DUE SETTIMANE A NATALE - TURI RUBINO

Ovviamente mi si è inceppato un singhiozzo in gola. E ho ricacciato le lacrime perché se no mi si scioglieva il mascara. Ovviamente non sto scherzando. Inoltre per commuovermi una cosa deve essere scritta diretta all'anima, ché i romanzi rosa e gli horrors mi hanno sempre fatto ridere perché troppo retorici.
Dunque sei stata "brava" e "vera". Perfetta.
Alla fine c'è un aggettivo dimostrativo che stona. Invece di " Dall’indomani ancora, fino a dopo l’Epifania, questo tavolino restò vuoto del tutto." direi "Dall’indomani ancora, fino a dopo l’Epifania, quel tavolino restò vuoto del tutto."


Ciao, PdG (sono ancora sotto effetto "magone").

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France

Rosalba Signorello ha scritto:

Ovviamente mi si è inceppato un singhiozzo in gola. E ho ricacciato le lacrime perché se no mi si scioglieva il mascara. Ovviamente non sto scherzando. Inoltre per commuovermi una cosa deve essere scritta diretta all'anima, ché i romanzi rosa e gli horrors mi hanno sempre fatto ridere perché troppo retorici.
Dunque sei stata "brava" e "vera". Perfetta.
Alla fine c'è un aggettivo dimostrativo che stona. Invece di " Dall’indomani ancora, fino a dopo l’Epifania, questo tavolino restò vuoto del tutto." direi "Dall’indomani ancora, fino a dopo l’Epifania, quel tavolino restò vuoto del tutto."


Ciao, PdG (sono ancora sotto effetto "magone").

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France

Ciao Rosalba, la tua commozione ci fa (a te e a me )immenso onore ed è una delle più belle conseguenze che chi scrive si possa trovare a raccogliere.
E’ la magia, il mistero della profondità della comunicazione che (a volte, se siamo molto ma molto fortunati) le nostre povere parole hanno la fortuna di realizzare.
Quel è molto ma molto migliore.
Pensa che l’ho corretto alla fine, perché è lo stesso tavolino di allora e mi sono fatta ingannare dal fatto che il barista è lì, ora, seduto che racconta, ma doveva restare quel, perché è ad allora che il racconto dello stesso barista si riferisce.
Ciao e grazie per le tue parole

un pugno nello stomaco, avevo immaginato quel finale ma è arrivato lo stesso violento
l'inizio l'ho trovato incerto, poi il finale molto molto più sciolto

Anam ha scritto:

un pugno nello stomaco, avevo immaginato quel finale ma è arrivato lo stesso violento
l'inizio l'ho trovato incerto, poi il finale molto molto più sciolto

Ciao Anam, l’inizio è la parte statica, più lenta, in quella fase il racconto è descrittivo.
Ti è sembrato "incerto"? Io ero bella tranquilla e sicura, mentre la scrivevo…
Scherzi a parte, forse risulta troppo lunga?
Sono stata tentata di tagliare ancora (c’erano ancora più e altri particolari sparsi, in una prima versione), ma m’è sembrato di esagerare e che questa parte, così com’è, servisse proprio a preparare l’accelerazione successiva.

Ciao cara penna,
un racconto chiaro , scorre veloce ed è piacevole la lettura.Triste anche
Piaciuto

Ciao pdg, bellissimo racconto che cattura e ti coinvolge.
Brava

Il poeta del giorno ha scritto:

Ciao cara penna,
un racconto chiaro , scorre veloce ed è piacevole la lettura.Triste anche
Piaciuto

Grazie della visita, PodG.
Buona giornata anche a te, nell'altra stanza...

Emma Bricola ha scritto:

Ciao pdg, bellissimo racconto che cattura e ti coinvolge.
Brava

Grazie Emma.

passaggio veloce per augurare un buon pranzo a tutti voi...

Daniela Micheli ha scritto:

passaggio veloce per augurare un buon pranzo a tutti voi...

Buon pranzo a tutti!, Ciao Admin!
dopo passo coi limoncelli, gli amari e i grappini...

caffè anche, plissss

Daniela Micheli ha scritto:

caffè anche, plissss

ok,ok... c'è gente che lavora, dopo pranzo...

A dopo gente... mi sa che ho esagerato coi grappini...

Cara Pdg, io non ho bevuto il grappino ma ho sonno tanto e qui mi tocca stare

Daniela Micheli ha scritto:

Cara Pdg, io non ho bevuto il grappino ma ho sonno tanto e qui mi tocca stare

Preferisci essere giovane, fresca e pimpante ma lavorare o essere una vecchietta in pensione e fancazzare?
Lavora, lavora, che ti mantieni giovane!

Con un pensionato baffone il fancazzeggiare sarebbe un affarone!

Una storia scritta bene, impostata meglio ma con un finale che si poteva elaborare un po' di più a mio avviso. Comunque, è perfettamente in traccia..

"Arrivavano a metà pomeriggio, in ordine sparso, e a uno a uno venivano a sedersi a questo tavolino, qui in fondo, vicino al cesso."

Una forte dissonanza in quel "cesso", ma metti subito le cose in chiaro: in questa storia non c’è niente di scontato, aspettatevi alti e bassi.

“Lo sai che il locale è mio, vero?”

Come previsto, le sorprese arrivano.

Secondo me per come avevi impostato la storia, cioè sulla tensione emotiva (che non è facile da rendere), ti eri messo nelle condizioni di fare acrobazie, ma la mia sensazione a pelle (che poi è solo una cosa personale) è che sia morto un po' il colpo in canna. Ciò non toglie che stilisticamente sia ottima, oltre ad avere il merito di aver sollevato un argomento di vivo interesse comune, l'eutanasia.
Come in ogni storia di fantasia le giunture (intendo i passaggi cruciali) possono presentare qualche lieve inverosimiglianza, ma siamo a un livello assolutamente accettabile.

