol dire essere tale.
le tombe profanate, il rigurgito antisemita francese e non solo non sono di oggi: ci sono da allora, da sempre.
sono felice che tu abbia scritto questo racconto e con la delicatezza che mi ha ricordato "la vita è bella" di benigni, ma proprio non riesco ad andare oltre per quello che è stato (morire solo perchè nati ebrei, o rom, o altro) e soprattutto per quello che sta accadendo ora, e non solo a roma, dove vi posso assicurare che si respira nell'aria anche se c'è sempre stato.
c'è sempre stato. ed è questo che ancora più mi addolora e m'indigna: perchè la storia non ha insegnato nulla, perchè c'è chi addirittura nega che tutto sia accaduto.
è necessario guardare indietro per comprendere l'oggi, non solo per non dimenticare. non è una distrazione, ma cercare d'imparare per non commettere gli errori del passato. a quel tempo ciò che stava accadendo fu sottovalutato: cerchiamo di non farlo adesso.
ringrazio, quindi la PdG del giorno per questa pagina, la ringrazio con tutto il cuore che ho, ma non posso fare o dire di più.
Elisabetta

grazie a te, PdG.
e aggiungo una poesia, già postata, ma che credo debba stare qui, a sottolineare come il tempo, per certe cose, non esista.

PRIMA DI TUTTO...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento,
perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti
zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli
omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero
a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a
protestare.

(Bertolt Brecht)

E

Io invece vorrei metterci una canzone cantata da Guccini assieme ai Modena City Ramblers.
La cerco, PDG: ci sta bene, dopo le poesie che ti hanno regalato Nuccina e Betta.

oddio! ho capito qual è... oggi si piange, casso!
mi farete diventare gli occhi gonfi come un ranocchio...
vabbè: oggi non si esce senza occhiali!
E

PDG, sai che ti dico?
Un bel vaffancucciolo. Oggi, anche se non piove, vuoi far piovere, accidenti a te.

pensa, dany! mia sorella ha 7 anni più di me, e fu la prima canzone di guccini che mi fece sentire. eramo piccole: lei 15 anni, io 8, forse meno... non ricordo l'anno, ma stiamo lì.
la mia generazione era meno attenta alla politica della sua.
non andiamo tanto d'accordo, ma quanto le devo... le devo la mia coscienza.
devo ricordarmi di dirglielo.
E

A me viene in mente il mio 18mo compleanno, in gita scolastica a Monaco di Baviera. Andammo a visitare il campo di concentramento di Dachau. Mi affacciai alla porta dei forni e dovetti scappare perchè mi venne da vomitare, perchè nelle narici mi arrivò l'odore della carne bruciata. Era sicuramente una suggestione ma, se ci penso, ancora oggi lo sento.
Sono stati citate molte opere cinematografiche sull'argomento meno che una di quelle che ho preferito, parlo de Il pianista di Polansky.
Sai Betta perchè l'ho preferito? Per la scena dove il comandante tedesco si ferma incantato ad ascoltare lui suonare il pianoforte, a donargli il cappotto e dargli da mangiare. Mi è piaciuto il messaggio che non tutti erano belve.
E poi mi viene pure in mente Kapò di Gillo Pontecorvo, lo ricordi, Betta?

Non tutti, Zio Pepi escluso naturalmente...

nocturna ha scritto:

PDG, sai che ti dico?
Un bel vaffancucciolo. Oggi, anche se non piove, vuoi far piovere, accidenti a te.

Lo piglio e ti ringrazio anche: significa che qualche cosa ho smosso.

Buon pranzo, a dopo.

sì, dany, ricordo.
ma credimi, ultimamente cerco di evitare certi film, perchè mi sento male, male fisicamente. ma sono felice che ci siano, per chi, invece, rimane indifferente o peggio.
E

Betta, io piango anche a rivedere Forrest Gump o Il miglio verde, fa te!

ciao PDG di oggi, qua piove, praticamente da sempre, ed è triste e tristissimo.
letto ieri sera, oggi aspettavo che ci fosse il sole per rischiarare il mio commento, ma niente. Rileggo e torno.

nocturna ha scritto:

Betta, io piango anche a rivedere Forrest Gump o Il miglio verde, fa te!

io pure con nemo... e mio nipote mi guarda perplesso.
sono un caso disperato!!!
e train de vie? non so se si scriva così, ma ho pianto dalla seconda scena in poi già presagndo il finale. i miei amici pensavano fossi matta, io non capivo come facessero a ridere... vabbè, metto gli occhiali e via.
ah, Pdg!!! e sei pure contento? qui stai facendo piangere tutti...
speriamo che piangano davvero tutti.
B

eccomi qua PDG e scusami la bandiera, ogni riferimento a questo brano è puramente casuale, è da lunedì che me la porto dietro.
Oppure, meglio così, guarda.
Per non dimenticarlo mai, mai mai e poi mai.
Anche se a volte le storie le dimentica chi le racconta, non stò parlando di te PDG tu hai scritto per non dimenticare.
Ammiro la tua scelta di questo linguaggio asciutto e ben lontano dalla poesia, l'orrore va trattato con la nostra parte più sveglia e sobria, così come risulta dal tuo testo.

Ai più piccoli fu ordinato di prendere i loro fagotti e uscirono, contenti della novità.

Con questa frase hai detto tutto. Quello che viene dopo è follia.
Questo è un racconto, io condivido le tue scelte di autore, sono speciali come l'idea dei gemelli.
Al di fuori da questo racconto però, che non vi siano Angeli e angeli, come non vi sia Dio o chi per esso.

complimenti PDG
grandissima pagina
e scusami per la bandiera
e se non ci ritornerò sopra.
brava.

Grazie, Romeo.

Ad ognuno le sue bandiere, ad ognuno i suoi crimini, le sue glorie ed i suoi oneri ed onori.

Io sono vicina al popolo palestinese, come sono vicina a tutti i popoli che hanno diritto di vivere, di esserci, e di esistere, senza prevaricazione o dominio alcuno.

Quindi non scusarti, ti prego.

Citazione :

Al di fuori da questo racconto però, che non vi siano Angeli e angeli, come non vi sia Dio o chi per esso.

No, non più. Ma ci crediamo davvero?