IL DESSERT - ALMITRA NEWTON

Alla “sua” età lei non aveva quasi più voce e si esprimeva soprattutto con gli occhi.  Riusciva a farsi capire egregiamente con lo sguardo e lui l’accontentava in tutto, pur sapendo di viziarla, temendo di perderla anche troppo presto.
Avevano trascorso insieme molti anni, tra alti e bassi, ma avevano sempre trovato un modus vivendi soddisfacente per entrambi.  Lei, un tempo, aveva preferito gusti forti, aspri, quasi piccanti ignorando, anzi, rifiutando, il sapore dolce.  Ma ora, in vecchiaia, era diventata golosa di zucchero e dolci in genere.  Ma il suo prediletto era il crème-caramel.  Lui aveva cominciato ad acquistarlo per sé molto tempo prima, ma lei lo disdegnava.  Poi, da qualche tempo, aveva cominciato a mostrare un forte interessamento quando la sera, prima di coricarsi, lui prendeva fuori dal frigo la ciotolina e si armava di cucchiaino.
Lo guardava con occhi teneramente invitanti, abbozzando un flebile sussurro che lui interpretava come: “Mi fai assaggiare? Ce n’è anche per me?” ed era evidente che aveva l’acquolina in bocca. Allora pazientemente le offriva, imboccandola, poco per volta, in punta di cucchiaino, piccole porzioni di dessert.  Restava sempre incantato ad osservare come mostrava di gradirlo e gustarlo; era evidente anche la soddisfazione che le causava: lo tratteneva contro il palato per qualche attimo poi lo succhiava accompagnando questa operazione con un socchiudere beatamente gli occhi che, alla fine, mentre deglutiva, spalancava fissandolo e implorandone ancora; quegli occhi che diventavano quasi strabici per la vicinanza e la grande emozione.  Allora lui continuava finché ce n’era, privandosene lui per lei nonostante si trasmettesse, il piacere che lei provava, fino alle papille gustative di lui.  Ma che sacrificio non si farebbe per amore!
Era insostituibile quel rituale alla sera: farla tanto felice con il piccolo dono del dessert di cui cercava di non rimanere mai sprovvisto perché la soddisfazione di lei era gioia per lui che non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe potuto godere della sua presenza.
La sua Pussi era molto anziana e anche un po’ malandata nonostante le attenzioni prodigate da sempre alla sua salute; e allora, perché farle mancare anche  quel piccolo “peccato di gola” una volta al giorno?
La sua Pussi, la sua gatta adorata…