Brava PDG cmq... la descrizione della tensione emotiva mi appaga molto.

Aleksius

aleksius ha scritto:

Una storia scritta bene, impostata meglio ma con un finale che si poteva elaborare un po' di più a mio avviso. Comunque, è perfettamente in traccia..

"Arrivavano a metà pomeriggio, in ordine sparso, e a uno a uno venivano a sedersi a questo tavolino, qui in fondo, vicino al cesso."

Una forte dissonanza in quel "cesso", ma metti subito le cose in chiaro: in questa storia non c’è niente di scontato, aspettatevi alti e bassi.

“Lo sai che il locale è mio, vero?”

Come previsto, le sorprese arrivano.

Secondo me per come avevi impostato la storia, cioè sulla tensione emotiva (che non è facile da rendere), ti eri messo nelle condizioni di fare acrobazie, ma la mia sensazione a pelle (che poi è solo una cosa personale) è che sia morto un po' il colpo in canna. Ciò non toglie che stilisticamente sia ottima, oltre ad avere il merito di aver sollevato un argomento di vivo interesse comune, l'eutanasia.
Come in ogni storia di fantasia le giunture (intendo i passaggi cruciali) possono presentare qualche lieve inverosimiglianza, ma siamo a un livello assolutamente accettabile.

Brava PDG cmq... la descrizione della tensione emotiva mi appaga molto.

Aleksius

Ciao Alessio, benvenuto nel parco dei prosatori e grazie per l’attenta lettura e l'apprezzamento.
Mi serve molto, e mi interessa, il tuo commento.
Ho bisogno di chiacchierare con te sulle cose che ho "grassettato".
Riguardo a un finale ad effetto, una vera e propria svolta a sorpresa, devo dirti sinceramente di no. Non l’ho cercato. Non perché in assoluto non mi piacciano, ma perché secondo me, a questo racconto, non serviva.
Mi accontento, eccome! che il clima da sorprese, se c’è, accompagni e condisca la lettura.
Il finale che ho dato, poi, è così amaro, così “definitivo”… insomma non poteva essere diverso. Lo giuro!
Circa le giunture e le eventuali inverosimiglianze… non puoi lasciarmi così!
Questo non è un racconto di fantasia, non nel senso che non me lo sia inventato, ma nel senso che vuole raccontare una “realtà”, perciò la verosimiglianza è una qualità che non può scricchiolare (a costo di correggere, cambiare, chiarire...), a cui devo fare assoluta attenzione.
Dov’è che ti sembra inverosimile?
Dimmelo, mi aiuterai.
Ciao e grazie ancora

Uhm, forse non mi sono spiegato bene. Tutto ciò che è presente nel testo è assolutamente plausibile, cioè questa è una storia che teoricamente si può verificare.
Ciò che costituisce un po' di inverosimiglianza sono delle coincidenze.. cioè è strano che il ragazzo non sappia che un avventore pluriennale sia il proprietario del bar, almeno per sentito dire. Questo dottore... possibile che veda un erede solo nel barista che, per quanto fidato, ha sempre un rapporto relativo col cliente?Ho la sensazione di qualcosa di stridente, di qualcosa che non mi torna. Anche affidare la propria vita a un "estraneo" in questo modo un po' garibaldino risulta poco probabile.. Ripeto, io non sono il vangelo e potrei essere l'unico a osservare queste che per me sono delle stranezze.. non sono cose IMPOSSIBILI, sono forse poco probabili. Ma non è un difetto, è una caratteristica comune di racconti in cui la fantasia unisce delle tessere di puzzle magari non perfettamente coincidenti.

Mi compiaccio della tua voglia di scovare anche le più remote imprecisioni, credo di aver capito chi sei. Me lo tengo per me, ovviamente.

Aleksius

aleksius ha scritto:

Uhm, forse non mi sono spiegato bene.... omissis
... non sono cose IMPOSSIBILI, sono forse poco probabili. Ma non è un difetto, è una caratteristica comune di racconti in cui la fantasia unisce delle tessere di puzzle magari non perfettamente coincidenti.

Mi compiaccio della tua voglia di scovare anche le più remote imprecisioni, credo di aver capito chi sei. Me lo tengo per me, ovviamente.

Aleksius

Capito! Grazie infinite, Alessio.
Hai ragione: sono "forzature" rispetto al comune, solito fluire delle cose e delle vicende.
Non sono impossibili nè inverosimili. Sono, come hai detto, poco probabili.
E mi sa che non le posso... sistemare meglio...
Complimentissimi per la attenzione e grazie ancora!

aleksius ha scritto:

credo di aver capito chi sei. Me lo tengo per me, ovviamente.

Aleksius

Davvero??? Se hai indovinato... no. Non ci posso credere!
Poi vedremo

Non sono d'accordo sull'improbabilità di alcune circostanze. La realtà è spesso molto strana, soprattutto quella delle persone senza una famiglia attorno. Ne sono convinta.

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France

Rosalba Signorello ha scritto:

Non sono d'accordo sull'improbabilità di alcune circostanze. La realtà è spesso molto strana, soprattutto quella delle persone senza una famiglia attorno. Ne sono convinta.

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France

E' stato a questo che mi sono "appigliato" mentre la storia mi nasceva in testa, Rosalba.
La poca probabilità, la "forzatura" di cui discutevo con Alessio, è stata una considerazione, un dubbio che è passato in mente anche a me.
E ho deciso di saltarci sopra, che poteva funzionare lo stesso!

E io te la difendo!!!






"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France